L’autostima non ha taglia, forma, provenienza e genere, ed è sottoposta ad un solo giudizio: il proprio. La consapevolezza del sè passa dall’accettazione del proprio aspetto fisico e rende più sicuri e meno influenzabili da modelli ideali e giudizi. Il body positivity promuove l’amore per sé stessi e insegna a vivere disabilità, forme prorompenti, particolari fisici con consapevolezza.

Riguarda anche il mondo dello sport, dove l’immagine corporea ha meno a che fare meno i canoni estetici, e più con il controllo di peso e massa. L’impatto sulla salute mentale e fisica degli atleti, soprattutto minorenni, è inevitabile. Certamente gli esempi positivi contribuiscono alla soluzione del problema, così in Italia, sempre più donne dello sport sono diventate icone di body positivity.

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Federica Pellegrini: prima icona nello sport di body positivity

Nel mondo dello sport, il body positivity ha un ruolo ancora più incisivo perché relazionato ai disordini alimentari. Ogni disciplina modella il fisico diversamente. I nuotatori hanno spalle e busto definiti; i calciatori invece, gambe e busto. Questo rende i loro corpi diversi e vulnerabili a giudizi estetici. In più gli atleti professionisti sono sottoposti a diete rigide e al controllo del peso quasi quotidianamente.

Pur di mantenersi in forma, si rischia la salute mentale e fisica. In Italia, dopo il periodo pandemico, si è stimato che oltre 60000 persone soffrono di vigoressia. Si tratta di un disturbo della propria immagine corporea, caratterizzato dalla continua e ossessiva preoccupazione della forma fisica.

Noi atleti dobbiamo curare il nostro corpo. È parte del nostro lavoro ed è fondamentale per raggiungere risultati importanti. A volte questa ricerca della perfezione nel plasmare il proprio fisico, soprattutto da giovanissimi, può essere pericolosa.Il rischio di sentirsi inadeguati è alto e le conseguenze possono essere imprevedibili. La bellezza è qualcosa di soggettivo e personale, e l’accettazione di ciò che siamo, senza inseguire canoni “impeccabili”, è la base per sentirsi in equilibrio

A dirlo è la ex campionessa di nuoto, Federica Pellegrini, la più grande nuotatrice italiana della storia. Lei è la prima icona nello sport di body positivity. Unica a pretendere di non essere photoshoppata, sempre orgogliosa della sua fisicità, dopo il ritiro racconta serenamente il cambiamento del suo corpo.

In Italia, sempre più donne dello sport sono icone di body positivity

@martinascavelli

Tra le donne dello sport, anche un arbitro

Non è bastato creare nel 2021 la Nazionale italiana curvy di calcio, per abbattere certi stereotipi, come dimostra la storia di Martina Scavelli.

Lei è tra le donne dello sport icone di body positivity, ed è un arbitro di pallavolo di serie B. Le sue dimissioni inoltrate alla Federazione Italiana Pallavolo hanno fatto scalpore. La motivazione è affidata ad un post del 14 febbraio 2023: “Egonu, tu sei nera, io sono grassa! Non sopporto più di essere misurata e pesata come le vacche!“.

Superati per qualche centimetro o qualche chilo in più i valori previsti dal calcolo di Indice Massa Corporea, Scavelli sarà retrocessa nelle categorie inferiori. Un provvedimento momentaneo, valido fino al raggiungimento dei valori previsti.

La FIPAV ribadisce che è a salvaguardia della salute, ma questi parametri valgono solo per gli arbitri di volley di serie A e B. Come se “non importasse della salute degli arbitri delle altre categoriecommenta Scavelli “ma solo dell’ immagine trasmessa“.

E “come se il minimo scostamento dall’ideale incide sulla professionalità” è il commento più diffuso sul web. Il dibattito è in corso, e già questo è positivo.

 

Musica e film, alleati del body positivity nello sport

Icona di body positivity è anche la 27enne Veronica Yoko Plebani, triatleta italiana paralimpica. Una meningite batterica nel 2015 le segna il corpo, ma lei reagisce e arriva alle Olimpiadi di Tokio del 2020.

Il docu-film biografico “Corpo a corpo” della regista Maria Iovine per Luce Cinecittà del 2022 racconta della Plebani come un nuovo modello di bellezza.

Su Instagram le stesse ragazzine che mettono like alle smagliature fieramente esibite da un’influencer, prima di pubblicare una loro foto, provano tutti i filtri a disposizione per nascondere le imperfezioni. – ha dichiarato Maria Iovine – La vita di Veronica ci costringe a farci una domanda basilare: cos’è la normalità? Il confine sta proprio lì: finché avremo standard con cui confrontarci ci sarà sempre qualcosa che ci appare diverso nel bene e nel male“.

Cambiare gli standard è il messaggio del monologo di Paola Egonu durante il Festival di Sanremo. La pallavolista italiana, dice di sè: “Sono nera, immigrata, donna e sessualmente fluida“.

Il 9 febbraio 2023, è co-conduttrice, insieme ad Amadeus e Gianni Morandi, del concorso canoro. “Ho capito che la mia diversità è la mia unicità. Io sono io. – ha detto quella sera – Siamo tutti uguali oltre le apparenze“. Un messaggio di immagine body poditivity, di inclusione e integrazione.

 

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Anna Restivo

Anna Restivo

Editor e creator freelance nel motorismo sportivo e storico.  Ho collaborazioni in F1 dal 2014, passando anche dalla Motogp, e dal 2019 in manifestazioni di auto e moto d'epoca. Mi piace raccontare il motorismo e le sue connessioni con società, arte, ambiente, creando format e progetti. Attualmente collaboro con BuoneNotizie.it, grazie al quale ho avuto l'opportunità di conoscere il giornalismo costruttivo.

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