La società odierna spinge le persone a volersi uniformare tra di loro e apparire sempre al meglio: nei social media, per esempio, non c’è spazio per realtà e difetti, ma si rincorre un ideale di bellezza inesistente e dannosa. Guardarsi allo specchio è un’azione abitudinaria, talvolta però diventa una vera ossessione a cui consegue un aumento della preoccupazione e dell’insoddisfazione per il proprio aspetto esteriore. In questi casi, il semplice atto di specchiarsi si trasforma in body checking, cioè nel controllo maniacale del peso e della forma del proprio corpo.

Il body checking occupa la mente di chi ne soffre con continue preoccupazioni, spesso irreali, legate al proprio corpo e distoglie l’attenzione da tutto il resto ed è una condizione che riguarda soprattutto persone con disturbi del comportamento alimentare⁠ o che hanno un’immagine negativa del proprio aspetto fisico.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Guardarsi allo specchio, analizzando scrupolosamente le proprie forme, genera ansia e malessere interiore, distrae dalle attività quotidiane e fa perdere entusiasmo, concentrazione e voglia di socializzare ed essere spontanei. Non ci si sente mai all’altezza degli altri, inoltre, aspetto esteriore e autostima diventano due unità direttamente proporzionali che spesso vengono accompagnate da depressione e auto-svalutazione.

Smettere di fare body checking, quindi, aiuta a salvaguardare il proprio benessere psicologico, per affrontarlo bisogna innanzitutto riconoscerne l’esistenza e parlarne con una persona fidata. Se ansia e auto-svalutazione aumentano è necessario rivolgersi a uno psicologo, in questo modo sarà possibile individuare le origini del disturbo e capire come neutralizzarlo.

Guardarsi allo specchio con occhio critico: tipologie di body checking

Il body checking si manifesta in diversi modi: attraverso un controllo quotidiano e ossessivo del proprio peso corporeo o con check visivi e tattili che consistono nel guardarsi allo specchio osservando dettagliatamente e toccando di continuo le parti del corpo che piacciono meno, al fine di valutarne forme e dimensioni. Un’altra tipologia di body checking è il check di confronto, in cui si paragona il proprio corpo a quello degli altri, raccogliendo anche informazioni rispetto al loro peso e alla loro taglia. Infine c’è il check di rassicurazione, che consiste nel ricercare sicurezze in altre persone in merito al proprio aspetto fisico.

Come smettere di controllare ossessivamente il proprio corpo

Per smettere di fare body checking e guardarsi allo specchio senza disprezzarsi, la prima cosa da fare è riconoscere questo comportamento ossessivo e annotare quante volte al giorno ci si controlla. Bisogna poi porsi le giuste domande: “Come mi sento quando annoto qualcosa sul mio corpo? Mi sento peggio o meglio dopo averlo fatto? Adotto lo stesso atteggiamento anche con altre persone?“.

Un altro passaggio importante è capire la motivazione che si cela dietro al disturbo, a partire dall’influenza negativa che l’ambiente circostante o determinate persone possono avere sulla propria autostima, così da riconoscere ed eliminare possibili fattori negativi, riducendo l’ansia e il disagio che ne derivano. Infine, lavorare sull’auto-consapevolezza mette a tacere inutili giudizi negativi, sostituendoli con pensieri neutri in grado di scacciare, una volta per tutte, il senso di inadeguatezza che domina la propria vita.

Per raggiungere questi obiettivi è indispensabile rivolgersi a un professionista: fare psicoterapia aiuta a riprendere in mano le redini della propria vita, a capire che la perfezione non esiste e che la forza e la vera bellezza di una persona risiedono solo ed esclusivamente nella propria unicità.

Leggi anche:

Dipendenza affettiva: ecco come riconoscerla e superarla

People pleasing: come riconoscere e superare il bisogno di compiacere gli altri 

Emozioni positive e benessere psicofisico. Cosa significa essere emozionalmente sani?

Condividi su:
Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici