Nel percorso di educazione e di crescita dei vostri figli, scoprire che sono plusdotati può essere una rivelazione che unisce un misto di orgoglio e preoccupazione; vista spesso come un dono, porta indubbiamente con sé una serie di vantaggi e opportunità uniche ma è essenziale riconoscere che può anche influenzare il modo in cui i bambini vivono la loro felicità e gestiscono le emozioni.

Se la vostra prole ha ottenuto questa tipologia di riconoscimento, affidarsi ad esperti di plusdotazione può essere un supporto concreto nella gestione emotiva e nell’impatto sociale che potrebbe avere sulla crescita.

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Plusdotazione infantile: le informazioni da conoscere

Prima di tutto, cosa significa esattamente essere un bambino plusdotato? Contrariamente a quanto si pensi, non si limita a un elevato quoziente intellettivo ma una gamma di caratteristiche cognitive, creative ed emotive che, seppur conferiscono capacità eccezionali in vari campi, possono persino rendere i bimbi più sensibili e intensi nelle esperienze emotive.

I bambini con questo dono spesso vivono la felicità in maniera profonda ed estremamente consapevole: l’intensa curiosità e la sete di conoscenza possono portare grandi gioie.

Tutto ciò può trasformarsi in fonte di frustrazione quando non trovano sfide all’altezza delle proprie capacità o si sentono incompresi dai coetanei e dall’ambiente circostante.

I consigli per aiutarli a gestire l’emotività

La gestione delle emozioni rappresenta un’altra area di sfida significativa: la profondità del pensiero e la sensibilità emotiva dei bambini plusdotati possono far sì che esperienze comuni diventino fonti di stress o ansia.

In più, la loro capacità di percepire ingiustizie o incongruenze può generare sentimenti di frustrazione e disillusione, particolarmente quando si confrontano con aspettative sociali o accademiche.

Come potete, quindi, supportare i vostri figli nel percorso emotivo e contribuire alla loro felicità?

  • Ascolto attivo e validazione. Dimostrare comprensione e accettazione delle proprie emozioni senza giudizio aiuta a costruire un solido fondamento di fiducia e sicurezza.
  • Supporto nelle modalità espressive. Fornirgli varie opportunità di espressione, sia creative che intellettuali, permette di canalizzare le intense energie emotive in maniera costruttiva. Che si tratti di arte, musica, scienza o sport, trovare un’attività che appassioni può essere un potente veicolo per la felicità.
  • Educazione emotiva. Insegnare ai bimbi a riconoscere, nominare e gestire le proprie emozioni è un altro passo cruciale. Tecniche di mindfulness, diario emotivo, o semplici conversazioni possono fornirgli tutti gli strumenti per affrontare la complessità delle loro esperienze.
  • Creazione di una rete. Avere attorno un supporto che sia familiare, scolastico e sportivo può far sentire i piccoli protetti. Sentirsi parte della comunità li aiuterà a tenere a bada sensazioni di isolamento e incomprensione.

Ricordate, ogni bambino è unico e ciò che funziona per uno potrebbe non essere altrettanto efficace per un altro.

Ascoltare, osservare e rimanere flessibili nell’approccio vi permetterà di adattare queste strategie alle esigenze specifiche di vostro figlio, accompagnandolo verso una felicità autentica e una gestione emotiva sana.

La plusdotazione, con le sue sfide e le sue gioie, è un viaggio che, percorso insieme con amore e comprensione, può portare a realizzazioni straordinarie.

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Dario Portaccio

Dario Portaccio

Laureato in Informazione, Editoria e Giornalismo, oggi collaboro con BuoneNotizie.it grazie al percorso di formazione biennale dell'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo, con cui sono diventato giornalista pubblicista.

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