Il 29 ottobre è la giornata mondiale della psoriasi. La ricorrenza, istituita nel 2004 dall’International Federation of Psoriasis Associations (IFPA) costituisce un momento importante per accendere i riflettori su questa patologia. Nonostante sia molto diffusa, la psoriasi è ancora poco conosciuta e chi ne è affetto è spesso vittima di pregiudizi e stigma. In occasione della giornata mondiale della psoriasi la dermatologa e divulgatrice Lidia Sacchelli ci ha aiutato a fare un punto sulle difficoltà affrontate dai pazienti affetti da psoriasi e sulle nuove possibilità di cura.

Psoriasi: una condizione molto diffusa

La psoriasi è una malattia cronica, caratterizzata dalla comparsa di chiazze rialzate, arrossate, con margini distinti, ricoperte da squame argentee. Tipicamente alterna periodi di remissione ad altri in cui le manifestazioni ricompaiono. Nelle forme più gravi vengono colpite anche le articolazioni con forme molto dolorose di artrite psoriasica. Questa patologia interessa il 3% della popolazione italiana e pur essendo così diffusa è ancora scarsamente conosciuta.

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Come molte patologie dermatologiche, la psoriasi è una condizione fortemente stigmatizzante. “L’obiettivo principale del paziente è sicuramente quello di stare meglio e non avere dolore ma, soprattutto nei pazienti più giovani, esiste anche una forte componente psicologica – racconta la dottoressa Sacchelli. “È una patologia che condiziona molto nella vita di tutti i giorni: scegliere che vestito mettere piuttosto che tutte quelle situazioni come andare al mare e scoprirsi possono creare grande disagio”.

Problemi…ma anche soluzioni

Per sostenere i pazienti affetti da psoriasi ed affiancarli nel loro percorso di convivenza con la malattia sono nate, nel tempo, diverse iniziative. Una delle più consolidate è il servizio psicologico gratuito offerto dall’associazione psoriasici italiani amici della fondazione Corazza (APIAFCO). Questa associazione dà alle persone affette da psoriasi la possibilità di intraprendere un percorso psicologico offrendo alcune sedute in maniera gratuita. Il servizio è disponibile in presenza sulle città di Milano, Roma e Bologna e on-line per tutti coloro che lo desiderano. “Anche l’inserimento nelle associazioni pazienti è un mezzo molto importante che cerchiamo di incoraggiare – racconta ancora la dottoressa Sacchelli – “Parlare con altri pazienti che hanno le stesse problematiche fa sentire meno soli e aiuta a trovare nuovi mezzi per affrontare le sfide della patologia”. Occasioni come la giornata mondiale della psoriasi sono importantissime in questo senso.

giornata mondiale della psoriasi

Dermatologa e divulgatrice Lidia Sacchelli

Giornata mondiale della psoriasi: un importante momento di confronto

Tutte le patologie dermatologiche hanno un impatto enorme sulla vita delle persone, perché sono sotto gli occhi di tutti. “Chiunque può vedere le placche della psoriasi e mettere un’etichetta addosso alla persona. Molti ancora pensano che sia contagiosa, i pazienti stessi all’inizio chiedono se c’è il rischio di poterla trasmettere ai propri famigliari”. In un contesto in cui c’è ancora tanta ignoranza sull’argomento, la giornata mondiale della psoriasi diventa un momento importantissimo per condividere con quante più persone possibile informazioni a riguardo. Più si sa, meno si emargina e meno si ha paura – conclude la dottoressa Sacchelli.

“Una cosa positiva è che in Italia, rispetto ad altri Paesi, l’informazione sulla psoriasi è di buona qualità. Con il gruppo di ricerca con cui collaboro abbiamo fatto uno studio sull’argomento. Ci siamo resi contro che anche solo digitando “psoriasi” su un qualsiasi motore di ricerca i contenuti più consigliati sono comunque di fonti autorevoli. Inoltre, tanti dermatologi hanno anche canali di divulgazione social. Io stessa ho iniziato a condividere contenuti di dermatologia sulla mia pagina Instagram proprio per creare uno spazio in più dove i miei pazienti possono  interagire ed informarsi. È un modo per farli sentire meno soli e creare un’alternativa ai tanti video di gente con la pelle perfetta di cui siamo sommersi ogni giorno sui social”.

Nuove frontiere terapeutiche per la psoriasi

La giornata mondiale della psoriasi è un’ottima occasione per fare il punto anche sulle opzione di trattamento disponibili. Le terapie per affrontare la psoriasi sono ormai moltissime e hanno avuto recentemente un grande exploit. “Anche solo dieci anni fa avevamo al massimo tre opzioni. Oggi abbiamo quindici farmaci e tanti altri sono in corso di studio e approvazione”– afferma soddisfatta la dottoressa Sacchelli. La terapia della psoriasi, soprattutto delle forme più gravi, si basa oggi sui cosiddetti farmaci biotecnologici. Si tratta di farmaci a bersaglio molecolare, ossia in grado di agire in maniera precisa sulle molecole responsabili dei meccanismi alla base della psoriasi. “Chiaramente bisogna trovare il biologico adatto per ciascuno, ma una volta trovato, il grado di efficacia è altissimo”. Uno di questi farmaci, il certolizumab, è utilizzabile anche nella donna in gravidanza perché non attraversa la placenta e non viene quindi in contatto con il bambino.

La dottoressa Sacchelli ci ha raccontato la sua esperienza: “I biotecnologici stanno veramente rivoluzionando la terapia e rendendo molto più semplice la gestione della patologia anche per il paziente. Sono farmaci che vengono somministrati una volta settimana, alcuni una volta ogni 3 mesi quindi quasi ci si dimentica della terapia.

Iniziative per la giornata mondiale della psoriasi

Il tema centrale scelto per la giornata mondiale della psoriasi 2023 è proprio “Access for all”, ossia accesso per tutti i pazienti alle nuove terapie disponibili. Attualmente dei 150mila pazienti che soffrono di una forma grave di psoriasi, solo 50mila sono in terapia con i farmaci innovativi. Altri 50mila addirittura non sono ancora stati presi in carico da un centro specializzato e quindi non hanno accesso a questi nuovi farmaci.

Proprio per mettere in luce queste problematiche, l’APIAFCO ha organizzato in occasione della giornata mondiale della psoriasi una imponente campagna social, pagine sui media a livello nazionale e comunicati stampa. Si terrà inoltre un incontro in presenza con i soci e gli specialisti, in un format innovativo organizzato per permettere una interazione attiva e alla pari tra le due parti. L’evento si è tenuto il 28 ottobre a Bologna, presso “The Social Hub”, trasmesso anche in diretta su Facebook.

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Caterina Poli

Caterina Poli

Medico Chirurgo con focus sulla salute materno-infantile. Credo in un tipo di informazione chiara e accessibile a tutti, ma sempre rigorosa. Amo parlare di salute, benessere e diritti. Collaboro con Buonenotizie e partecipo al laboratorio di giornalismo costruttivo.

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