Per la prima volta nella storia una navicella privata ha lanciato astronauti nello spazio

La compagnia spaziale privata di Elon Musk (che è anche amministratore delegato di Tesla, l’azienda che produce l’omonima auto elettrica) ha lanciato in orbita due astronauti della Nasa. È iniziata così con successo la prima missione con equipaggio di SpaceX con destinazione la Stazione Spaziale Internazionale, la speciale base orbitante che opera a circa 400 km di altezza, dedicata alla ricerca scientifica. La capsula Crew Dragon è la prima navicella spaziale progettata e costruita privatamente per trasportare gli astronauti nello spazio.

Il lancio di Crew Dragon SpaceX Demo 2

Alle 15:22 del 30 maggio 2020, quando in Italia erano le 21:22, tutto il mondo aveva gli occhi puntati sulla rampa del Complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center della Nasa in Florida, lo stesso luogo da cui partirono le missioni verso la Luna più di cinquant’anni fa e in tempi più recenti gli Space Shuttle. In quell’istante il razzo Falcon 9 ha acceso i motori e ha mandato in orbita la navicella spaziale Crew Dragon con gli astronauti Robert Behnken e Douglas Hurley, lanciandoli nello spazio a circa 450 chilometri di distanza dalle nostre teste. Circa 12 minuti dopo, Crew Dragon ha raggiunto l’orbita con successo.

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Gli astronauti Robert Behnken e Douglas Hurley all'interno della capsula Crew Dragon

Gli astronauti Robert Behnken e Douglas Hurley all’interno della capsula Crew Dragon

Migliaia di persone in tutto il mondo sono rimaste con gli occhi puntati verso il cielo. Crew Dragon è stata infatti visibile nei cieli anche a occhio nudo: una scia luminosa che si muoveva da ovest verso est e che ha catturato l’attenzione di tanti appassionati.

SpaceX è entrata nella storia: una navicella privata ha lanciato per la prima volta astronauti nello spazio

La scia di Crew Dragon visibile a occhio nudo

Durante la salita verso la Stazione Spaziale, dopo essere entrati in orbita, i due astronauti hanno avuto il tempo di rilassarsi e godersi la vista dagli oblò. Si sono svestiti delle tute e hanno mostrato la comodità della nuova capsula in pantaloni e t-shirt. Gli astronauti hanno girato più volte attorno alla Terra, con periodiche accensioni dei motori per raggiungere orbite sempre più elevate fino ad arrivare a quella della Stazione Spaziale Internazionale.

Elon Musk, il fondatore di SpaceX, ha dichiarato di essere stato sopraffatto dall’emozione guardando la sua navicella portare gli astronauti in orbita: «Questo è un sogno diventato realtà per me e per tutti in SpaceX. È il culmine di un’incredibile quantità di lavoro da parte del team SpaceX, della Nasa e di numerosi altri partner».

Tutto il mondo ha assistito alla diretta televisiva con il fiato sospeso e il momento più emozionante è stato l’attracco alla Stazione Spaziale Internazionale. L’attracco è avvenuto alle 16:16, ora italiana, del 31 maggio, dopo oltre 19 ore di volo. Ci sono volute circa tre ore per effettuare le verifiche sulla tenuta stagna del sistema e per terminare la procedura di attracco. Behnken e Hurley hanno quindi aperto il portellone della loro capsula e sono potuti entrare nella Stazione Spaziale Internazionale. Sono stati accolti dall’astronauta statunitense Christopher Cassidy e dai due cosmonauti russi Ivan Vagner e Anatoly Ivanishin, che stavano già lavorando sulla Stazione da qualche mese.

L’astronauta Robert Behnken entra nella Stazione Spaziale Internazionale, con Anatoli Ivanishin, Ivan Vagner e Christopher Cassidy ad aspettarlo dopo l'attracco della Crew Dragon

L’astronauta Robert Behnken entra nella Stazione Spaziale Internazionale, con Anatoli Ivanishin, Ivan Vagner e Christopher Cassidy ad aspettarlo dopo l’attracco della Crew Dragon

«È difficile esprimere a parole quanto sono orgoglioso», ha dichiarato Kathy Lueders, responsabile del programma di equipaggio commerciale della Nasa. «Quando penso a tutte le sfide superate – dalla progettazione e test, alle revisioni cartacee, al lavoro da casa durante una pandemia e al bilanciamento delle esigenze familiari con questa missione critica – sono semplicemente stupita di ciò che i team Nasa e SpaceX hanno realizzato insieme».

Un traguardo storico per il settore spaziale

Per la prima volta nella storia, un’agenzia governativa ha affidato a un’azienda privata – la SpaceX – un lancio umano nello spazio. Il fatto che la Nasa, per il “go” definitivo, abbia dovuto attendere il direttore di volo di Spacex, ha segnato simbolicamente l’inizio di una nuova era per il settore spaziale.

La Nasa e gli appassionati dello spazio hanno dovuto aspettare quasi un decennio per questo traguardo. Erano infatti nove anni che gli Stati Uniti non inviavano astronauti nello spazio partendo dal suolo americano. L’8 luglio 2011 il programma Space Shuttle si era concluso – principalmente a causa di costi troppo alti e sicurezza non garantita – con la partenza dell’ultima missione Shuttle, la Sts-135, e, anche in quel caso, Hurley era uno degli astronauti a bordo. Da allora, gli equipaggi americani erano stati inviati sulla Stazione Spaziale Internazionale a bordo delle Sojuz russe.

Il lancio del 30 maggio ha rappresentato il culmine del lavoro di SpaceX. Elon Musk ha fondato l’azienda nel 2002 e da allora ha dichiarato il suo intento di “rendere l’umanità una specie multi-planetaria”. A oggi SpaceX ha lanciato decine di satelliti e veicoli spaziali ma, prima del 30 maggio, non aveva mai mandato un essere umano nello spazio.

Hurley e Behnken sono stati i primi astronauti della storia a viaggiare su una navicella privata, progettata interamente da ingegneri che lavorano per Elon Musk.

La missione Demo-2 ha rappresentato l’ultimo importante test necessario alla Nasa per la certificazione della Crew Dragon per missioni operative di lunga durata sulla Stazione Spaziale. Si è trattato di un esperimento grandioso, ma anche dell’anticipazione del possibile futuro dei viaggi spaziali, in cui società private trasporteranno le persone oltre l’atmosfera terrestre.

«Siamo all’alba di una nuova era e stiamo davvero guidando l’inizio della rivoluzione spaziale. Spero che questo momento sia un’opportunità per tutti per riflettere sull’umanità e su cosa possiamo fare quando lavoriamo insieme», ha dichiarato l’amministratore della Nasa Jim Bridenstine. «Il lancio di questo sistema spaziale commerciale progettato per gli esseri umani è un passo importante nel nostro percorso per espandere l’esplorazione umana sulla Luna e su Marte».

Il lancio di SpaceX del 16 novembre 2020

Il 16 novembre 2020, Crew Dragon ha completato con successo il lancio della prima missione di lunga durata operata da SpaceX per la Nasa, con un equipaggio di 4 astronauti (Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker della Nasa insieme all’astronauta della Jaxa Soichi Noguchi). Con il nome di SpaceX Crew-1, si è trattato della prima missione operativa, dopo quella dimostrativa del 30 maggio 2020.

Decollo della missione Crew-1

Decollo della missione Crew-1

Subito dopo il lancio, il neo presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato: «È una testimonianza della potenza della scienza e di ciò che possiamo realizzare sfruttando la nostra innovazione, ingegnosità e determinazione».

La Crew-1 è stata la prima missione operativa del “Commercial Crew Program” e anche la prima missione di lunga durata di una capsula Dragon. La missione durerà 180 giorni. La navicella tornerà sulla Terra a maggio 2021, tramite splashdown per poi essere riutilizzata in un’altra missione futura.

Una nuova stagione di viaggi nello spazio

Con il lancio della Crew-1 si è inaugurata ufficialmente l’era dei “taxi spaziali” e l’inizio di un nuovo modello di business per la Nasa. L’agenzia non sarà più proprietaria dei veicoli spaziali, ma acquisterà il servizio “taxi” offerto da SpaceX. La Nasa ha firmato contratti con SpaceX per oltre 2,5 miliardi di euro per testare, sviluppare e far volare il suo taxi spaziale. Per il momento sono previsti sei voli di routine verso la Stazione Spaziale Internazionale e sono stati raggiunti accordi simili con la Boeing.

I primi “turisti spaziali” nel 2021

Nel 2021 SpaceX prevede di far viaggiare i primi “turisti spaziali”. La compagnia statunitense di turismo spaziale Space Adventures ha stretto un accordo con SpaceX per portare quattro passeggeri su una missione di volo libero Crew Dragon già alla fine del 2021. Quella missione durerà cinque giorni e porterà fino a quattro persone in un’esperienza orbitale diversa da qualsiasi volo turistico spaziale fino ad oggi, con un costo stimato di 55 milioni di dollari per ogni partecipante.

La navicella sarà inserita in un’orbita ellittica alta attorno alla Terra, oltre due volte l’altezza della Stazione Spaziale Internazionale e più alta dell’attuale record di altitudine per un veicolo spaziale con equipaggio orbitale, stabilito dalla missione Gemini 11 nel 1966. Dal 2001, Space Adventures ha lanciato sette clienti in otto missioni di successo sulla Stazione Spaziale Internazionale. Space Adventures offre una varietà di programmi che includono voli atmosferici a gravità zero e voli spaziali orbitali (con la possibilità di partecipare a una passeggiata spaziale).

SpaceX ha anche annunciato di voler portare “turisti” sulla Stazione Spaziale Internazionale, in collaborazione con la società Axiom Space. La partenza della SpaceX Axiom Space-1 è prevista per l’ottobre 2021. Porterà quattro persone sulla Stazione Spaziale Internazionale: l’astronauta americano Michael López-Alegría, l’uomo d’affari israeliano ed ex pilota di caccia Eytan Stibbe e l’attore Tom Cruise e il regista e produttore Doug Liman per un progetto cinematografico. La missione potrebbe rappresentare un momento storico per il cinema, con il primo film girato nello spazio. Tom Cruise avrebbe infatti intenzione di utilizzare la Stazione Spaziale Internazionale come set.

L’obiettivo di arrivare su Marte

Il sogno di Elon Musk, che è anche l’obiettivo di SpaceX fin dalla sua fondazione, è arrivare su Marte. Per il futuro, infatti, la SpaceX sta già progettando una navicella molto più grande per raggiungere il «polveroso vicino rosso. Vogliamo rendere Marte una destinazione possibile nel corso della nostra vita». La SpaceX ha annunciato che intende realizzare una navicella chiamata Starship che potrebbe portare fino a un centinaio di persone verso Marte.

Elon Musk ha dichiarato che vorrebbe portare i primi astronauti su Marte entro il 2022, la Nasa vuole riuscirci entro il 2024. Probabilmente si tratta di date inverosimili, però noi attendiamo fiduciosi con gli occhi rivolti verso il cielo.

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Silvia Pittoni

Silvia Pittoni

Silvia Pittoni collabora con BuoneNotizie.it grazie allo stage annesso al percorso di formazione dell’Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo per diventare giornalista pubblicista

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