Le vacanze di Natale sono finite. Un aiuto arriva dallo sport: lo strumento migliore per incrementare l’ottimismo.

Ci siamo appena lasciati alle spalle delle vacanze di Natale diverse in cui il riposo e i regali hanno assunto una declinazione differente per molti. Cosa che oggi rende la ripresa e il ritorno al lavoro (o allo studio) ancora più difficile del solito. L’aiuto arriva però dallo sport che, anche praticato alla fine delle vacanze, rafforza il corpo e la mente, incrementando l’ottimismo e ridimensionando ansie e timori.

L’ottimismo, infatti, è come un muscolo e in quanto tale si può stimolare anche con soli 30 minuti di attività fisica al giorno, per non cadere nella routine e nell’esasperazione. Due sportive, insegnanti di danza e yoga, Elisa Scaggiante ed Eleonora Zampieri, ci hanno svelato alcuni trucchi per ritrovare l’ottimismo e iniziare il nuovo anno più forti.

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Fine delle vacanze: ecco come lo sport influisce positivamente sull’umore

Elisa Scaggiante, insegnante di danza e ginnastica artistica, direttrice della scuola New Gym Dance di Mogliano Veneto (TV), ci ha dato alcuni suggerimenti per stimolare l’ottimismo di tutta la famiglia: “In questi mesi abbiamo dovuto rivoluzionare la nostra attività fisica. Insegno danza e altre discipline sportive a differenti fasce d’età. Con la mia squadra di ragazze e bambini abbiamo continuato ad allenarci, all’aperto oppure online, senza lasciarci abbattere dal fermo delle attività agonistiche. Posso dire che l’attività sportiva è positiva per alleviare i pensieri e lasciare spazio alla consapevolezza di sé stessi. Lo stesso per gli adulti, che hanno trovato nel praticare con costanza le lezioni, seppure online, un’oasi di normalità, con una rinnovata energia.

Da insegnante di danza, ho notato che il fatto di non poter più fare competizioni sportive ha avuto effetti molto negativi sull’umore degli adolescenti. Se non stimolati, il rischio che smettano di allenarsi e che si facciano soffocare dalla paura è alto; soprattutto in un periodo come quello delle vacanze natalizie e nel dopo vacanze. Quindi la soluzione è semplice: fare sport. Ci sono molti corsi online, si può spaziare e provare varie attività, come il pilates, la zumba o la danza; sarebbe, inoltre, utile per i ragazzi riuscire ad allenarsi a distanza con i compagni e gli insegnanti, per non perdere i legami creati. Prendersi un impegno durante il giorno con un allenamento semplice creerà ottimismo e voglia di fare per tutti, in attesa di ritornare a praticare sport insieme”.

Sport: un rituale di trenta minuti

Eleonora Zampieri, ballerina e insegnate di Yoga di Mira (VE), parla dell’importanza dell’attività quotidiana: i rituali sono uno stimolo per diventare ottimisti e forti.

Il corpo somatizza le informazioni negative: queste vengono digerite, intossicando il fisico; si sviluppano così sfoghi che costituiscono il riflesso dello stato emotivo del soggetto. È inevitabile ascoltare le notizie e rimanere all’erta, ma stancare il corpo con l’attività sportiva e aumentare la propria resistenza mentale sono soluzioni alla portata di tutti. E lo sport può essere utile soprattutto ora, alla fine delle vacanze. Adrenalina e serotonina, infatti, danno brio e aumentano l’ottimismo. Possono nascere idee solo grazie a questa relazione corpo/mente, che riduce l’assopimento da negatività, stimolando l’energia.

Basta davvero poco tempo: trenta minuti al giorno (con un day off) da praticare tutti i giorni. Da insegnante consiglio di dedicarsi allo Yoga e di alternare con attività più ad alto impatto, come l’aerobica. Nei giorni in cui è possibile, sarebbe importante cambiare ambiente con delle camminate all’aperto. Fondamentale è il rituale del vestirsi e togliersi il pigiama: non solo per fare attività sportiva, ma anche nella quotidianità, per eliminare il senso di pigrizia che comporta lo stare in casa. Meno si fa, più aumentano paure e ossessioni. Essere attivi, in sicurezza, è un modo per non ossessionarsi e trovare quell’ottimismo che solo l’attività sportiva può dare“.

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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