I formaggi italiani hanno sempre goduto di una grande reputazione a livello internazionale, ma recentemente hanno ottenuto un nuovo riconoscimento grazie alla classifica di Taste Atlas.  Questa raccolta valuta le migliori specialità culinarie di tutto il mondo e, nella categoria dei formaggi, l’Italia ha ottenuto un successo straordinario, con ben 12 presenze nella top 20.

La classifica di Taste Atlas è stata compilata grazie ai voti degli utenti del sito, che hanno espresso le loro preferenze per i formaggi di tutto il mondo. L’Italia ha ottenuto un punteggio altissimo, con 18 formaggi nella top 50 e tre nella top 10. Il primo posto è stato conquistato dal Parmigiano reggiano, seguito dal Gorgonzola piccante al secondo posto e dalla Burrata che si è aggiudicata il gradino più basso del podio.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Gli altri formaggi italiani premiati

Scorrendo la classifica è possibile continuare a vedere prodotti del nostro Paese a cominciare dal Grana Padano, prodotto per la prima volta nel XI secolo dai monaci cistercensi dell’Abbazia di Santa Maria di Rovegnano a Chiaravalle Milanese, che si posiziona al quarto posto.

Al sesto posto c’è lo Stracchino di crescenza, uno dei formaggi più apprezzati nelle regioni settentrionali mentre al settimo posto troviamo un altro formaggio DOP ricco di storia, la Mozzarella di bufala campana che, da disciplinare, deve essere realizzata con il 100% di latte di bufala d’acqua nazionale solo in Campania o nelle regioni limitrofe di Lazio, Puglia e Molise.

Il nono e decimo posto sono occupati rispettivamente dal Pecorino toscano e sardo, mentre bisogna scendere fino alla quindicesima posizione per trovare il Pecorino romano. A seguire, la classifica vede sedicesimi i Bocconcini seguiti subito dopo dal Taleggio. Esclusa dalla dai primi venti la Provola che si posiziona ventunesima, mentre la Stracciatelle e il Fiore sardo sono rispettivamente ventitreesima e ventiquattresimo.

Gli ultimi quattro formaggi italiani citati nella classifica sono: la Mozzarella, ventottesima, trentasettesimo il Gorgonzola dolce, quarantaduesimo il Caciocavallo silano e quarantaquattresimo il Provolone del monaco.

La reazione dei francesi

Il successo dei formaggi italiani nella classifica di Taste Atlas è stato accolto anche con messaggi di irritazione e delusione. La classifica, infatti, ha scatenato l’ira dei francesi, soprattutto perché i loro prodotti sono stati molto sottorappresentati, in quanto il primo formaggio d’oltralpe, il Reblochon, si è classificato solo al tredicesimo posto.

Alcuni utenti di Twitter hanno definito la classifica una “provocazione” o hanno accusato gli italiani di essere “più bravi nel marketing del proprio cibo“. Inoltre, molti si sono chiesti come sia possibile che formaggi francesi rinomati come il Camembert, il Morbier, il Roquefort o lo St Nectaire non siano stati inclusi nella lista.

A lamentarsi della classifica di Taste Atlas non sono stati solo gli internauti, ma anche personaggi del mondo televisivo come Marie-Sophie Lacarrau, conduttrice del telegiornale dell’ora di pranzo su TF1, il canale più popolare di Francia, che, come riportato dall’Agi, ha dichiarato: “Nessuno dei nostri prodotti è nella top 10. Noi, il Paese del formaggio. Come è possibile?“.

Reazioni e opportunità per l’Italia

Immediata la reazione delle istituzioni davanti allo straordinario risultato del formaggio italiano: “Ancora una volta, TasteAtlas pubblica la classifica dei formaggi più apprezzati al mondo e l’Italia domina: 8 nei primi 10, 12 nei primi 20, 15 nei primi 30 – ha scritto su twitter il ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida – Difendere questo patrimonio tricolore è, per noi, un dovere“.

La vittoria dei formaggi italiani nella classifica di TasteAtlas offre numerose opportunità per l’industria casearia italiana. In primo luogo, questa classifica conferma l’eccellenza dei prodotti caseari nostrani e aumenta la loro visibilità a livello internazionale, attirando l’attenzione dei consumatori e dei professionisti del settore.

Inoltre, ciò può favorire un aumento della domanda e dell’export di questi prodotti, contribuendo a promuovere l’immagine dell’Italia come paese di alta gastronomia. La vittoria dei formaggi italiani può anche incentivare gli investimenti e la ricerca nel settore caseario, migliorando la qualità dei prodotti e consolidando la posizione dell’Italia come leader nella produzione di formaggi di alta qualità.

Leggi anche:

Vino e bevande alcoliche: l’etichetta irlandese fa discutere l’Europa

Condividi su:
Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici