In Serie A l’azionariato popolare sta per diventare realtà, l’Inter è la prima.

Nella Serie A italiana, l’Inter è la prima squadra ad aver intrapreso un percorso di transizione verso l’azionariato popolare che permetterà ai tifosi di gestire la propria squadra del cuore comprando delle piccole azioni. La squadra avrà migliaia di proprietari, ognuno dei quali possiederà una quota più o meno grande.

L’Inter degli interisti: presentato Interspac

Il presidente Carlo Cottarelli ha presentato il progetto Interspac all’Inter e alla Serie A. Interspac è una società di azionariato popolare. Entro due mesi l’iniziativa verrà presentata a Suning. Il progetto è ideato su modelli europei già funzionanti, come il Bayern. Malagò, presidente del CONI, interviene ammettendo che l’azionariato popolare potrebbe risollevare i club di Serie A dalle difficoltà economiche. Non è il solo a pensarlo: al momento già 350 vip tifosi dell’Inter hanno garantito il proprio contributo. Secondo un sondaggio effettuato da Interspac a luglio, in 100 mila si sono mostrati entusiasti e volenterosi di partecipare al progetto.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Sulla carta l’obiettivo è quello di radunare, per iniziare, 200 mila tifosi che possano versare 50 euro annui come quota fissa e liberamente cifre più sostanziose. Non è impossibile come ci dimostrano in Germania col modello Bayern, il più simile al nostro.

Il modello Bayern

Il Bayern è gestito da 293 mila azionisti per il 75%, il restante 25% è in mano ai grandi investitori. I tifosi membri eleggono il proprio esecutivo e la macchina comincia a girare, per il verso giusto, si intende. Il rapporto che la squadra tedesca ha con i propri tifosi è di fiducia, vicinanza e confidenza. I sostenitori del club non sono soltanto in parte proprietari, ma grazie a questo hanno la possibilità di partecipare attivamente alla costruzione della squadra, agli allenamenti, alle decisioni fondamentali, al calcio mercato…

Pensare che un’occasione del genere possa sbarcare in Serie A non è più un miraggio con il progetto Inter-spac, ma ci sono pro e contro da valutare. La prospettiva di spendere poco e vincere fa gola all’Inter, ma per mettere in piedi una realtà come quella del Bayern ci vogliono anni. La squadra tedesca ha il terzo fatturato al mondo. Il club tedesco possiede il proprio stadio, è finanziato da proprietari che, nel caso di un tracollo economico, possono garantire solidità alla squadra: è in grado di svincolare i successi sportivi dal destino finanziario.

L’Inter e la Serie A devono iniziare a valutare pro e contro dell’azionariato popolare

Come detto in occasione del forum organizzato da Interspac “Se non ora, quando?”, l’azionariato popolare del Bayern, come del Borussia, Real Madrid e altre, è alla portata delle squadre di Serie A. Un obiettivo simile restituirebbe ai club italiani la fama economica d’un tempo portando l’Inter e le altre della Serie A ai vertici europei. Non è soltanto un discorso finanziario, spiegano durante l’incontro: instaurare un rapporto solido e duraturo con i propri tifosi significherebbe integrare la squadra di calcio nella cultura e nell’anima del paese.

Rompere le barriere tra squadra e tifoso significa far prendere decisioni importanti, che pre-azionariato popolare restavano interne al club, a tutti. Un interista potrebbe dire la sua sulla cessione di un giocatore, sull’acquisto di un altro, sulla gestione della squadra e della rosa e sul voler coinvolgere più calciatori italiani che stranieri.

Uno dei pro dell’azionariato popolare, almeno in Italia, sarebbe quello di far crescere il calcio italiano e dare spazio ai nostri giovani. In Italia si ha il “vizio” di comprare giocatori già formati all’estero. Sviluppare una rete di squadre giovanili è un investimento importante per il calcio italiano, ma a lungo termine, farà risparmiare. In un progetto di azionariato popolare come quello che si ha in mente per l’Inter nella Serie A, potranno essere stanziati soldi per costruire una rosa che cresca i campioni di domani, senza dover spendere per cercarli fuori, in modo da costruire una vera e propria agenzia calcistica.

Gli investitori italiani per l’Inter e la Serie A

Non è un caso che si inizi a parlare di azionariato popolare dopo che l’ennesimo club di Serie A, il Genoa, è stato ceduto a proprietà straniera. Abbiamo bisogno di più investitori e azionisti italiani. Gli imprenditori rimasti in possesso delle squadre di Serie A maggiori e più costose sono pochissimi. La spinta dell’azionariato popolare porrebbe fine all’esodo calcistico, ridando le squadre italiane in mano a proprietari italiani e, in questo caso, anche ai tifosi.

Leggi anche:

Incentivi allo sport: chi e come lo sta facendo

Da Bebe Vio all’innovazione, il grande balzo avanti delle protesi degli sportivi

Le Paralimpiadi appena concluse ce lo dimostrano: lo sport è appello di pace

 

 

Condividi su:
Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici