Nella notte degli Oscar 2024 gli applausi sono per Cristopher Nolan e il suo Oppenheimer, con 7 premi Oscar. Uscito in Italia il 23 agosto del 2023, Oppenheimer porta la storia del padre della bomba atomica sul grande schermo. Un film che intreccia il contrasto fra i benefici della scienza e il suo utilizzo distruttivo da parte degli uomini. Musiche e costumi che attraversano la dicotomia dei personaggi: dalla passione che J. Robert Oppenheimer ha per la fisica durante i suoi studi, al processo per simpatie comuniste organizzato da Lewis Strauss.

Oppenheimer, il padre della bomba atomica

Con l’invenzione della bomba atomica Oppenheimer ha per sempre cambiato la realtà e le politiche di questo mondo e la notte degli Oscar ha voluto premiare il messaggio di Nolan. Il mito greco ci dice che Prometeo donò il fuoco agli uomini affinché potessero sopravvivere. Questo fuoco mitico rappresenta la tecnologia e la capacità dell’uomo di inventare. Ma il fuoco è un elemento selvaggio, che può bruciare chi lo usa e la guerra ha sempre incoraggiato il genio inventivo dell’uomo. Durante il progetto Oppenheimer sente la necessità di inventare la bomba prima dei Nazisti, per paura di un utilizzo incontrollato. Parte del film infatti è una corsa contro gli scienziati tedeschi cercando di mantenere la totale segretezza nella base di Los Alamos. Quando la Germania si arrende l’8 maggio del 1945 e la necessità di costruire una bomba viene meno, la ricerca continua. Il 6 e 9 agosto 1945 la bomba viene usata su Hiroshima e Nagasaki portando alla resa del Giappone e alla fine della guerra.

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Ora sono diventato morte, il distruttore di mondi

Oppenheimer rimane famoso per questa frase tratta dal Bhagavadgītā. Essa gli sarebbe venuta in mente successivamente al test atomico: è il peso nella coscienza che Oppenheimer ebbe a causa dell’uso della bomba atomica sulla popolazione giapponese. Nel mito indù, il dio Khrisna pronuncia questa frase al guerriero Arjuna prima di una battaglia. La questione della moralità dell’utilizzo dell’atomica viene più volte ripetuta nel corso del film. Per la sua stessa natura infatti la bomba atomica può solo essere usata sulla popolazione civile. La scena più importante per esprimere questo i sviluppa quando Oppenheimer presenta un discorso sulla vittoria. Mentre la folla è in delirio e festeggia, lui inizia ad avere visioni sugli effetti che la bomba ha avuto sulla popolazione giapponese. Al contrario di Arjuna, Oppenheimer non potrà mai togliersi quel peso dalla coscienza. 

Oppenheimer: da campione d’incassi a vincitore di Oscar 

In una stagione cinematografica in ripresa, ma non ancora al top, come rivela il rapporto della società di analisi Gower Street, Oppenheimer è stato da subito campione d’incassi. Non solo: già a una settimana dalla sua prima proiezione prometteva la vittoria della tanto ambita Statuetta d’oro della notte degli Oscar. L’invenzione della bomba atomica rappresenta un punto di svolta nella storia dell’umanità. L’uomo avrà sempre questa spada di Damocle sulla testa. Tuttavia la bomba atomica ha avuto anche degli effetti positivi. Nel film Oppenheimer acconsente al suo utilizzo per far sì che, avendola utilizzata una volta, non venga utilizzata mai più. E ciò finora si è avverato.

Il film si conclude con la scena del dialogo tra Oppenheimer e Albert Einstein. Oppenheimer rivela di pensare di aver iniziato una reazione a catena, avendo dato al genere umano la capacità di distruggere se stesso. Forse è stato dato al genere umano la capacità di vedere se stesso e la propria ricerca con occhio critico. Oppenheimer ha incoraggiato l’uomo a trovare altre strade oltre alla guerra. La vittoria dell’Oscar pone l’attenzione sul un avvertimento: la guerra porterà solo alla sua stessa distruzione, solo l’uomo potrà scegliere da che parte stare.

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Edoardo Casolo

Edoardo Casolo

Edoardo Casolo sono appassionato di geopolitica, cinema e cultura, di viaggi e di industria video-ludica. Vicentino ma vivo a Venezia, città che ho amato dal primo momento in cui l'ho vista. Con il laboratorio di giornalismo cerco di realizzare il mio sogno di diventare pubblicista.

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