Vi abbiamo recentemente parlato di che cos’è l’agroselvicoltura (agroforestry in inglese), più comunemente chiamata agroforestazione, e dei vantaggi che essa offre dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Oggi invece vi raccontiamo i principali progetti europei incentrati sui sistemi agroforestali.

Perché l’agroforestazione conviene

La ricerca ha dimostrato che i sistemi agroforestali favoriscono la conservazione della biodiversità nelle aziende agricole e possono contribuire in modo efficace alle politiche di contrasto al cambiamento climatico.

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È importante precisare che questa pratica agricola non vuole sostituirsi a quelle moderne, ma integrarsi ad esse, migliorandone la produttività e il beneficio economico, in un’ottica di sostenibilità.

Particolarmente interessanti sono i sistemi silvoarabili che prevedono la consociazione di alberi produttivi e seminativi. La loro presenza contribuisce a contenere le problematiche ambientali perché permette di ottimizzare il sequestro di carbonio nei suoli. Inoltre, la coesistenza di due colture specializzate sulla stessa superficie permette all’agricoltore di sommare i redditi derivanti da ognuna di esse.

Agroforestazione in Europa: i principali progetti

“AGROMIX”, un progetto di agroforestry coordinato dall’Università di Coventry

Sostenuto dall’Unione Europea, il progetto “AGROMIX” riunisce ricercatori, agricoltori e responsabili politici per esplorare la transizione verso un’agricoltura resiliente, un uso efficiente del suolo e catene del valore (attività operative svolte dall’azienda durante la trasformazione delle materie prime in prodotti finiti) agricole sostenibili in Europa.

Il progetto si concentrerà su soluzioni agroecologiche pratiche per la gestione delle aziende agricole e del territorio e le relative catene del valore. Inoltre, si avvarrà di una rete di 83 siti che comprendono sistemi differenti di agroforestazione, agricoltura, o parti interessate della catena del valore, utilizzati per progettare e migliorare queste soluzioni.

Gli obiettivi di AGROMIX sono molteplici:

  1. aumentare la comprensione di come funzionano i sistemi misti di agricoltura e di agroforestazione
  2. garantire l’accesso a prodotti più sostenibili per i consumatori e un reddito stabile per i gestori del territorio
  3. creare strumenti che supportino gli agricoltori e i gestori del territorio nella transizione verso sistemi agroecologici
  4. sviluppare raccomandazioni politiche per una transizione di successo
  5. sostenere lo sviluppo di società a basse emissioni di carbonio e resilienti ai cambiamenti climatici

AGROMIX collabora con 12 progetti pilota approfonditi in tutta Europa per testare – attraverso una co-progettazione partecipativa – gli attuali sistemi misti di agricoltura e agroforestazione, con lo scopo di aumentarne la resilienza ambientale e socio-economica.

Uno di questi è il “Blue Pig Farm“, un allevamento biologico di suini nella Francia occidentale, fondato dall’allevatore Carl Sheard e monitorato dall’Istituto di ricerca francese per l’alimentazione e l’agricoltura biologica (ITAB). L’azienda si estende su 6,6 ettari, i quali integrano agroforestazione e foraggi (insieme di sostanze spesso ricavate dalla parte vegetativa di una pianta) per suini. Il motivo per cui il gestore del territorio integra bestiame e colture è quello di produrre il proprio mangime allo scopo di migliorare il benessere degli animali e la qualità della carne.

“GOFOREST”, un progetto di agroforestazione finanziato nel Framework Programme for Research and Innovation

Interessante è anche il progetto europeo “GOFORESTS (European innovation partnership network promoting operational groups dedicated to forestry and agroforestry), finanziato nel Framework Programme for Research and Innovation (2021-2027) e coordinato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dell’Ateneo fiorentino. Esso mira alla valorizzare del lavoro svolto da gruppi operativi (EIP-AGRI Operational Groups) che hanno sviluppato buone pratiche di gestione a livello locale.

Come afferma il responsabile scientifico del progetto, Davide Travaglini, per favorire il trasferimento di innovazione, GOFOREST punta a costituire nuovi gruppi operativi nei Paesi europei dove tali esperienze non sono ancora state sviluppate. In particolare è prevista l’istituzione di cinque nuovi Hub che saranno dedicati a specifici ambiti: mobilitazione del legno, adattamento delle foreste ai cambiamenti climatici, gestione sostenibile delle foreste e fornitura di servizi ecosistemici, prodotti forestali non legnosi e agroforestazione.

La rete è composta da 16 partner appartenenti a 9 Paesi europei: Italia, Finlandia, Slovenia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Lettonia e Croazia.

“Farming for Future”: un progetto italiano per l’agroforestazione

Farming for Future – 10 azioni per coltivare il futuro” è un progetto avviato dal CIBConsorzio Italiano Biogas, che mira a portare l’agricoltura tradizionale verso l’agroecologia tramite l’agroforestazione.

Il CIB riunisce oltre 750 aziende agricole produttrici di biogas e biometano da fonti rinnovabili, più di 200 società industriali fornitrici di impianti, tecnologie e servizi per la produzione di biogas e biometano, enti e istituzioni che contribuiscono alla promozione della digestione anaerobica per il comparto agricolo.

L’azione sull’agroforestazione – spiega il presidente di CIB, Piero Gattoniè un tassello molto importante nel percorso di transizione tracciata dal progetto “Farming for Future” perché testimonia il lavoro svolto negli anni dagli agricoltori a presidio dei suoli e della salvaguardia della biodiversità dei territori, oltre ad essere una misura innovativa che contribuisce a combattere la crisi climatica“.

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Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto

Giulia De Giacinto. Appassionata di Motorsport, in particolare di Formula 1; mi piace raccontare le sue connessioni con la sostenibilità e storie di grande ispirazione. Attualmente scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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