La transizione digitale, un processo per garantire una relazione trasparente e aperta con i cittadini, diventa più rapida con l’istituzione del portale PAdigitale2026. Questo strumento consentirà agli enti di accedere ai fondi del PNRR dedicati, rendicontare l’avanzamento dei progetti, richiedere e ricevere assistenza diretta e qualificata.

Attraverso di esso, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale rende più pratico l’impiego del 27% delle risorse totali del Piano nazionale di ripresa e resilienza – pari a circa 6 miliardi di euro – dedicate alla transizione digitale per amministrazioni,  istituzioni e imprese impegnate nel processo di digitalizzazione.

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Al centro della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione c’è il rapporto con l’utente: per supportare realmente i suoi interlocutori il governo si è posto cinque obiettivi entro il 2026. Primo obiettivo: diffondere il ricorso all’identità digitale, ossia l’insieme dei dati e delle informazioni che identificano la persona. In secondo luogo colmare il gap di competenze digitali e quindi, come terzo obiettivo, portare circa il 75% delle pubbliche amministrazioni italiane a utilizzare servizi in cloud. Come penultimo step, per favorire la transizione digitale, bisogna far sì che almeno l’80% dei servizi pubblici essenziali siano erogati online. L’ultimo obiettivo consiste nel raggiungere il 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti a banda ultra-larga.

Quali vantaggi per cittadini e amministrazioni?

Per un’efficiente transizione digitale, le amministrazioni potranno utilizzare piattaforme più affidabili e sicure per la gestione dei dati e la condivisione degli stessi tra i vari settori della Pubblica Amministrazione. Le operazioni tra i database attraverso la dotazione di un cloud dedicato e agevolando l’interoperabilità – cioè la capacità di due o più sistemi di scambiare e utilizzare informazioni tra loro  – delle informazioni saranno molto più efficienti, evitando così di richiedere al cittadino elementi già in loro possesso.

Le risorse verranno impiegate anche per incentivare l’utilizzo di pagoPA per gestire i pagamenti e dell’app IO per raccogliere i servizi, le comunicazioni e i relativi documenti in un unico luogo, consentendo al cittadino di operare in maniera rapida, pratica e sicura. Infine, l’adozione dell’identità digitale, il cosiddetto Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e Carta d’Identità Elettronica (CIE),  permetterà di usufruire delle risorse digitali in maniera più efficiente e integrata per gli utenti.

Oltre all’abbattimento dei costi legati all’introduzione della digitalizzazione degli avvisi pubblici, sono previste anche misure legate al miglioramento del trasporto urbano digitalizzando l’intero processo di pianificazione e pagamento del viaggio al pagamento. 

La transizione digitale per migliorare il rapporto con la pubblica amministrazione

Per colmare il gap del digital divide, cioè la disparità nelle possibilità di accesso ai servizi telematici tra la popolazione, si punta all’implementazione dello sportello digitale unico per rendere più efficiente l’erogazione di servizi pubblici digitali, migliorando i servizi forniti attraverso test di usabilità o percorsi formativi per gli operatori pubblici.

Di particolare rilevanza per il cittadino sono il servizio civile digitale con l’impiego di volontari nei progetti di educazione digitale e l’ampliamento dell’esperienza dei Centri di Facilitazione Digitale: luoghi fisici, solitamente situati in biblioteche, scuole e centri sociali, che forniscono ai cittadini formazione, sia di persona che online, sulle competenze digitali al fine di supportare l’inclusione digitale.

Infine, il piano di transizione digitale passa attraverso un efficientamento della cybersecurity per minimizzare i rischi connessi all’uso di piattaforme e tutelare coloro che le utilizzano. Attraverso il portale PAdigitale2026, la transizione digitale viene pensata a misura di Pubblica Amministrazione affinché la Pubblica Amministrazione sia a misura della comunità verso la quale stiamo andando, sempre più digitale.

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Giacomo Capodivento

Giacomo Capodivento

Insegno religione dal 2012. Laureato in Comunicazione e Marketing e studente in Comunicazione e innovazione digitale. Per me occuparmi di comunicazione è una questione politica. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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