L’Olimpiade di Tokyo sarà la più sorprendente di sempre, pandemia permettendo.

I Giochi Olimpici di Tokyo, se la pandemia permetterà il loro svolgimento (sono previste dal 23 luglio all’8 agosto 2021), saranno il primo grande evento mondiale dopo la diffusione del coronavirus. Il CIO, Comitato Olimpico Internazionale, sta costruendo una rete di collaborazioni e norme affinché si possa disputare l’Olimpiade in sicurezza.

La fotografia dell’Olimpiade di Tokyo

Il primo ministro giapponese Suga e la governatrice di Tokyo Koike hanno smentito le voci riguardo una seconda posticipazione delle Olimpiadi di Tokyo. Hanno altresì promosso l’evento come simbolo di rilancio dell’umanità dopo la pandemia. Anche Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico, ha rassicurato le nazioni partecipanti del regolare svolgimento dell’evento.

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Il Giappone è stato colpito dalla pandemia in modo meno grave rispetto al resto del mondo. Su 126 milioni di abitanti registra una media di 2000 casi giornalieri contro gli oltre 10000 italiani (sono valori medi tratti dai dati comunicati dalle istituzioni sanitarie dei rispettivi paesi) su una popolazione di 60 milioni di abitanti. La preoccupazione è che l’Oimpiade possa riaccendere focolai estirpati in una nazione che si sta dirigendo verso l’immunizzazione dopo la brutta ondata di inizio anno. Per questo si stanno cercando soluzioni per fare in modo che i Giochi si svolgano in piena sicurezza.

La soluzione migliore sarebbe quella di vaccinare la maggior parte dei giapponesi e degli atleti olimpici prima del 23 luglio, data di inizio dell’Olimpiade. Le nazioni avranno a disposizione cinque mesi per portare a termine il piano secondo il manuale pubblicato dal CIO sullo svolgimento dei Giochi. Ma il piano non è obbligatorio per le nazioni partecipanti, nonostante il CIO abbia intimato i Paesi coinvolti ad “impegnarsi attivamente con i rispettivi governi” per garantire la copertura vaccinale.

Le soluzioni sicure e alternative per evitare sorprese

Qualora non tutti gli atleti stranieri e i membri dello staff arrivassero vaccinati all’Olimpiade, bisognerà intervenire con misure di sicurezza ben più organizzate e oculate. La nuova presidente del comitato organizzatore di Tokyo 2020, Seiko Ashimoto, ha dichiarato che entro la primavera si avrà un piano certo. Per ora si sta lavorando sull’organizzazione di “bolle” all’interno della città per ogni sport o disciplina. Per bolle si intende ambienti e zone frequentate da persone vaccinate o testate. Tuttavia creare una sola bolla è facile, come avvenuto in Florida per lo scorso campionato NBA. Creare più bolle per migliaia di atleti di sport diversi è una sfida non indifferente.

Gli atleti provenienti da altre nazioni e i loro preparatori saranno probabilmente obbligati ad affrontare un periodo di auto-quarantena una volta arrivati sul suolo giapponese. Il protocollo prevederà test e tamponi all’aeroporto di partenza, test all’aeroporto d’arrivo a Tokyo e test frequenti per chi soggiorna al “Villaggio Olimpico in bolla“. Questo dovrebbe quanto meno garantire la sicurezza necessaria per la popolazione giapponese di non incorrere in sorprese sgradevoli; se tutti rispetteranno le regole previste dal manuale del CIO.

Le sorprese che vorremmo aspettarci

C’è la consistente possibilità che i Giochi si disputino senza pubblico a parte gli spettatori televisivi. Il 73% dei ricavi del CIO deriva dalla vendita dei diritti di trasmissione: una manifestazione senza pubblico sarebbe quindi preferibile rispetto a un annullamento, anche in termini economici.

In questo caso si andrebbe in contro ad un’Olimpiade singolare e quanto mai inaspettata. Il motivo? Semplice: per gli atleti e per i team non è stato facile allenarsi e avere gare per testare la propria condizione. Per questo il risultato olimpico sarà figlio di condizioni di forma estemporanee, magari anche del solo giorno di gara. Facile pensare che i risultati che ne deriveranno saranno mediamente sorprendenti e fuori dai pronostici.

Per gli spettatori a casa i Giochi diventerebbero un vero e proprio spettacolo televisivo disputato nella più totale sicurezza. In tal caso i Giochi incentiverebbero la visione e aumenterebbero spettatori e ricavi per il CIO e per il Paese organizzatore. Ne vedremo sicuramente delle belle.

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Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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