Il mondo dei viaggi negli ultimi due anni è stato uno dei più colpiti dalla pandemia. Ora sta ripartendo, ma forse questo biennio di crisi ha fatto in modo che il settore si trasformasse. Il turismo etico e responsabile sembra la risposta della community internazionale di viaggiatori alla graduale riapertura dei Paesi in giro per il mondo. Il nuovo turista dà maggior valore alla sostenibilità che al portafoglio.

Global Summit di Manila

Lo scorso aprile, dal 20 al 22, si è svolto nella capitale delle Filippine, il 21° Summit mondiale del World Travel & Tourism Council (Wttc). Si tratta dell’evento di viaggi e turismo più importante e influente al mondo. Un congresso in cui i leader del settore si riuniscono con i vari rappresentanti del governo per prendere decisioni comuni per sostenere e alimentare la ripresa del settore. Uno dei punti focali dell’incontro è stato quello di sviluppare un turismo attento all’ambiente, resiliente, inclusivo e sostenibile.

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È stato il primo importante evento del settore travel in presenza e di grandi dimensioni post-pandemia. Nell’occasione è stato presentato il Global Economic Report del Wttc. Stando ai dati del report i viaggi e il turismo torneranno ai livelli pre-Covid già dal 2023. “Il nostro settore ha creato nel mondo 126 milioni di posti di lavoro. Uno su tre dei nuovi posti apparteneva a viaggi e turismo” ha spiegato Julia Simpson, CEO del Wttc. L’impatto economico del settore turistico dei prossimi 10 anni sarà in costante crescita, a una media del 5,8% del Pil globale, con la creazione di quasi 77 milioni di nuovi posti di lavoro solo in Asia.

Un corso per fare turismo etico e responsabile

L’Associazione italiana turismo responsabile (AITR) che è nata nel 1998, ha da sempre come missione quella di promuovere e agevolare la cultura e le pratiche di uno sviluppo sostenibile e responsabile. Nel 2020 ha dato vita al primo corso-base in Turismo Responsabile grazia alla sua scuola “Pina Sardella”. Il corso mira a responsabilizzare e sensibilizzare i vari operatori del settore a scegliere e praticare un turismo etico e responsabile. L’ultima edizione si è svolta dal 6 all’8 maggio 2022.

Anche l’Italia adotta il turismo etico e responsabile

Stando ai dati del rapporto 2021 dell’Associazione italiana del turismo, otto viaggiatori italiani su dieci scelgono viaggi più rispettosi dell’ambiente. Questo è quanto è emerso alla recente Borsa Internazionale del Turismo svoltasi a Milano. Interessante che quest’attenzione al turismo etico e responsabile si rispecchi anche nelle strutture ricettive.

In base allo stesso report di Aite, il 77% degli albergatori evita gli sprechi in cucina, il 63% evita di lavare tutti i giorni gli asciugamani, il 61% ha ridotto l’utilizzo della plastica e il 50% l’aria condizionata o il riscaldamento. Soprattutto i turisti millenials hanno una maggiore tendenza a preferire strutture green (46%), iniziative etiche e sostenibili (44%) e in generale una predilezione nell’utilizzo dei mezzi pubblici o della bicicletta per spostarsi.

Organizzazione no-profit ‘regale’

Anche il principe Harry, duca di Sussex, da alcuni anni si dedica allo sviluppo di un turismo etico e responsabile. Con questo intento, alcuni anni fa ha fondato Travalyst, un’organizzazione no-profit che vuole permettere un cambiamento sistemico nel modo di viaggiare. Lo scopo dell’azienda è quello di organizzare viaggi “amichevoli”, rispettosi dell’ambiente e delle popolazioni locali. Punto di partenza di Travalyst è la Nuova Zelanda. Nel sito è anche possibile fare un breve test per capire che tipo di viaggiatori siamo.

Turismo etico e responsabile

La Val Venegia che si raggiunge dalla Val di Fiemme, da Predazzo.

Una valle esempio di sostenibilità

Quando si parla di turismo etico e responsabile viene in mente il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. Ebbene a tal riguardo la Val di Fiemme può essere presa come esempio per l’armonia fra loro. Non è un caso che sia chiamata come “la Valle dell’Armonia”. Nonostante la tempesta che nel 2018 aveva devastato l’area, sradicando 1,25 milioni di alberi, la zona ha saputo rialzarsi con un turismo che punta sul benessere e la sostenibilità.

La Val di Fiemme, oltre a essere Patrimonio Unesco, ha altri interessanti primati. Conta circa 60 milioni di alberi, due parchi naturali e 20mila ettari di foreste certificate FSC e PEFC (misurazione internazionale della gestione sostenibile aree boschive). Ogni cittadino qui può contare su 3mila alberi a testa e un turista su altri 200, per questo è considerata una fabbrica di aria pulita. Grazie al suo patrimonio forestale, ogni anno cattura due milioni di tonnellate di CO2 e Cavalese ha ormai raggiunto la quasi totale autosufficienze energetica.

Forse il punto per adottare un vero cambiamento su vasta scala per l’ambiente non è quello di puntare sul solo turismo etico e responsabile, ma di vivere ogni giorno adottando comportamenti sostenibili.

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Riccardo Pallotta

Riccardo Pallotta

Laureato in comunicazione e marketing con una tesi sul brand journalism. Attore e speaker radiofonico in Italia e all'estero. Social media manager. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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