Grazie alla straordinaria evoluzione tecnologica vissuta negli ultimi anni, il mondo del calcio e del settore sportivo è drasticamente cambiato. La percezione, la fruizione e la comunicazione attorno all’evento match day (e non solo), è mutata. Dall’ascolto domenicale via radio tipico degli anni 60 e 70, alla visione su smartphone, PC, gaming console o smart TV. Com’è cambiata la narrazione televisiva e giornalistica del gioco più famoso del mondo col fenomeno della rivoluzione digitale?

Dalla radio allo smartphone: la rivoluzione del digitale

L’ingresso del digitale nella società contemporanea, ha segnato una svolta epocale. Le moderne tecnologie, infatti, hanno portato a nuovi strumenti di visione e comunicazione di un dato evento. Il mondo dello sport, e nello specifico quello del calcio, ha radicalmente cambiato il proprio modo di porsi all’utenza e ai tifosi. La fruizione del match giocato, ma non solo, ha assunto proporzioni impensabili sino a qualche decennio fa.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Dall’ascolto radiofonico domenicale tipico degli anni 60 e 70 del 900, si è passati alla visione su smartphone, PC, gaming console o Smart TV ad una qualità d’immagine senza precedenti. Da pochi anni, inoltre, è stata introdotta la possibilità di vivere la gara calcistica attraverso la risoluzione 4K. Ovvero, una risoluzione quattro volte superiore al classico Full HD.

Insomma, un taglio netto e deciso con quanto vissuto in passato, dove il termine calcio assumeva un valore simbolico soltanto la domenica. In tal senso, il digitale e le moderne tecnologie, hanno ridisegnato uno sport famoso, ma poco accessibile. Al giorno d’oggi, infatti, il mondo del pallone è diventato pressoché esplorabile in tutte le sue forme grazie a strumenti di comunicazione di massa in grado di riportare ogni singolo attimo. Un legame indissolubile, dunque, con uno dei temi maggiormente a cuore dalla società italiana e non solo.

Un archetipo italiano

Dopotutto, se è vero che, il calcio è ancora un archetipo italiano seguito da 3 persone su 4 nel nostro paese e, spesso, in modalità “dual device“, allora tutto assume contorni decisamente unici. Lo spettatore moderno, infatti, guarda sì l’evento davanti alla TV, ma pur sempre con un occhio ai social per commentare quanto succede in tempo reale. Insomma, come risultato dall’indagine condotta dalla Fondazione Italia Digitale e PA Social, dunque, il Bel Gioco appare più che mai un fenomeno di massa. Radicato nelle abitudini degli italiani e alimentato dalla comunicazione contemporanea.

Grazie alle moderne tecnologie e all’innovazione introdotta dal digitale, dunque, è oggi possibile vivere la magia dello sport più famoso del mondo a 360°. Dalle conferenze stampa alle interviste post partita, tutto è costantemente mostrato e raccontato attraverso uno schermo. Curiosità, aneddoti, notizie o emozioni, da vivere e scoprire in qualsiasi momento della giornata. Semplicemente, l’evoluzione.

Un’evoluzione tanto grande, quanto cruciale per la digitalizzazione della popolazione italiana. Sempre attraverso la ricerca condotta dalla Fondazione Italia Digitale e PA Social, infatti, il 15% degli italiani ha potenziato la propria connessione internet per assistere alle partite delle varie competizioni nazionali ed internazionali.

Il ruolo dei social

Se l’utenza ha acquistato strumentazioni visive e aumentato la connessione internet, i migliori club e le principali società calcistiche del mondo, hanno investito nel potenziamento dei propri canali social o siti web. Raccontare ai tifosi la quotidianità della squadra, è diventata una vera e propria mission per ogni compagine, cosciente della straordinaria efficacia dei social network. In base ai dati forniti dalla FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio), poi, il sito della Federazione italiana è risultato fra i più performanti tra quelli delle maggiori realtà europee.

Sempre stando a quanto analizzato nella ricerca condotta dalla Fondazione Italia Digitale e PA Social, poi, appaiono altissime le percentuali d’utilizzo e presenza sui social delle varie squadre. Il 91% delle 55 Federazioni calcistiche aderenti all’UEFA (Union of European Football Associations), infatti, ha un canale Youtube, l’89% un account Twitter, l’85% una pagina Facebook, il 78% un profilo Instagram ed il 67% è presente su Linkedin. Inoltre, appare in significativa crescita anche la presenza su TikTok, social di tendenza nato da poco, ed utilizzato dal 25% delle maggiori realtà calcistiche europee.

Insomma, i social network e le moderne tecnologie di visione dell’evento calcistico sono uno strumento importante per rendere ancor più accessibile questo sport in tutte le sue forme. Il calcio ha bisogno di punti di vista nuovi e immediati, oltre ad una disponibilità comunicativa senza precedenti data l’enorme fama popolare di cui gode. La digitalizzazione, in tal senso, ha reso la fruizione dello stesso, un vero e proprio momento di condivisione. Giusto chiudere, dunque, con le parole di Cristiana Capotondi, attrice e capo delegazione della Nazionale italiana di calcio femminile: “Il calcio è di tutti. Anche di chi vuole usarlo per raccontare la trasformazione digitale“. Dopotutto, il calcio è di chi lo ama.

 

Leggi anche:

Metaverso e calcio: in futuro vedremo una gara grazie ad un avatar

Coppa del Mondo di calcio 2022: il Mondiale più tecnologico (e non solo) di sempre

 

 

 

 

Condividi su:
Antonio Di Bello

Antonio Di Bello

Studente universitario con esperienze lavorative in ambito comunicativo e giornalistico. Amo raccontare tutto ciò che circonda il mondo del calcio, della pallavolo e della Formula Uno. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici