Negli ultimi tempi si sente spesso parlare di turismo delle radici, di ritorno o delle origini, fenomeno che riguarda tutti coloro che, spinti da nostalgia o da curiosità, visitano il Paese dei loro discendenti per avvicinarsi alla propria storia familiare e culturale.

A testimoniare il forte impegno di enti e istituzioni sul tema, nel PNRR gli sono stati destinati 20 milioni di euro nell’ambito dell’investimento per l’attrattività dei borghi e il 2024 è stato dichiarato l’anno del turismo delle radici.

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Turismo delle radici e PNRR: un’opportunità per ripopolare i borghi e destagionalizzare i flussi turistici

Già lo scorso febbraio è stata siglata tra il Ministero della cultura e il Ministero degli affari esteri la convenzione che entro il 2026 finanzierà una serie di progetti con le risorse messe a disposizione dal PNRR.

L’obiettivo è consentire agli italiani all’estero e a tutti i loro discendenti una riscoperta a 360° dei borghi italiani attraverso tradizioni, testimonianze, artigianato e gastronomia, contribuendo a invertirne il processo di depauperamento e a favorire la creazione e la promozione di nuovi itinerari.

Il turismo di ritorno rappresenta un’opportunità per la destagionalizzazione, poiché fonte di un flusso di visitatori diffuso sul territorio e omogeneamente distribuito durante l’anno.

A chi si rivolge il turismo delle origini: principali mercati di riferimento e coinvolgimento comunità

La nostra storia è ricca di esperienze migratorie: sin dai primi del Novecento, gli italiani hanno costituito ampie comunità in Europa e Oltreoceano, soprattutto in Argentina, Brasile, Stati Uniti, Canada e Australia.

Dall’ultimo rilevamento, nel 2021 risultano all’AIRE (Anagrafe italiani residenti all’estero) più di 5.5 milioni di iscritti, raddoppiati negli ultimi vent’anni.

Secondo uno studio dell’Enit, il mercato del turismo delle origini conta addirittura 60-80 milioni di turisti potenziali e il giro d’affari sarebbe quantificabile attorno ai 650 milioni di euro all’anno. Dunque, una nicchia abbastanza cospicua e a elevato potenziale di crescita per non essere seriamente presa in considerazione.

L’Italia è al primo posto tra i Paesi europei per pernottamenti da tutta l’area Centro e Sud America, Paesi storicamente meta di emigrati italiani. I principali mercati sono Brasile, Argentina e Stati Uniti con rispettivamente 25, 20 e 17 milioni di persone di origine italiana.

Da non sottovalutare, inoltre, il turismo delle radici domestico, specie dal Nord Italia verso il Centro e Sud, che guida i flussi sia nei mesi estivi che durante le festività invernali.

La rilevanza che viene data nel PNRR al turismo delle radici può costituire una spinta affinché le comunità italiane all’estero, le loro rappresentanze e le reti associative non siano considerate meramente un target commerciale, ma vengano attivamente coinvolte nella programmazione delle iniziative di ripopolamento dei borghi e riscoperta delle tradizioni più autentiche assieme a Regioni, enti locali e istituzioni culturali.

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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