Smettere di fumare è indispensabile per la vita di un fumatore, perché riduce il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari con esiti di infarto o ictus e cancro ai polmoni, alla laringe o ad altri distretti delle vie respiratorie.

I recenti dati dell’Istat confermano che attualmente, in Italia, il numero di fumatori è in progressiva crescita: 800 mila in più rispetto al 2019, soprattutto tra uomini dai 25 ai 34 anni e donne dai 55 ai 59 anni. Rispetto ai ragazzi, si è stimato che nel 2018 circa 1 studente su 5, con età compresa fra i 13 e i 15 anni, ha fumato più di una sigaretta negli ultimi 30 giorni: questo è quanto registrato dalla Global Youth Tobacco Survey (GYTS), cioè il sistema di sorveglianza del consumo di tabacco fra i giovani promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Infine, le ultime indagini dell’Istituto Superiore di Sanità confermano che il consumo dei prodotti del tabacco è la principale causa di mortalità e morbosità prevenibile nel nostro Paese: circa 93 mila decessi sono attribuibili al fumo di tabacco, con costi diretti e indiretti equivalenti a più di 6 miliardi di euro. Abbandonare le sigarette è un obiettivo spesso difficile da raggiungere, ma non impossibile, soprattutto se ci si affida al supporto del proprio medico o di uno specialista della dissuefazione.

Smettere di fumare: i sintomi da astinenza da nicotina

Smettere di fumare può determinare sintomi da astinenza da nicotina come voglia irrefrenabile di una sigaretta, rabbia, frustrazione, ansia, depressione, irritabilità e aumento di peso.

Alcuni di questi sintomi sono più intensi nei primi 4 giorni dall’ultima sigaretta e si attenuano dalla prima settimana al primo mese, mentre sensazioni di malessere come faticabilità, irritabilità, difficoltà di concentrazione e aumento dell’appetito possono persistere per più tempo.

Durante il periodo di astinenza può capitare di ricominciare a fumare, le ricadute sono parte del percorso di cambiamento e non devono essere motivo di scoraggiamento per l’ex fumatore, piuttosto una risorsa per aiutarlo a conoscere e affrontare meglio i momenti critici.

Vita da ex fumatore: i benefici nel breve, medio e lungo termine

Dopo 20 minuti dall’ultima sigaretta la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna si riducono, entro 12 ore il livello di monossido di carbonio nel sangue diminuisce tornando alla normalità, dopo 12 settimane la circolazione del sangue e le funzioni polmonari migliorano, dopo 10-15 anni il rischio di avere un infarto o un ictus diventa pari a quello di un non fumatore, mentre si dimezza la probabilità di sviluppare un tumore ai polmoni, alla bocca, alla laringe o in altre parti del corpo.

Inoltre, smettere di fumare a 30 anni fa guadagnare 10 anni di vita attesa, a 40 anni 9, a 50 anni 6 e a 60 anni 3. Abbandonare le sigarette aiuta anche chi ha già sviluppato malattie correlate al consumo di tabacco: riduce del 50% il rischio di avere un altro attacco cardiaco in persone che hanno smesso in seguito a un infarto, nonché il rischio di impotenza, di aborto spontaneo, di partorire bambini prematuri o eventuali difficoltà di concepimento.

La guida “smetto di fumare” dell’Istituto Superiore di Sanità

Per aiutare i fumatori a porre fine alla loro dipendenza, l’Istituto Superiore di Sanità ha promosso la guida pratica “Smetto di Fumare”: uno strumento da leggere, compilare e personalizzare che fornisce consigli e strategie utili per abbandonare definitivamente le sigarette e superare i momenti critici.

Questa guida si compone di tre fasi principali: quella di preparazione alla cessazione che aiuta a rafforzare la motivazione a smettere di fumare e a ridurre il numero delle sigarette, quella di cessazione che prevede l’astensione totale dal fumo per almeno 24 ore e quella finale di mantenimento che permette di consolidare nel tempo la scelta di non fumare, prevenendo il rischio di ricaduta.

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Brunella Mascolo

Brunella Mascolo

Logopedista e aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al progetto formativo realizzato dall'Associazione Italiana Giornalismo Costruttivo. Come professionista sanitario, nonché persona molto empatica e introspettiva, scrivo principalmente di tematiche inerenti alla crescita personale e alla prevenzione e alla tutela della salute e del benessere mentale.

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