Un terzo degli adolescenti è consumatore di sigarette, e-cig o tabacco riscaldato. Inoltre diminuisce il numero complessivo di fumatori in Italia ma aumenta il numero di sigarette fumate. Sono arrivati a 241 i Centri In Italia per smettere di fumare.

Questi sono i dati diffusi dal XXV Convegno “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale”, tenutosi all’Istituto superiore di sanità (ISS), in occasione della Giornata mondiale senza tabacco e promossa dall’OMS, l’Organizzazione mondiale della sanità.

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I danni alla salute

Nel corso del convegno, apprendiamo che tra i fattori di rischio che concorrono maggiormente alla perdita di anni di vita e di una buona salute, un posto di primo piano spetta sicuramente al fumo di tabacco. Infatti, secondo l’OMS, il fumo rappresenta uno dei più gravi problemi di salute pubblica al mondo. Per l’OMS, il consumo di tabacco è una delle principali cause di morte prevedibili al mondo ed è un importante fattore di rischio prevenibile di malattie non trasmissibili come cancro, malattie polmonari e cardiache.

Dalla lettura dei dati sappiamo che il giovane di 15 anni che inizia a fumare ha una probabilità tre volte superiore di ammalarsi di tumore rispetto ad un individuo che inizia fumare all’età di 20 anni. Inoltre, l’abitudine al fumo dei ragazzi dipende fortemente dall’esempio fornito dai genitori, rendendo anche più difficile smettere di fumare.
Più di 8 milioni di persone ogni anno muoiono a causa del consumo diretto di tabacco. Inoltre, anche l’esposizione al fumo passivo è dannosa per la salute causando annualmente circa 1,2 milioni di morti nel mondo.

Le coltivazioni di tabacco e il consumo di suolo

Nell’ambito della lotta al tabagismo diventa sempre più importante anche il contrasto alle coltivazioni di tabacco per il loro impatto ambientale. Lo scorso anno, il convegno poneva l’attenzione sull’impatto ambientale del tabacco dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. L’industria del tabacco tentava infatti di apparire ecosostenibile e di migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell’ambiente. Lo slogan 2023 dell’OMS “We need Food no Tobacco”, “Abbiamo bisogno di cibo non di tabacco”. Questo slogan richiama il bisogno di cibo a seguito della crisi alimentare globale favorita dalla coltivazione di tabacco. Al posto del tabacco servono colture sostenibili idonee alla sicurezza alimentare e alla nutrizione.

Il tabacco è coltivato in oltre 124 Paesi, occupando 3,2 milioni di ettari di terra fertile che potrebbero essere utilizzati per coltivare cibo. L’Italia è il primo produttore dell’Unione europea. Il 97% della produzione nazionale di tabacco è coltivato in Campania, Umbria, Veneto e Toscana.

Le sigarette elettroniche non aiutano a smettere di fumare

In un’intervista, il dottor Luigi Ruggia, presidente del Centro antitabagismo svizzero, esperto nella prevenzione del tabagismo, presenta un quadro allarmante su un fenomeno in rapida espansione. I nuovi formati di sigarette elettroniche delle dimensioni di un pennarello contengono nicotina sintetica, una sostanza che crea dipendenza. Sono diffusissime tra i giovani e sappiamo che il tipo da 600 tiri corrisponde a 35 sigarette calcolando la quantità di nicotina assunta.

Le sigarette elettroniche vengono offerte anche con una profumazione che copre la nicotina invogliandone il consumo e non è un incentivo a smettere di fumare. La Cina stessa ha vietato la commercializzazione di sigarette elettroniche aromatizzate con aromi diversi dal tabacco. Le sigarette elettroniche aromatizzate vengono invece esportate. Anche l’Unione europea ha riscontrato lo stesso pericolo e il 23 ottobre 2023 entrerà in vigore il divieto di vendita di sigarette elettroniche aromatizzate. In Italia il divieto dovrebbe arrivare prima della scadenza dettata dall’Unione europea e sempre in Italia si discute sull’estensione del divieto di fumo all’aperto.

Simona Pichini, dirigente del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss, dichiara: “le evidenze scientifiche raccolte attualmente indicano come i nuovi prodotti non rappresentino uno strumento per la cessazione del consumo di sigaretta tradizionale“. Questa affermazione contraddice la teoria che le sigarette elettroniche aiutino a smettere. In effetti, ancora oggi, il 22,6% della popolazione ritiene che la sigaretta elettronica sia un dispositivo medico che aiuta a smettere di fumare. Ma, come abbiamo visto, anche i nuovi prodotti creano dipendenza per la presenza della nicotina.

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Convegno “Tabagismo e Servizio Sanitario Nazionale” – foto di Francesco Ravenda per Buonenotizie.it

Come smettere di fumare

I dati presentati nel convegno dimostrano che i successi maggiori per raggiungere l’obiettivo di smettere di fumare si ottengono unendo la terapia farmacologica con quella comportamentale. Per un supporto al fumatori sono disponibili 241 Centri antifumo che possono essere localizzati attraverso la piattaforma Smettodifumare.iss.it.
Un ulteriore aiuto per chi vuole smettere di fumare è il numero verde 800.554088 che oltre a fornire informazioni prevede un percorso telefonico di aiuto alla cessazione della dipendenza.

In occasione del convegno, l’ISS ha pubblicato la nuova Linea Guida che aggiorna la precedente edizione del 2008. In questa edizione troviamo le indicazioni del trattamento della dipendenza da sigaretta di tabacco tradizionale e il trattamento della dipendenza da nicotina indotta dai nuovi prodotti entrati in commercio negli ultimi anni. Inoltre, la stessa guida valuta l’efficacia di tutti i trattamenti disponibili, dal counselling alla farmacoterapia ai nuovi supporti digitali come, ad esempio, le app disponibili nei cellulari.

Per smettere di fumare è raccomandato un percorso di aiuto psicologico perché la componente psicologica rappresenta un fattore fondamentale sia nello sviluppo sia nel superamento della dipendenza. Quindi la terapia farmacologica dovrebbe sempre essere associata a un percorso di tipo psicologico. In questo modo il paziente acquisisce strumenti di auto-aiuto e di mantenimento della motivazione che statisticamente aumentano le possibilità di successo del percorso. Smettere di fumare comporta una serie di benefici sulla salute a breve, medio e lungo termine.

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Francesco Ravenda

Francesco Ravenda

Francesco Ravenda, informatico. Appassionato di gestione aziendale e di podcast, attento alle dinamiche sociali, mi piace informare, raccontando. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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