In Corea del Sud esiste una scuola che aiuta donne e uomini (over 40) che non hanno avuto una istruzione, a diplomarsi. É un valido esempio di integrazione sociale che offre lo Stato a tutti coloro che non hanno avuto la possibilità economica di studiare. Questa iniziativa aiuta, inoltre, a mantenere vive le scuole nei villaggi dove mancano sempre più giovani perché cercano opportunità nelle città. La scuola per anziani potrebbe funzionare in altri Paesi del mondo?

I fantasmi della Corea del Sud

La Corea del Sud è un Paese che sta affrontando varie problematiche, non solo geopolitiche, ma anche demografiche. Spesso i villaggi si spopolano dei giovani, che vanno a studiare nelle città, alla ricerca di lavori migliori e maggiori opportunità. Questo fenomeno porta alla chiusura delle scuole, facendo diminuire le opportunità per i residenti di trovare un lavoro o creare una famiglia. In questo frangente entrano in gioco gli anziani ma, soprattutto, le anziane che non sono mai riuscite ad avere una educazione scolastica. Sono infatti le donne che stanno affrontando la scuola per la prima volta e, così facendo, rivitalizzano l’ambiente scolastico nei villaggi dove si trovano sempre meno giovani. I motivi per cui le coreane non hanno ricevuto un’istruzione sono molteplici: fra questi l’instabilità politica successiva all’occupazione giapponese e alla guerra con la Corea del Nord. Senza dimenticare la mentalità del tempo, per cui fosse sconveniente, per una ragazza, studiare: la società coreana del dopoguerra, specialmente nei villaggi era molto maschilista. Le donne non avevano bisogno di studiare perché dovevano lavorare nel campi e badare alla famiglia. Nella realtà di oggi, però, le difficoltà per le persone analfabete nell’affrontare la quotidianità è immensa, sia per potersi relazionare con la burocrazia, che per avere un’indipendenza nelle attività più semplici.

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Una nuova possibilità per l’istruzione e soluzioni per il futuro

Questa iniziativa coreana risolve due problemi in un colpo solo: innalzare livello di alfabetizzazione nelle campagne, soprattutto femminile, e combattere lo spopolamento e la chiusura delle scuole nelle campagne. Per quanto non sia una soluzione stabile, essa può fungere da esempio per molti altri Paesi con le stesse problematiche. Recentemente la popolazione mondiale ha superato gli 8 miliardi, ma vari Paesi danno segnali di decrescita. La Cina, per esempio, ha visto una diminuzione della popolazione del 0.15% pari a 2.08 milioni di persone. Anche l’India, il Paese più popoloso al mondo, per quanto crescerà fino al 2050, si troverà ad affrontare gli stessi problemi. Entrambe queste realtà presentano un divario educativo tra città e campagna e si troveranno ad affrontare un spopolamento delle campagne.

L’iniziativa della Corea del Sud per rivitalizzare la scuola nelle campagne potrebbe diventare anche modello per il nostro Paese. L’Italia, come la Corea, sta affrontando uno spopolamento soprattutto delle aree montane dove ci sono meno possibilità e servizi. In molte aree stanno nascendo iniziative per ripopolare i borghi e per combattere l’abbandono scolastico. Il Bel Paese di sta muovendo anche con iniziative legate al ripopolamento dei borghi come la “vendita di case a un euro”, che potrebbe dare nuova vita ai piccoli centri disabitati, pur snaturando la loro tradizione.

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Edoardo Casolo

Edoardo Casolo

Edoardo Casolo sono appassionato di geopolitica, cinema e cultura, di viaggi e di industria video-ludica. Vicentino ma vivo a Venezia, città che ho amato dal primo momento in cui l'ho vista. Con il laboratorio di giornalismo cerco di realizzare il mio sogno di diventare pubblicista.

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