La data del 1° aprile, associata alla fine dell’emergenza Covid-19, non va considerata come un “liberi tutti”, ma come un allentamento delle restrizioni previste fino allo scorso 31 marzo, data di fine dello stato di emergenza. In particolare, vediamo cosa è cambiato nella scuola italiana e in alcuni Paesi e quali protocolli scolastici sono stati adottati.

Fine dello stato di emergenza anche per la scuola

Lo scorso 25 marzo il Ministero dell’Istruzione ha pubblicato un decreto sulla Gazzetta Ufficiale, relativo ai protocolli scolastici di fine emergenza. Nello specifico, resta l’obbligo delle mascherine chirurgiche (di tipo FFP2 fino al 30 aprile sui mezzi scolastici), eccetto per i bambini fino a 6 anni o con specifiche patologie. La mascherina potrà non essere più usata durante le attività sportive e si potrà accedere a scuola anche con il solo green pass base. Restano invece invariati il divieto di accedere a scuola se positivi al Covid o con una temperatura superiore ai 37,5°, e la distanza sociale di un metro.

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Novità assoluta di questa fine emergenza è il ripristino delle uscite didattiche e dei i viaggi d’istruzione, comprese le partecipazioni a eventi sportivi. La didattica digitale sarà attivata e integrata solo per gli studenti positivi al Covid che potranno rientrare in classe dopo aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo. L’attività didattica proseguirà in presenza per tutti gli altri studenti. Con 4 positivi in classe, sarà obbligatorio per docenti e studenti con più di 6 anni indossare la mascherina per dieci giorni, partendo dall’ultimo contatto avuto con il soggetto positivo.

Cosa succede in Danimarca: “liberi” da febbraio

Dal 1° febbraio mascherine e visiere non sono più obbligatorie nelle istituzioni educative del Paese. “Aspettavo da tempo la revoca delle restrizioni, nella vita generale e, in particolare in quella degli studenti – ha affermato Jesper Petersen, Ministro dell’Istruzione danese – è il momento della ripresa degli eventi e delle attività sociali in termini di benessere e spirito di comunità”. La Commissione delle Epidemie ha ritenuto infatti che il Covid non si debba ritenere “malattia socialmente critica”. Tuttavia sono ancora presenti le altre misure di prevenzione come pulizia, igiene e ventilazione.

Regno Unito e fine emergenza Covid-19

Nel Regno Unito dal 1° aprile non sono più previsti i test antigenici in tutte le strutture educative e sociali per bambini. “Mentre impariamo a convivere con il virus – ha affermato Dame Jenny Harris, amministratrice delegata dell’Agenzia sanitaria dell’UK – stiamo concentrando i test solo su chi è a maggior rischio di gravi esiti del virus, gli altri seguiranno semplici passaggi per proteggere se stessi e chi li circonda”.

I test antigenici non si effettuano più nelle scuole perché, secondo gli esperti, il Covid presenta un basso rischio di malattie gravi per bambini e giovani, per la maggior parte già vaccinati. Chi risulta positivo dovrà restare a casa per 3-5 giorni (per ragazzi con oltre 18 anni). Scuole e università continueranno a mantenere alcune pratiche precedenti per tutelare la salute degli studenti e del personale. Resterà dunque garantita la ventilazione degli spazi occupati e saranno rafforzate le pratiche igieniche di lavaggio e pulizia delle mani.

Negli USA a scuola senza mascherine

Da un recente articolo del New York Times emerge che gli studenti di Los Angeles (California) sono stati autorizzati ad andare a scuola senza mascherina già da fine marzo, a seguito di un accordo raggiunto dal personale e dagli amministratori del 2° distretto scolastico degli USA. D’altra parte i test antigenici continueranno a essere somministrati settimanalmente fino alla fine dell’anno scolastico.

La revoca della mascherina vuole essere un segnale di fine emergenza e di lento ritorno alla normalità. Durante la pandemia, le scuole di Los Angeles hanno seguito i protocolli di sicurezza con particolare rigore e severità. Dal momento che negli USA il numero dei casi è diminuito e le restrizioni revocate, in California hanno revocato la mascherina in tutto lo Stato, sebbene i singoli distretti potessero scegliere liberamente di restare fedeli alle precedenti restrizioni. A San Francisco, sempre in California, le mascherine non sono più obbligatorie dal 2 aprile.

Anche Boston ha votato la fine dell’emergenza a partire dal 1° aprile, mettendo fine all’uso della mascherina scolastica. Tuttavia, la Boston Public Health Commission ha raccomandato di ritirare le mascherine quando il tasso di Covid-19 della città scenda a 10 casi al giorno ogni 100.000 residenti (il tasso attuale è una media di 13 casi al giorno). Nelle prossime settimane la soprintendenza scolastica avrà l’ultima parola sull’argomento.

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Francesco Bia

Francesco Bia

Docente di lettere e aspirante pubblicista. Ho collaborato per sei anni con due settimanali locali scrivendo di attualità, cultura, spettacolo, cronaca e sport. Oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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