L’industria tessile è una delle più rilevanti in tutto il mondo. A livello di produzione e fatturato, è una potenza che cattura l’interesse in ogni parte del pianeta. Ma con l’avvento del fast fashion, modello produttivo che si basa sulla produzione di collezioni create in tempi serrati, lanciate nei negozi ogni 15 giorni, le tendenze cambiano a ritmi sempre più veloci. Ecco che il guardaroba assume una trasformazione continua e sorge spontanea la domanda: cosa fare degli abiti che non sono più di moda?

Il riciclo viene in aiuto. Se da un lato i più creativi, dilettandosi a guardare tutorial sul web, possono trasformare vecchi capi dandogli una nuova vita, da un altro lato apposite app offrono una seconda change a questi pezzi del guardaroba che altrimenti finirebbero nell’immondizia aumentando la mole dei rifiuti. Inoltre diverse associazioni italiane si occupano di raccogliere abiti donandoli ai più bisognosi.

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Riciclare gli abiti: le associazioni dedicate

In un’era sempre più innovativa stare al passo con la moda non è facile. Estate, autunno, inverno e primavera, il guardaroba racchiude abiti per tutte e 4 le stagioni. La scelta di liberare il proprio armadio per far spazio ad altri acquisti più cool è quasi all’ordine del giorno. Per riciclare gli abiti una prima soluzione sono le donazioni.

In Italia sono svariate le associazioni che si occupano di smistare e smaltire capi donati dai cittadini. Tra queste la Croce Rossa Italiana, dotata di punti di raccolta sparsi nelle grandi città, e la Comunità di Sant’Egidio, che si occupa di donare indumenti sia nelle varie comunità d’accoglienza, sia ai senzatetto.

Rimanendo nel tema della donazione anche la Caritas è impegnata nell’offrire vestiti ai più bisognosi. Altra realtà è Humana People to people, organizzazione umanitaria nata nel 1998 per sostenere progetti per l’inclusione sociale e azioni al fine di aiutare la popolazione colpita da diverse mancanze primarie. In questo periodo, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, la raccolta di abiti usati ha registrato un’incremento notevole.

Riciclare gli abiti: dalle idee creative alle app

L’industria tessile rappresenta un business globale. Dalle Maison di lusso, ai brand low cost, la moda smuove produzioni dai numeri immensi, come anche le sue ripercussioni sul pianeta, essendo la seconda industria più inquinante a livello globale.

Se il fashion detta sempre nuove tendenze per riciclare gli abiti che non sono più di moda, oltre alle donazioni, per i più creativi si possono trasformare i vecchi capi creando per esempio copri tazzine, scalda mani, berretti, foulard e molto altro ancora. Innumerevoli le ispirazioni dai tanti tutorial presenti sul web.

In fatto di app per riciclare i capi, molto popolare tra i giovani è Vinted. Si tratta di una piattaforma in cui è possibile mettere in vendita vestiti, accessori, scarpe, ma anche libri, oggetti per la casa, tutto comodamente dal proprio smartphone. Una foto, una descrizione e la scelta del prezzo da rivendere è quello che basta per liberarsi dei vestiti che non vengono più indossati. Accanto a questa opzione sono presenti altre app come Depop, Vestiarie Collective, Ebay, Shpock.

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Monia Carriero

Monia Carriero

Determinata, sensibile e dinamica, forze motrici che muovono in me la curiosità di sapere e di riportare! Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Stay tuned =)

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