Uno dei temi di cui si è parlato di più nell’ultimo periodo è quello legato agli abusi nel mondo dello sport. Le denunce delle ginnaste hanno, per l’ennesima volta, squarciato il velo del silenzio, riportando a galla il problema della violenza nelle sue svariate forme.

Gli abusi nello sport sono una questione che preoccupa su scala internazionale. Uno studio della Federcalcio del 2021 denuncia che, prendendo in esame tutti gli sport, un’atleta su due nel mondo ha subito violenza psicologica o sessuale nella sua vita da parte di persone appartenenti alla comunità sportiva.

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In Italia, i numeri giudiziari tra il 2014 e il 2019 ci parlavano di 86 casi censiti dalla Procura generale del CONI e di oltre 20 processi ogni anni avviati dalla magistratura ordinaria a carico di tecnici tesserati. In mancanza di un Osservatorio specializzato e di un numero verde dedicato da parte del CONI, molte esperte ed esperti sono propensi a credere che il fenomeno è ancora in maggioranza sommerso. La paura di compromettere la propria carriera sportiva, la mancanza di organi indipendenti preposti ad accogliere le denunce come l’assenza, in molti casi, di strumenti per riconoscere ciò che è violenza sono particolarmente funzionali al silenzio.

Abusi e sport, cosa è stato fatto finora

Il panorama non è dei migliori, ma di certo qualcosa bolle in pentola. Grazie all’attenzione mediatica e alla risonanza dei social, il fenomeno di chi denuncia è sempre più vasto. Dai loro profili ma anche attraverso molteplici interviste, ex farfalle della ginnastica come Giulia Galtarossa, Anna Basta e Nina Corradini hanno letteralmente smosso le coscienze. Questo ha dato il via ad una vera e propria ondata di denunce a vari livelli, tra cui quello giudiziario.

Un grande lavoro è quello di Daniela Simonetti, che nel 2021, ha dato alle stampe “Impunità di gregge”, un’inchiesta sugli abusi nello sport, in Italia.  In questa dettagliata analisi, Simonetti mette in evidenza tre problematicità principali: una generale normalizzazione della violenza mascherata da disciplina, soprattutto di tipo psicologico, la mancanza di un organo giuridico e di controllo indipendente e esterno alle federazioni ed un certo lassismo nei confronti degli addetti e addette ai lavori colpevoli di abusi, soprattutto sui minori.

La giornalista Simonetti è anche attivista in questo campo in quanto presidente dell’Associazione “Change the Game.” Questa iniziativa si propone da un lato di raccogliere le confidenze delle vittime di atti sessuali nel mondo dello sport e di accompagnarle durante il percorso giudiziario. Dall’altra, la loro attività si concentra sulla formazione e sensibilizzazione del tema. Tra i materiali più importanti c’è sicuramente il Manuale per la Consapevolezza che spiega per filo e per segno soprattuto ai genitori cosa sono gli abusi sui minori, come riconoscerli e cosa fare. 

La riposta delle istituzioni

Le attività di denuncia sono fondamentali per fare pressioni sulle federazioni, sul CONI e sulla politica affinché si equipaggino degli strumenti adeguati sia a livello giuridico che culturale.  A livello istituzionale qualcosa è stato portato avanti nel ultimo periodo soprattuto attraverso il progetto “Battiamo il silenzio” che Simonetti giudica “una svolta perché il tema della violenza nel mondo sportivo entra per la prima volta nell’agenda governativa.

Ci sono poi anche alcune Federazioni che si sono distinte in questi anni. La Federazione Arrampicata Sportiva Italiana ha introdotto la radiazione come conseguenza della condanna per violenza sessuali e abusi sui minori. Mentre quella del baseball richiede i certificati penali di allenatori e allenatrici e li controlla semestralmente.

I temi spinosi ancora da affrontare sono molteplici. È vero però che le persone che vogliono cambiare lo status quo sono molte e particolarmente motivate.

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Camilla Valerio

Camilla Valerio

Mi piace scrivere di diritti, sport, attualità e questioni di genere. Collaboro con il Corriere del Mezzogiorno e scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo.

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