Gli annunci di lavoro sono il metodo più classico da cui partire perché aziende e potenziali candidati si incontrino. Internet ha permesso di moltiplicare queste possibilità di contatto.

Quando si cerca lavoro è importante non abbassare la guardia: nel mare di offerte si infilano anche annunci fasulli, il cui scopo è truffare i candidati. Adottare alcuni accorgimenti aiuterà a ridurre il rischio di finire in uno di questi tranelli.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Cosa cerca chi pubblica annunci di lavoro falsi

Non tutti gli annunci di lavoro falsi in realtà nascondono dei tentativi di frode. Gli annunci fittizi possono essere usate per mappare il mercato del lavoro, scoprire se i propri stipendi sono in linea con il mercato, tenersi un database di CV per essere pronti in caso di dimissioni improvvise. In questi casi, l’unico rischio è quello di perdere tempo.

Esistono malintenzionati che utilizzano la pubblicazione di annunci di lavoro per scopi illeciti. Se ne servono per farsi pagare finte spese amministrative o corsi di formazione mai erogati. Possono essere usati come strumenti per adescare persone o preparare furti di identità. Possono costituire phishing.

Questi tentativi contano sul particolare stato d’animo di chi è disoccupato o ha uno spasmodico desiderio di cambiare carriera.

Annunci di lavoro truffaldini: attenzione alla forma

Si può ridurre il rischio di incappare in qualche truffa mantenendo alta l’attenzione e notando alcuni campanelli di allarme.

Bisogna diffidare delle offerte troppo belle per essere vere: nella maggior parte dei casi, non saranno affatto vere in effetti. Promettere stipendi altissimi per lavori che richiedono poca esperienza o un orario lavorativo molto ridotto sono ragioni sufficienti per insospettirsi.

Un vero annuncio di lavoro richiede sempre qualche requisito specifico, seppure minimo: meglio sospettare delle offerte per le quali va bene qualsiasi tipo di profilo. Allo stesso modo, è utile porre molta attenzione se l’annuncio non spiega affatto la tipologia di lavoro da svolgere ma invita soltanto a contattare un numero di telefono per avere ulteriori informazioni.

La presenza di grossolani errori grammaticali e ortografici, l’uso non necessario del maiuscolo, una descrizione della mansione così vaga da risultare incomprensibile potrebbero essere indici di scarsa cura, ma potrebbero segnalare un tentativo di truffa.

Bisogna tenere a mente che in Italia è illegale pubblicare annunci in forma anonima: lo stabilisce l’art. 9 del D.Lgs. 276/2003. Se non si trovano indicazioni sul datore di lavoro o l’agenzia di ricerca e selezione si è già davanti a un’offerta che viola la legge.

Diffidare quando l’iter di selezione è strano

Raccogliere informazioni sul potenziale datore di lavoro è utile per prepararsi a un incontro, ma anche per proteggersi dalle frodi.

Le aziende sono solite inserire il logo in tutte le comunicazioni, compresi gli annunci di lavoro: la sua mancanza è una stranezza a cui prestare attenzione.

L’azienda sarà sicuramente presente sul web, se esiste davvero: una ricerca su Google o LinkedIn aiuterà a trovare prove della bontà di una offerta di lavoro.

Il colloquio può offrire ulteriori indizi. Il candidato si deve insospettire se riceve un contatto da una email o un numero che non sono riconducibili all’azienda o all’agenzia di ricerca e selezione.

Se è normale ormai effettuare un primo breve colloquio telefonico e poi proseguire in videochiamata, occorre invece preoccuparsi se tutto il percorso si esaurisce via messaggio o in chat. Se poi arriva una proposta di lavoro direttamente, senza nessun incontro, è quasi certo che ci sia qualcosa che non va.

Sarà meglio approfondire i propri controlli nel caso in cui l’azienda chieda un pagamento prima di iniziare il rapporto di lavoro.

Trovare lavoro è una attività difficile e a tratti perfino frustrante: restare lucidi e osservare i segnali eviterà di aggiungere anche una beffa.

Condividi su:
Giovanni Pigozzo

Giovanni Pigozzo

Nei modi più vari mi sono sempre occupato di quel che succede nel mondo del Lavoro. Analizzo come è fatta e come evolve l'attività umana che più di tutte occupa le nostre giornate. Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici