Dolori muscolari diffusi, disturbi del sonno, fatica cronica, cefalea e sindrome del colon irritabile sono i classici sintomi descritti dai pazienti con sindrome fibromialgica. La fibromialgia è una malattia cronica che coinvolge più regioni corporee in mancanza di segni di infiammazione, in particolare modo collo, spalla e braccia, generalmente si tratta di una disturbo persistente.

Attualmente non esiste una cura risolutiva per la fibromialgia, ma si interviene per limitare la sintomatologia dolorosa di chi ne è affetto. In Italia, in media, passa molto tempo dai primi segnali alla diagnosi.

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Oggi, però, è possibile identificare e monitorare l’andamento della sindrome fibromialgica di ogni singola persona grazie a FibroMyApp, un’applicazione che può essere scaricata gratuitamente sul sito di AISF e utilizzata da chi è regolarmente iscritto all’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica. 

Malattia cronica. Riconoscere la fibromilagia per ridurre la disabilità

La caratteristica predominante della fibromialgia è il dolore delle fasce fibrose muscolari e neuronali, totalmente invalidante per la persona. A livello diagnostico, classificare una patologia di questo tipo è estremamente complesso perché molti sintomi possono essere simili ad altre condizioni patologiche.

Inoltre, non sono disponibili test di laboratorio specifici che permettono di confermarla. I medici formulano una valutazione servendosi delle informazioni ottenute attraverso la storia clinica dei pazienti, dai sintomi auto-riferiti, da un esame fisico completo e dalla valutazione manuale dei punti sensibili del corpo detti tender points.

Quattro anni e mezzo per una diagnosi: questa l’attesa media, in Italia, per un malato di fibromialgia. La situazione, però, non è migliore per le altre malattie reumatologiche: spesso sono necessari anche sette anni per scoprire di soffrire di artrite psoriasica, oppure cinque per la spondilite anchilosante, tre per la sclerosi sistemica e tre per l’artrite reumatoide, in quanto malattie che rispondono meglio alle cure agli esordi e i tempi troppo lunghi possono causare un peggioramento dei sintomi, rendendo più difficile la cura. Oggi però ci sono farmaci che riescono a fermare la progressione delle patologie, garantendo un buon recupero delle funzionalità.

Malattia cronica:un app per riconoscere i sintomi della sindrome fibromialgica

La visita reumatologica spesso arriva quando la patologia è ormai peggiorata, dopo che il malato è passato prima dal medico di famiglia, poi dal fisiatra o dall’ortopedico, di conseguenza più la diagnosi ritarda, maggiore è l’aggravamento dei sintomi. Contro il dolore, molto spesso, ci si affida a diversi farmaci che non sempre sono efficaci, come antinfiammatori e antidolorifici, la cui assunzione non è esente da effetti collaterali nemmeno a basse dosi.

Per riconoscere la fibromialgia oggi esiste FibroMyApp, un’applicazione dedicata proprio alla sindrome e rivolta ai medici di medicina generale, con un questionario di sette domande per la sua individuazione: quando le risposte positive raggiungono l’80%, dovrebbe essere consigliata la visita con il reumatologo. Inoltre, l’app fornisce teleassistenza 24 ore su 24 ai pazienti fibromialgici. FibroMyApp è il primo progetto italiano strutturato di telemonitoraggio sanitario per i pazienti colpiti da questa patologia con lo scopo di garantire un follow-up costante e di rapida consultazione. In pratica, si tratta di un applicazione che risponde ai principali quesiti di carattere clinico e gestionale relativi alla sindrome.

A tal proposito, anche i farmacisti possono dare il loro contributo, formandosi nel riconoscere i sintomi di una malattia reumatologica e di conseguenza indirizzare le persone dallo specialista.

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Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio

Mina Del Nunzio, laureata in scienze della comunicazione e dell'informazione con master in copywriting. Lavoro come blogger e copywriter aziendale. Collaboro con buonenotizie.it e partecipo al laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista.

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