Il 17 luglio 2022, ad Ankara, va in scena la finale di Volleyball Nations League tra Italia e Brasile. Nella fase calda del primo set, Paola Egonu prende la rincorsa dalla seconda linea e vola con il braccio in estensione. Si arrampica oltre i tre metri e schiaccia. Ha una coordinazione talmente straordinaria che la palla raggiunge la velocità record di 112,7 chilometri orari. Una chiara manifestazione del suo strapotere fisico e tecnico.

Le avversarie si innervosiscono e il match si trasforma in un monologo azzurro. Finisce 3-0 (25-23, 25-22, 25-22). Le ragazze di coach Mazzanti salgono sul gradino più alto del podio interrompendo il dominio delle statunitensi, vincitrici delle tre precedenti edizioni. Una vittoria di squadra con il marchio indelebile della Egonu, premiata a fine partita come miglior giocatrice della manifestazione. Una fuoriclasse.

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Le origini e la carriera sportiva

Paola Egonu è nata a Cittadella, in provincia di Padova, il 18 dicembre 1998 da genitori nigeriani emigrati per garantire ai figli un futuro migliore. Origini africane rivendicate con orgoglio, anche davanti ai primi episodi di razzismo vissuti dentro e fuori dal campo. Una volta scoperta la pallavolo ad undici anni, non si è più voltata indietro e ne ha fatto un’ossessione.

Muove i primi passi sul rettangolo di gioco nella città in cui è cresciuta, Galliera Veneta. A quattordici anni entra a far parte del Club Italia, una fucina di talenti. Con la società federale della pallavolo italiana gioca quattro stagioni arrivando fino in serie A1. Nel 2017 il passaggio all’Agil Novara, dove vince la sua prima Coppa dei Campioni. Per fare il definitivo salto di qualità si lega all’Imoco Conegliano. In tre stagioni batte ogni record e vince trofei a raffica. Il suo palmarès di club recita: due Campionati italiani, cinque Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, due Champions League e un Campionato mondiale per club. Con la Nazionale è protagonista della medaglia d’argento ai Mondiali 2018 e del bronzo agli Europei 2019. La consacrazione in maglia azzurra arriva un anno fa con la conquista del titolo continentale. Un torneo da dominatrice assoluta che riscatta la delusione olimpica di Tokyo 2020.

La costante voglia di crescere e migliorare l’hanno portata ad accettare una ricca offerta proveniente dalla Turchia. Dalla prossima stagione sarà l’Opposto titolare del VakifBank Istanbul. Giocherà sulle rive del Bosforo: un nuovo capitolo di una carriera destinata a diventare leggenda.

Forza della natura

Non c’è mai stata nella storia della pallavolo italiana una campionessa così elegante nei movimenti e determinata a lottare su ogni punto. Il suo gioco è potenza pura ma non manca di intelligenza e attitudine difensiva. Paola Egonu è una forza della natura ma anche una leader positiva capace di incoraggiare le compagne di squadra nei momenti di difficoltà e restia a ogni forma di protagonismo. Rappresenta il volto di punta di un’Italia giovane, multietnica e vincente. Una fonte di ispirazione per l’intero movimento.

Molto più di un’atleta

La “pantera azzurra” è una giocatrice decisa a prendere posizione anche al di fuori del perimetro di gioco per farsi portatrice delle istanze del nostro tempo. Una stella del volley e del pensiero libero. Un esempio di integrazione ma anche un simbolo della lotta al razzismo e del movimento LGBTQ+. Una figura di cui oggi abbiamo tremendamente bisogno. “Sono nera, immigrata, donna e sessualmente fluida. Ho l’imbarazzo della scelta” dice in una recente intervista.

Appartiene di diritto a quella nuova generazione dello sport azzurro cosmopolita, empatica, capace di abbattere muri e promuovere un messaggio di speranza. Valori che lo sport sa amplificare grazie all’immediatezza e all’universalità del suo linguaggio. Per questo Paola Egonu è molto più di un’atleta. È un punto di riferimento delle battaglie culturali e sociali della nostra epoca e una voce carismatica contro i pregiudizi.

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Zeno Ferretti

Zeno Ferretti

Curioso, empatico e alla ricerca di storie da raccontare. Aspirante giornalista pubblicista, collaboro con BuoneNotizie.it.

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