Sotto la spinta dell’attuale emergenza, la telemedicina si diffonde rendendo possibili le cure a domicilio.

Da modulo sperimentale a strumento di uso quotidiano, la telemedicina in Italia si evolve rapidamente. L’attuale contesto sanitario accelera il ricorso alle cure domiciliari. Dalla riabilitazione alla dermatologia fino alla cardiologia, lo scenario della terapia a distanza coinvolge pazienti, famiglie e personale sanitario.

La telemedicina come pratica diffusa per le cure domiciliari

Lo evidenziava già l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano: la telemedicina in Italia si configura come opzione terapeutica concreta. Lo sa bene chi si è trovato ad affrontare una terapia domiciliare o chi ha dovuto continuare a casa un percorso sanitario intrapreso in ospedale. In questo periodo sono stati fondamentali video-consulti, screening digitali, prescrizioni online, tele-diagnosi e percorsi di tele-riabilitazione domiciliare. In quanto insieme di strumenti e pratiche di monitoraggio a distanza, la telemedicina permette dunque già da tempo lo scambio di dati tra pazienti e personale sanitario, anche grazie alle infrastrutture presenti all’interno della rete sanitaria regionale.

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A distanza di soli 4 anni, nel corso dell’emergenza Covid-19 si è assistito a un rapido potenziamento dei canali digitali e dei software di intelligenza artificiale. Oggi si va cioè componendo un vero e proprio ecosistema di telemedicina, come testimoniato ai microfoni di Algoritmo Umano anche dal Prof. Riccardo Bellazzi, a capo del Laboratorio di Informatica e Sistemistica per la ricerca clinica dell’ICS Maugeri. In Italia è così aumentato il supporto sia per quei pazienti che oggi non possono più recarsi in struttura clinica, sia per i numerosi professionisti che hanno dovuto rimandare i consulti in presenza.

Ad evidenziare la rapida crescita del ricorso alle cure digitali è stato l’Istituto Superiore di Sanità, che ha da poco rilasciato le indicazioni per i servizi assistenziali di telemedicina durante l’emergenza Covid-19, rilevando un aumento delle necessità assistenziali a distanza. Il rapporto sottolinea anche come le realtà operative del territorio italiano stiano fornendo un grande supporto alla realizzazione di soluzioni digitali. L’obiettivo? Ridurre ulteriormente la distanza fisica tra medici e pazienti.

Chi può servirsi della telemedicina per curarsi a casa

Quali cure possono essere realmente effettuate a casa, in regime di telemedicina? Sicuramente la terapia a distanza privilegia il consulto per i pazienti stabili o per quei pazienti con patologie anche acute, ma non urgenti: a partire da requisiti tecnici minimi (connessione internet stabile e pc con webcam) questi pazienti e le loro famiglie possono accedere facilmente a video-consulti in ambiti che vanno dal dermatologico a quello endocrinologico fino al psicomotorio, condividendo con il medico i dati relativi allo stato delle patologie per cui sono in cura o a percorsi di riabilitazione domiciliare già intrapresi.

Il monitoraggio a distanza dei pazienti da parte degli specialisti prevede poi colloqui in teleconferenza per approfondire stati clinici già diagnosticati, anche in ambito neurologico o cardiologico: in questi casi è addirittura possibile dotarsi di dispositivi indossabili che sfruttino ad esempio la tecnologia Bluetooth per tracciare la risposta fisica del paziente attraverso appositi sensori.

È evidente il vantaggio delle pratiche di telemedicina per pazienti e famiglie. Indipendentemente dall’emergenza sanitaria in corso, raggiungere le strutture di cura non è sempre facile: spesso le nostre abitazioni si trovano in zone remote, non servite dai mezzi pubblici, o più banalmente non possiamo sempre contare sulla disponibilità di parenti e amici per essere accompagnati dal medico se ne abbiamo bisogno. In questi frangenti, la telemedicina può costituire un notevole supporto per continuare a prenderci cura della nostra salute.

Come già scritto in queste pagine, dopo il Covid non tutto il male vien per nuocere: gli ultimi, repentini progressi della telemedicina hanno fatto sì che curarsi a casa diventi possibile.

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Chiara Iaquinta

Chiara Iaquinta

Chiara Iaquinta, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

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