La domanda “i ragazzi leggono ancora?” ha una risposta semplice e al tempo stesso complessa: sì, leggono, e molto. Ma per comprenderlo davvero bisogna guardare oltre la concezione tradizionale della lettura e al di là del rapporto tra libri e ragazzi. I giovani non solo leggono, ma lo fanno in modi nuovi, spesso lontani dai percorsi scolastici obbligati, seguendo stimoli che arrivano da ambienti informali, social network e nuove forme editoriali.

Oggi, parlare di libri e ragazzi significa riconoscere questa pluralità di stimoli, formati e motivazioni. La letteratura si è adattata ai tempi e riesce ancora a parlare ai ragazzi, pur mantenendo intatto il suo potere più profondo: quello di raccontare. Con la promotrice della lettura e podcaster Georgiana Ursache, entriamo nel vivo di questo tema.

Libri e ragazzi: chi legge di più? Adolescenti e studenti

Le statistiche più recenti indicano che gli adolescenti in età scolare sono tra i lettori più assidui, ma il momento critico arriva subito dopo: finita la scuola, molti smettono di leggere. Non si tratta solo di una questione di tempo o di studio: è anche una questione culturale. «Se la lettura non è stata coltivata, vissuta come piacere e non solo come dovere, rischia di essere abbandonata – spiega Georgiana Ursache – La presenza del libro in casa, per esempio, è un fattore chiave: pare che un ragazzo su due cresca in un ambiente dove non ci sono libri visibili. E senza un libro da sfogliare, come si può imparare a desiderarne uno?».

Il mondo scolastico fa la sua parte, grazie a docenti appassionati, biblioteche scolastiche attive e iniziative sempre più diffuse come #ioleggoperché. In parallelo, i gruppi di lettura stanno diventando un punto di riferimento, non solo per i più piccoli ma anche per giovani adulti e lettori esperti. Si tratta di esperienze collettive che trasformano la lettura in un momento sociale e partecipato, dove i libri diventano mezzi di confronto, crescita e scoperta personale.

La rivoluzione social: da BookTok a YouTube

Una delle spinte più potenti al ritorno dei giovani alla lettura arriva proprio dai social. BookTok, Bookstagram e i canali YouTube dedicati ai libri sono diventati veri e propri incubatori di passione letteraria. I ragazzi scoprono, consigliano, discutono libri che li appassionano, e spesso sono proprio loro a dettare le tendenze editoriali.

«La lettura nei giovani si alimenta anche attraverso questi spazi virtuali – continua la podcaster – dove le storie diventano virali, e dove la lettura si afferma come linguaggio di appartenenza generazionale. Letture scelte autonomamente, legate a temi vicini alla loro esperienza, come l’educazione sentimentale, hanno trovato uno spazio crescente in libreria e nella produzione editoriale. È ora di dirlo chiaramente: le graphic novel e i fumetti sono letteratura, e per fortuna sempre più adulti e professionisti lo riconoscono. I giovani li leggono con entusiasmo, attratti dalla potenza delle immagini e dalla profondità dei temi affrontati».

Questi formati sono accessibili, coinvolgenti e spesso più vicini al linguaggio visivo dei social: una forma espressiva moderna che riesce a traghettare contenuti complessi in forme agili ed empatiche. Per molti ragazzi, è proprio questo il primo approccio alla lettura giovani, una porta d’ingresso efficace, autentica e spesso sottovalutata.

Dal Salone del Libro di Torino al Festival della Letteratura di Mantova

Il Salone Internazionale del Libro di Torino ha confermato il suo ruolo centrale nella promozione culturale, con oltre 231.000 presenze e 2.600 eventi. Il tema “Le parole tra noi leggere” ha attraversato incontri con autori, presentazioni e laboratori pensati proprio per il pubblico under 20. «Tantissime classi scolastiche hanno partecipato con entusiasmo – spiega la dottoressa Ursache – trasformando la visita in un’esperienza di scoperta attiva. Il Salone è oggi una delle manifestazioni culturali più rilevanti per alimentare la lettura, anche nei giovani, con un’offerta sempre più accessibile, inclusiva e rappresentativa dei loro gusti».

Durante l’estate saranno presenti molti altri festival, fra cui il Festival della Letteratura di Mantova, che a settembre accoglierà scrittori e premi letterari di tutto il mondo. Eventi come il Festival della Letteratura o Book Pride o Più Libri Più Liberi non sono solo appuntamenti per addetti ai lavori: sono occasioni fondamentali per i lettori giovani, che qui possono incontrare autori, scoprire editori indipendenti e toccare con mano la vastità del mondo editoriale.

I limiti del sistema: accessibilità e costi

Tuttavia, non è tutto rose e fiori. «Nonostante tutto, l’editoria italiana presenta dei limiti e, solo diventandone consapevoli possiamo migliorare – continua Ursache – i libri costano molto e questo può penalizzare i giovani. Entrano però in gioco le biblioteche, che devono tornare ad essere un punto di riferimento per la comunità». Pensare ai Festival letterari come a una festa non è sbagliato. È questa la sfida principale della lettura giovani: trasformare l’interesse in abitudine e l’abitudine in cittadinanza culturale.

In un’Italia dove troppi ragazzi non crescono con i libri in casa, e dove leggere può sembrare un lusso, esistono spazi e occasioni in cui la lettura si trasforma in incontro, in passione, in scoperta. I giovani leggono. E quando lo fanno, creano movimento, trasformano il mercato, raccontano i loro bisogni.

«È compito di tutti – conclude Georgiana Ursache – fare in modo che quei libri siano sempre più accessibili, più rappresentativi, più vicini. Perché le storie non solo raccontano il mondo: lo cambiano». E la lettura nei giovani è una delle forze che possono contribuire davvero a questo cambiamento.

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Kelly Di Blas

Insegnante e Dottoressa in Scienze Politiche Internazionali. Credo fortemente nella necessità di un nuovo approccio alla scrittura e, per questo, ho scelto il giornalismo costruttivo. Sono curiosa, leggo molto e parlo troppo. I miei interessi sono rivolti al mondo dell'educazione, della letteratura e delle politiche sociali. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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