La chirurgia robotica è la nuova frontiera della medicina. Innovazione e tecnologia si fondono per dare vita al da Vinci: un robot che aiuterà i chirurghi a salvare delle vite. L’azienda americana Intuitive Surgical, che circa vent’anni fa mise a punto il primo robot chirurgico della storia, sta stravolgendo il mondo della scienza, tant’è che la macchina prende il nome dal grande scienziato fiorentino. Ormai sono sempre più i sostenitori del congegno, migliaia di sale operatorie nel mondo si stanno dotando del macchinario che presto diventerà il nostro chirurgo di fiducia. I medici non eseguiranno più operazioni direttamente sui pazienti, la chirurgia robotica, ergonomica e micro-invasiva sta facendo il suo ingresso nelle sale operatorie e presto ad operare l’uomo ci penseranno i robot.

I vantaggi della chirurgia robotica con il da Vinci

I macchinari da Vinci sono nati con gli obiettivi di ottimizzare il lavoro umano e ridurre l’errore. Ormai sono sistemi talmente collaudati che i medici non possono rinunciarvi. Il primo vantaggio del da Vinci è quello di ridurre il campo operatorio, cosa che implica le migliori risposte del corpo: come la riduzione drastica delle infezioni post-operatorie, piccole cicatrici, minor dolore e una degenza più rapida. Attraverso dei sistemi di sicurezza si impedisce ogni movimento indipendente dell’operatore e della macchina: è paradossalmente più sicuro il bisturi robotico di qualsiasi mano umana, seppure il margine di errore sia minimo in entrambi i casi.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

L’efficacia e la precisione del robot riescono a eliminare i tremori fisiologici dell’operatore e garantire un movimento più fine, con torsioni del polso fino a 540 gradi. Il Da Vinci permette di intervenire su pazienti complessi e fragili. La visione tridimensionale e ingrandita rende l’operazione un’esperienza virtuale per il chirurgo, che, seduto ad una consolle, comanda le braccia robotiche come fossero le sue, riuscendo ad interagire sul campo come se ci si trovasse dentro.

La chirurgia robotica entra in sala operatoria

La differenza sostanziale rispetto al metodo tradizionale è che le sale operatorie sono vuote. Sul paziente opera soltanto un grosso robot dai lunghi bracci sui quali sono posizionati i vari strumenti d’azione. Le due postazioni di controllo da remoto permettono al chirurgo esperto anche di insegnare direttamente sul campo, diversamente da quanto si possa fare lavorando sul paziente, mentre gli altri osservano. In questo modo l’allievo impara operando e il medico più esperto prende il comando all’occorrenza. L’esito dell’intervento non viene compromesso dall’opportunità di insegnare.

C’è una simbiosi perfetta tra medico e macchina, pensiamo ai numeri che l’Intuitive Surgical ha siglato finora: 150 da Vinci sono attivi sul territorio e oltre 30mila pazienti sono stati operati dai robot solo in Italia. L’innovazione robotica può sembrare una novità, ma di anno in anno la percentuale di operazioni micro-invasive aumenta, così come la qualità di esse e la riuscita degli interventi complessi. Le patologie sulle quali opera il bisturi robotico sono quelle di precisione, ad esempio asportazione di tumori con rispettivi linfonodi: la precisione del bisturi e la visuale ad immersione permettono al chirurgo di lavorare meglio con l’ausilio di da Vinci.

I benefici del da Vinci superano i costi

Per avere un buon rapporto costo-beneficio, la chirurgia robotica va usata con continuità affinché si formi un’esperienza adeguata. L’uso intensivo abbatte i tempi per la formazione dei chirurghi e i costi per singolo intervento, rendendo così la chirurgia robotica sostenibile sotto ogni punto di vista” afferma la dottoressa Melfi, direttrice del Centro Robotico Multidisciplinare di Pisa.

Pur essendo un robot ad operare, dietro ai successi del sistema micro-invasivo c’è sempre un chirurgo. Molti scettici non hanno accolto con entusiasmo l’avvento della chirurgia robotica, anche se l’Intelligenza Artificiale necessita ancora dell’arbitrio umano per agire. I risultati del da Vinci sono più che incoraggianti, allora dovremmo accogliere propositivi l’avvento dei robot nelle sale operatorie. Per molti, però, il dilemma riamane etico.

Leggi anche:

L’attività fisica in pillole, nel vero senso della parola

Risparmiare energia elettrica: ecco come fare

Condividi su:
Flavia Santilli

Flavia Santilli

Studio presso l'Università degli Studi de L'Aquila. Ho collaborato con diverse testate. Sportiva agonista e istruttrice di nuoto. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici