Che sia una forma di investimento volto all’acquisto di un’ulteriore proprietà, o l’acquisizione di una prima casa, nell’ultimo periodo cercare e comprare un’abitazione sembra essere diventato sempre più difficile per l’innalzamento del costo delle case. Per questo, in molti si vedono senza prospettive e accantonano l’idea. Il mercato dell’immobiliare sembra però non aver risentito della cosa. Se si prova dunque a leggere la situazione nel suo complesso, si possono notare alcune prospettive oltre l’apparente crisi.

In aumento dal 2020, il costo delle case ha registrato un’ulteriore crescita nel 2022, insieme all’innalzamento dei tassi d’interesse sui mutui, legato all’inflazione. L’aumento medio nazionale dei prezzi pagati per l’acquisto di abitazioni è del 5,2% rispetto allo scorso anno e del 2,3% nel confronto con il primo trimestre.

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Nonostante questo, il mercato immobiliare in Italia ha registrato quest’anno una crescita dei volumi di compravendita (+8,6% l’incremento registrato nel secondo trimestre 2022, dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale, dopo il +12,0% del trimestre precedente).

Perché trovare casa sembra così difficile?

Trovare casa è diventato difficile principalmente a causa del progressivo superamento della domanda rispetto all’offerta nel settore immobiliare. I tassi agevolati sui mutui accesi nel primo periodo post-pandemico avrebbero infatti permesso a molte persone di prendere in considerazione di comprare la prima casa o di fare un investimento acquistando un nuovo immobile.

Il fenomeno si è acuito soprattutto per le caratteristiche che vengono maggiormente ricercate in una casa. Una percentuale molto bassa degli acquirenti è disposta a investire sull’acquisto di abitazioni da ristrutturare o da risanare. Le stesse persone vorrebbero però avere una terrazza o un giardino, peculiarità di case ormai datate, che richiederebbero costosi interventi strutturali.

Inoltre, molti italiani sono sempre più attenti alle condizioni di efficientamento energetico degli edifici, caratteristica che ha fatto decollare il costo delle case di recente costruzione, rendendoli spesso fuori dalla portata di chi è alla ricerca di una prima abitazione, soprattutto tra i giovani. Un’indagine condotta dalla Banca d’Italia mostra che quasi l’80 per cento degli operatori ha venduto solo case preesistenti, mentre la quota di quelli che ha intermediato esclusivamente immobili nuovi è rimasta minima, intorno al 2 per cento.

Il costo delle case aumenta, ma ci sono prospettive oltre la crisi. Il costo delle case è in crescita costante, ma il mercato, a sua volta in espansione, mostra che oltre la crisi ci sono delle prospettive

Photo by Milivoj Kuhar on Unsplash

Le prospettive offerte da questo scenario

Chi volesse comprare casa oggi o nei prossimi mesi ha davanti a sé alcune possibili alternative.

Se non si ha urgenza di comprare casa nell’immediato si potrebbe pazientare, cercando di capire quali possano essere gli sviluppi del mercato. La Banca Centrale Europea ha stimato che con l’aumentare dei tassi sui mutui e il conseguente calo della domanda, anche il costo degli immobili dovrebbe abbassarsi. All’aumento dei tassi dell’1% corrisponderebbe in due anni un calo del costo delle case almeno del 5%.

In alternativa, si può progettare l’acquisto con una previsione a medio-lungo termine, affidandosi a delle guide incentrate proprio sul mercato immobiliare. Esistono infatti riviste come “Consulente Immobiliare” (del Sole 24 Ore) pensate per guidare il potenziale acquirente a un acquisto consapevole, senza essere in possesso di competenze o conoscenze particolari.

In tal modo, si possono individuare le tipologie di case più convenienti al momento o nel prossimo futuro. Così, l’acquisto ad oggi poco vantaggioso di una casa da ristrutturare, potrebbe diventare l’opportunità per assicurarsi un immobile a un prezzo inferiore al valore che avrà acquisito in futuro, una volta sistemato.

Alcuni operatori del settore lanciano inoltre una prospettiva interessante sui possibili scenari futuri. Oltre al bisogno di terrazze e giardini, la pandemia ha evidenziato anche la necessità per molti acquirenti di poter disporre di spazi comuni come orti e lavanderie, da usare in collaborazione ad altri nuclei familiari. Che i vecchi modelli abitativi tornino di moda, se ripensati in chiave attuale?

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Giovanni Beber

Giovanni Beber

Giovanni Beber. Studio Filosofia e Linguaggi della Modernità presso l'Università di Trento e sono il responsabile della comunicazione di un centro giovanile a Rovereto. Collaboro con alcuni blog e riviste. Mi occupo di sostenibilità, ambientale e sociale e di economia e sviluppo.

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