Le notizie riguardanti gli incidenti stradali sono diffuse dai media con dati tendenzialmente negativi, come se il numero di incidenti e di vittime fossero in continuo aumento. Ma non è così: troviamo dei dati positivi in merito alla riduzione del numero di incidenti sulle strade nel corso degli ultimi decenni non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa.

Grazie all’introduzione della patente a punti, il numero di incidenti e di vittime sulle strade è notevolmente diminuito negli ultimi dieci anni.

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Meno incidenti dopo l’introduzione della patente a punti

L’introduzione della patente a punti è nata con l’obiettivo di affiancare alla sanzione pecuniaria il ritiro della patente, anche in caso di infrazioni non gravi ma commesse con una certa frequenza nel corso del tempo. Prima della patente a punti, il ritiro del documento di guida avveniva solo in casi di infrazioni gravi. In Italia, questo nuovo tipo di patente, è stato introdotto il 1° luglio 2003 mentre in altri Paesi europei come Francia e Inghilterra era già in vigore dagli anni Novanta. In Italia, ogni neopatentato dispone di 20 punti. Ogni punto è decurtato a seconda dell’irregolarità commessa dal guidatore e commettendo più infrazioni contemporaneamente si può arrivare alla sottrazione di 15 punti.

La perdita di 20 punti comporta il ritiro automatico della patente: per acquisirla nuovamente, il guidatore dovrà ripetere il percorso per l’ottenimento della patente, superando prima l’esame di teoria e poi quello di guida. Ogni due anni trascorsi senza perdere punti, il guidatore ne ottiene due di bonus fino a un massimo di 30.

E’ stato constatato che il numero di incidenti osservato negli anni seguenti all’introduzione della patente a punti è sensibilmente inferiore a quello che si sarebbe atteso se il sistema sanzionatorio fosse rimasto invariato.

Inoltre i ricercatori di ISTAT hanno verificato in che misura il numero di infrazioni è cambiato nel tempo. Secondo le stime, anche in questo caso un rilevante effetto inibitorio sembrerebbe dipendere della patente a punti. L’effetto è nettamente maggiore per le infrazioni meno gravi come la guida senza cinture di sicurezza, per le quali l’introduzione della patente a punti ha segnato un cambiamento drastico nelle conseguenze per i guidatori. Meno evidente è il cambiamento nel numero di sanzioni per guida in stato di ebbrezza, per la quale i provvedimenti erano già severi in passato.

Le vittime e i feriti su strada sono diminuiti

Nel 2021, nell’Unione Europea, ci sono state circa 20.000 vittime della strada. Una riduzione annuale (-12,9%) che risente ancora delle limitazioni alla circolazione imposte a causa dell’emergenza Covid-19.

Il dato risale al giugno 2022 ed è stato riportato dall’European Transport Safety Council (ETSC), organizzazione indipendente senza scopo di lucro con sede a Bruxelles, che opera per la riduzione del numero di morti e feriti sulle strade in Europa.

Tra i Paesi che contano un numero ridotto di vittime sulle strade nel 2021 rispetto al 2019 ci sono Malta 44%, Danimarca 32%, Belgio 25%, Spagna 22%, Lituania 21%. L’Italia è poco al di sotto della media europea con un valore pari al 10%.

Nel periodo 2011-2021, in Europa, la diminuzione delle vittime per incidente stradale è stata del 31%, con oltre 57mila morti in meno e un risparmio di oltre 64 miliardi di euro in costi sociali.

Incidenti stradali: che cosa ha determinato una loro riduzione?

Grafico riguardante il numero incidenti in UE in valore percentuale

Relativamente ai feriti gravi, il report ETSC evidenzia come i metodi di conteggio dei feriti non siano ancora uniformi nei diversi Paesi europei, di conseguenza non è possibile confrontare il numero di infortunati gravi tra i vari Stati.

La Commissione Europea ha stimato che in Europa 12omila persone riportino lesioni gravi a seguito di incidente stradale; il rapporto con i decessi è di sei ad uno. I dati disponibili presentano una decrescita più lenta rispetto al numero dei morti: nel periodo 2011-2021, i feriti gravi sarebbero diminuiti del 18,5% circa.

Obiettivo 2030: ridurre gli incidenti stradali nel prossimo futuro

Il nuovo Piano Nazionale della Sicurezza Stradale adotta l’approccio Safe System proposto dalla Commissione Europea e dall’Agenda ONU 2030 per giungere all’obiettivo di ridurre del 50% entro il 2030 e azzerare entro il 2050 il numero delle vittime e dei feriti gravi per incidenti stradali.

Il Piano include una serie di provvedimenti per limitare o annullare i fattori di rischio: spetta alle amministrazioni centrali presentare proposte legislative, effettuare interventi per migliorare la sicurezza delle infrastrutture stradali, disporre un potenziamento dei controlli, oltre a promuovere progetti di comunicazione pubblicitaria e di educazione stradale.

Alle amministrazioni locali, invece, spetta il compito di effettuare interventi specifici sui territori. Tra gli interventi sono previsti: l’aumento delle cosiddette zone 30 nei centri urbani, con il limite di velocità a 30 Km/h, il miglioramento dell’illuminazione stradale, specialmente in prossimità degli attraversamenti pedonali. Inoltre sono previste campagne di informazione per i cittadini e in particolare per gli studenti e la realizzazione di piste ciclabili per agevolare gli spostamenti con i mezzi di mobilità sostenibile.

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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