Più le scoperte scientifiche evolvono, più comprendiamo quanto il nostro microbiota intestinale, composto da oltre mille miliardi di microscopici organismi che ci abitano influenzi la nostra intera esistenza: un “universo” di batteri, virus, funghi e protozoi che svolgono funzioni essenziali per la nostra salute fisica, mentale ed emozionale.

Si tratta di una composizione di batteri determinante che risale ai nostri primi istanti di vita e che, come dimostrato da uno studio pilota pubblicato su Nature Communications, potrebbe condizionare la risposta alla paura nei neonati, che in età matura avrebbe correlazioni con ansia e depressione. Grazie a queste osservazioni, potrebbero aprirsi nuove opportunità per lavorare su possibili trattamenti precoci per affrontare tali patologie.

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Dalla paura infantile, all’ansia in età adulta

La paura, quella sana, fisiologica, reattiva, ci ha aiutato nei millenni a sopravvivere cercando strade inedite per uscire da situazioni complesse. Le reazioni di paura sono un aspetto normale dello sviluppo, e come affermato dalla pediatra e neuroscienziata Rebecca Knickmeyer, una delle ricercatrici dello studio, “I bambini dovrebbero essere consapevoli delle minacce nel loro ambiente ed essere pronti a rispondere ad esse, ma se non riescono a smorzare quella risposta quando sono al sicuro, potrebbero essere maggiormente a rischio di sviluppare ansia e depressione più avanti nella vita”.

Queste patologie legate a disequilibri psico-fisici sono in preoccupante aumento in tutto il mondo: come emerge infatti da una revisione di 29 studi condotti su oltre 80 mila giovani e pubblicata nella rivista medica JAMA, a livello globale un adolescente su quattro ha sintomi di depressione, con casi raddoppiati negli ultimi due anni post pandemia, mentre uno su cinque mostra segni di un disturbo d’ansia.

Microbiota squilibrato e paura: lo studio su Nature Communication

Il fatto che le variazioni nel microbiota intestinale siano responsabili anche di comportamenti patologici, di ansia e stress, è già stato osservato in vari studi, ma ancora non era chiaro se fosse l’alterazione del microbiota a influenzare la condizione psichica o viceversa. I ricercatori hanno pertanto scelto di esaminare persone in una fascia di età molto giovane e con determinate caratteristiche (allattati al seno, nati da parto naturale, non sottoposti ad uso di antibiotici) in modo da escludere gli effetti ambientali contaminanti.

Gli scienziati della University of North Carolina e della Michigan State University hanno scoperto grazie ad un primo esperimento pilota, che i bambini con microbiota intestinale meno equilibrato tendevano ad avere reazioni di maggior paura rispetto ai bambini i cui batteri intestinali erano nel complesso più equilibrati.

Nell’esperimento sono stati coinvolti 34 bambini, seguiti dall’età di un mese per un anno. All’età di un anno circa sono stati sottoposti a due test e sono state analizzate le loro risposte alla paura: in uno un assistente di ricerca indossava una serie di maschere di Halloween per misurare la paura non-sociale, nell’altro sono stati messi di fronte al volto di una persona che non avevano mai incontrato prima, per valutare la paura sociale.

I risultati e i possibili scenari di prevenzione di ansia e depressione

Per ogni bambino è stata valutata la paura facciale, il disagio vocale, la paura fisica, il comportamento di fuga e la risposta di sorpresa. Sulla base di queste e altre valutazioni (a un mese e a un anno), i ricercatori hanno visto una forte associazione tra le caratteristiche del microbiota infantile e la loro reattività alla paura non sociale con l’esperimento delle maschere. In questo contesto, nell’intestino dei bambini più paurosi si osserva una quantità maggiore di alcuni batteri e livelli inferiori di altri, inoltre, i bambini con un microbiota meno ricco alla nascita si mostravano più paurosi a un anno di età rispetto ai nati con un microbiota composto da specie di batteri differenti.

Questi risultati – dichiarano i ricercatori – dovrebbero essere trattati con cautela fino a quando non saranno replicati, ma forniscono slancio per future indagini sulla complessa interazione tra il microbiota intestinale e il cervello“. Per ora, ciò che emerge è che gli inizi della paura umana potrebbero essere in qualche modo legati alla composizione del microbiota intestinale fin dalla nascita e i percorsi che questa emozione prende in età adulta potrebbero dipendere anche da come queste popolazioni batteriche prosperano o meno.

Il microbiota intestinale potrebbe rivelarsi un modulatore chiave dello sviluppo della paura – continuano i ricercatori – diventando un mezzo per prevenire o migliorare i disturbi psichiatrici, quali ansia sociale, fobie, depressione e problemi comportamentali caratterizzati da reattività anomala alla paura”. Tra le azioni di prevenzione possibili potrebbero confermarsi l’allattamento al seno o l’assunzione di pre e probiotici nella madre durante la gravidanza o l’introduzione di ceppi batterici benefici nei bambini prima di un anno di età.

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Giulia Angelon

Giulia Angelon

Mi piace esplorare l’esistenza, osservandone i misteri e sperimentando la forza creatrice che genera l'atto di comunicare quando nasce dall’ascolto e dal dialogo. Per BuoneNotizie.it scrivo di benessere e innovazione in chiave culturale, imparando l’arte di esserci nelle cose con intensa leggerezza.

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