Prosegue il progetto che la Banca Centrale Europea (BCE) ha lanciato nel 2020 per l’introduzione dell’euro digitale quale forma alternativa di pagamento. La crescente digitalizzazione dell’economia impone, anche per far fronte alla diffusione di altri strumenti di scambi finanziari come le criptovalute, un aggiornamento delle tradizionali forme di pagamento.

Cosa è l’euro digitale?

L’euro digitale è un esempio di Central Bank Digital Currencies (CBDC), valute digitali utilizzabili come forme di pagamento innovativo, che molto Banche Centrali stanno introducendo in diversi Paesi. Ad oggi sono in progetto anche il dollaro digitale da parte della Federal Reserve e la Rupia digitale da parte del Ministero delle finanze indiano. Il Renminbi digitale della Banca Popolare Cinese è l’unica CBDC attualmente emessa da una banca centrale ed in fase di verifica da aprile 2021.

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La Banca Centrale è impegnata “nella progettazione di un euro digitale che consenta di utilizzare la moneta della banca centrale nei pagamenti digitali – ha affermato il 15 giugno Fabio Panetta, Membro del Comitato esecutivo della BCE, dinanzi alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo – che fornendo ai cittadini europei uno strumento accessibile in tutta l’area dell’euro per effettuare i pagamenti di ogni giorno e sostenendo gli obiettivi della società europea”.

La valuta digitale potrebbe funzionare attraverso la blockchain, così come accade con le criptovalute come abbiamo avuto modo di vedere, ma, diversamente da queste, sarebbe gestita dalla Banca Centrale.  L’euro digitale non sostituirà il denaro contante ma si affiancherà ad esso. 

Il suo utilizzo potrà avvenire grazie a dispositivi Bluetooth o Near Field Communication (NFC), che funzionano in prossimità degli apparecchi.  L’obiettivo è duplice: incentivare l’utilizzo di strumenti digitali innovativi e prevenire le attività illecite. I pagamenti sarebbero più veloci e agili favorendo anche il tracciamento per contenere i reati finanziari. La sua introduzione non è prevista prima del 2024 e dovrà essere preceduta da una fase di sperimentazione di circa tre anni.

I vantaggi e i timori legati all’introduzione della nuova moneta

Stando a quanto riportato dalla Banca Centrale Europea, l’introduzione dell’euro digitale consentirebbe un adeguamento rispetto alle esigenze del mercato. Inoltre, faciliterebbe le transazioni lì dove l’utilizzo del contante classico è sempre più limitato, a patto che il nuovo sistema risulti sicuro e facile da usare. La nuova moneta rafforzerebbe l’eurozona in termini di stabilità monetaria e finanziaria e sarebbe uno strumento alternativo in quelle situazioni in cui i tradizionali sistemi di pagamento sono inutilizzabili.

I più grandi timori dei cittadini sono legati alla tutela della propria privacy. Per far sì che i pagamenti restino una questione privata, andrebbero protette diverse tipologie di dati come l’identità dell’utente, i dati sul singolo pagamento e i metadati relativi alla transazione che permettono l’identificazione.  La BCE ha comunque rassicurato gli utenti che dovranno probabilmente rivelare la loro identità quando accederanno per la prima volta, riservandosi la possibilità di mantenere diversi livelli di privacy per le varie operazioni.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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