Letture telefoniche per gli anziani, ma non solo. La pandemia ha portato alla ribalta uno strumento che potrebbe essere replicato in altri contesti

Il Covid ha investito il 2020 con la violenta indifferenza di un uragano. Gli equilibri sono stati stravolti, le vite capovolte e poche sono le certezze rimaste salde. C’è però una realtà che è rimasta fedele a se stessa: il caldo piacere di una lettura, ultimo lusso per chi vuole evadere. Così i lettori hanno vinto il Covid e superato le distanze. Si sta lentamente diffondendo l’alternativa della “lettura a distanza o telefonica”. Nasce infatti contemporaneamente, dal cuore antico di diversi librai del mondo, l’iniziativa di leggere per gli anziani libri al telefono.

L’idea prende piede nelle librerie che fornivano già un servizio di letture a domicilio per accompagnare gli anziani nelle loro giornate. Si può così regalare il gusto di un buon libro, anche quando la vista non sta più al passo con il desiderio di leggere. Con l’insorgenza del Covid il mondo si è chiuso. Ma c’è chi ha pensato di aprire uno spiraglio, ovviando alla distanza con una lettura al telefono.

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Ora più che mai l’idea piace. I volontari aumentano, leggere è un modo di farsi compagnia.

Librai al telefono!

La biblioteca Soto del Real, a Madrid, si è fatta conoscere anche fuori dai confini spagnoli per un’iniziativa di questo tipo portata avanti da Juan Sobrino. I lettori sono volontari e si accordano per letture di 20 minuti in base a gusti e preferenze dell’ascoltatore. Per preservare un senso di vicinanza e conoscenza, ogni anziano si relaziona sempre con lo stesso volontario, in modo da far sorgere tra i due un reale rapporto di fiducia e affetto.

Storie di supporto arrivano anche dal Bel Paese con l’esempio di una libraria triestina. La libraia Samanta Romanese lascia aperte le porte della libreria Ubik, ma intanto alza la cornetta del telefono. Molti lettori volontari cercano di dare un senso a questo periodo storico e sociale offrendosi per regalare una gentilezza, altri sono usciti da una malattia e sanno quanto possano diventare interminabili le ore in certe circostanze.

Il potere benefico delle letture a distanza

La lettura a distanza diventa un modo per aiutare se stessi e gli altri, colmare le solitudini e far sentire vicine e comprese persone che condividono una stessa difficoltà sociale. Quest’iniziativa potrebbe avere molte applicazioni anche in Italia.

Oltre i benefici evidenti in relazione alla realtà d’isolamento e quarantena, si potrebbero creare parallelamente agli eventi dal vivo anche delle versioni specifiche al telefono oppure online. Esiste già in Italia “LaAV in LOV Letture Online dei Volontari”, un’associazione che si occupa di letture ad alta voce rivolgendosi specificamente a situazioni di forte disagio sociale, psichico e culturale.

Ma sarebbe interessante creare un programma di letture a voce e a distanza che abbracciasse come destinatari, oltre gli anziani, anche i non vedenti e persone affette da malattie neurodegenerative o disturbi neurologici. Pare infatti che siano stati riscontrati effetti positivi in termini di memoria, attenzione e rilassamento. Con scalette personalizzate in base alle esigenze, si potrebbe discutere con gli ascoltatori dei passi letti o ancora svolgere esercizi di memoria. La differenza di una lettura telefonica da un audiolibro o un podcast sta tutta nella componente umana, nella possibilità di potersi relazionare, creare un dialogo, una connessione tra lettore e udente.

La possibilità di ascoltare la lettura di un libro al telefono apre le porte a chi non può recarsi in posti specifici adibiti a letture pubbliche, a chi vive in zone dove non viene offerto il servizio o semplicemente a chi non si sente a proprio agio ad aprire le porte di casa proprio ad uno sconosciuto.

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Mara Auricchio

Mara Auricchio

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