Lo slow living è un movimento nato negli anni ’80 in contrasto con la nascente globalizzazione e la sua colonna portante, il consumismo. Promuove uno stile di vita più calmo, intenzionale e consapevole, in contrasto con il ritmo frenetico e stressante della vita moderna.

Molti si chiederanno come può essere possibile, ai giorni d’oggi, rallentare a fronte di una società che ci richiede sempre più performanti. Ma forse è proprio in questa filosofia il segreto per ottenere di più nella vita. In fondo,  “la lentezza è la chiave per capire il mondo” diceva Mahatma Gandhi.

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I preconcetti da sfatare del “vivere lentamente”

relax

Il tempo di qualità-pixabay

Spesso chi vive lentamente viene connotata come una persona pigra e poco produttiva. Concetto amplificato dalla convinzione moderna in cui bisogna farsi vedere sempre affannati per risultare un persona impegnata. Ma numerose ricerche stanno sfatando lo stile stacanovista come vantaggio della produttività promuovendo invece un minor tempo di lavoro ma di valore.

Lo sapeva bene Leonardo del Vecchio che ripeteva sempre «Chi lavora felice, lavora meglio» ispirando oggi Luxottica a sperimentare la settimana lavorativa ridotta a 4 giorni a pari stipendio, come l’apripista Intesa Sanpaolo e successivamente Lamborghini. Ecco che i grandi nomi del fatturato iniziano ad aprire la strada al concetto di ” qualità del tempo” che si traduce in benessere mentale e fisico per i propri lavoratori.

Una recente ricerca sull’argomento svolta dall’Università di Cambridge, infatti, ha rilevato che in 61 stabilimenti del regno Unito, in cui è stata adottata la settimana corta, vi sono stati i seguenti vantaggi: 71% di casi in meno di burnout, riduzione del 65% dei giorni di malattia e calo del 57% del tasso di abbandono, con inoltre un attaccamento maggiore all’azienda.

Ci troviamo, così, a fare i conti con una società che cade sempre più preda nella trappola della velocità; lo vediamo, per esempio, nell’aumento del fast-food e del fast fashion, addirittura nel mondo dell’arte il quale però ha cercato delle soluzioni.

La Tate Gallery di Londra, infatti, ha verificato che ci si sofferma in media solo otto secondi davanti a ogni opera esposta, approntando così una guida, disponibile on line, per proporre e spiegare lo slow looking, lo sguardo lento. Lo scopo è quello di recuperare il tempo che ci occorre per essere soggetti attivi nella costruzione del senso dell’opera d’arte. Un allenamento prima dello sguardo e poi del pensiero.

Cosa vuol dire vivere realmente una slow life

Slow living

Dare più importanza al proprio tempo-pixabay

I capostipiti di questa filosofia sono trovare il proprio di tempo e vivere ogni cosa con consapevolezza. Come? Ecco alcuni consigli pratici:

  1. Liberarsi del superfluo e risaltare l’essenziale. Questo vale sia con gli oggetti che con le persone. Riscoprire il minimalismo.
  2. Godersi i momenti di riposo.
  3. Iniziare e terminare la settimana con pratiche quali yoga o meditazione aiuta a centrarsi mentalmente e spiritualmente, in un’abitudine circolare che attiverà sicuramente un flusso positivo.
  4. Ritagliarsi del tempo per i propri hobby: leggere, dipingere, camminare. Riporterà equilibrio nella propria vita e di conseguenza in quella di chi ci sta intorno.
  5. Maggior contatto con la natura. Imparare dai suoi ritmi e dalla sua pazienza nel vedere, in un percorso di crescita, i meravigliosi frutti che regalano la determinazione e la costanza.

Così, nel frastuono incessante del mondo moderno, lo slow living rappresenta un invito a rallentare.  Un richiamo alla semplicità dove trovare un senso di serenità nella consapevolezza che la propria esistenza non è una corsa contro il tempo. Quindi, mentre ci imbarchiamo in questo viaggio verso uno stile di vita più ponderato, possiamo trovare la vera gioia nel momento presente, sapendo che ogni passo è un dono, ogni istante è un tesoro e ogni respiro è un’opportunità per vivere appieno.

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Laura Corona

Laura Corona

Aspirante giornalista laureata in Lettere. Scrivo di Cultura e Lifestyle collaborando con BuoneNotizie.it, grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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