Le startup in Africa crescono rapidamente, lo conferma il rapporto annuale stilato nel 2022 dalla società di analisi Disrupt Africa, dove emerge che i giovani imprenditori africani hanno ricevuto più di 3 miliardi in finanziamenti, un aumento del 55% rispetto all’anno precedente.

La crescita dell’ecosistema delle startup in Africa può essere attribuita a diversi fattori, come la presenza sempre più determinante dei servizi internet, fattori demografici e l’aumento del numero di tech hub ed incubatori in tutto il continente. Tuttavia, Paola Barretta, ricercatrice dell’Osservatorio di Pavia attraverso il dossier de “l’Africa MEDIAta 2023” sottolinea che “quando si parla del continente africano la maggior parte delle notizie riguarda temi legati alla sicurezza, flussi migratori, guerra e terrorismo non dando spazio ad esempi positivi come il fiorente sviluppo della produzione di startup tecnologiche.

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Startup africane: l’Africa oltre gli stereotipi

Il dossier, presentato dall’organizzazione Amref Italia, con la collaborazione dell’Osservatorio di Pavia, analizza il flusso di informazioni dei media italiani sull’Africa nei mesi passati cercando di abbattere stereotipi e focalizzandosi sugli aspetti positivi del continente. Paola Crestani presidente di Amref Health Africa in Italia sottolinea che “quando si parla di Africa bisogna raccontarne anche gli aspetti di innovazione e le grandi potenzialità. Il nostro obbiettivo è scardinare questa cultura stereotipata.

Il dossier 2023 è strutturato in due parti: la prima legata all’informazione sul continente africano e le notizie che generalmente circolano sui media tradizionali. La seconda invece si focalizza sulla rappresentazione mediatica alternativa dell’Africa strizzando l’occhio allo sviluppo, al talento, alla creatività e alla competenza.

Alcuni dati: nel corso del 2022 e per il 69,1% delle notizie dei mass media italiani l’Africa è raccontata affrontando temi legati al nostro Paese, come sicurezza e flussi migratori. La restante parte (16,2%) delle notizie, in questo caso proveniente dall’Africa, è concentrata maggiormente su guerra e terrorismo.

Uno degli obbiettivi primari del dossier è quello di capovolgere o almeno equilibrare i dati appena analizzati. Nello specifico, presentare una realtà al di là degli stereotipi provando a raccontare cosa c’è di positivo nel continente africano come ad esempio le innumerevoli tech hub ed incubatori che crescono smisuratamente donando fiducia e stimoli nuovi ai giovani africani.

Governi locali: come si affronta lo sviluppo

Lo sviluppo delle start-up in Africa permette ai giovani africani di concretizzare le proprie idee, accedere a finanziamenti statali e a opportunità di allargare la propria rete di utenti. Inoltre, il rapporto della Banca per lo Sviluppo africano del 2021 sostiene che stati africani come il Ruanda riconoscano l’importanza della digitalizzazione come processo di crescita economica ed è per questo che hanno iniziato a sviluppare politiche e programmi mirati a sostenere la crescita delle start-up.

Un altro esempio concreto è il Sudafrica, appartenente al G20 e già inserito nel 2010 nella lista dei BRICS (acronimo utilizzato per riferirsi alle maggiori potenze economicamente emergenti del mondo), che risulta essere il Paese capofila della crescita tecnologica nel continente africano, stando alle parole dell’Istituto di Ricerca Eurispes. Difatti, oltre ad essere fiorente a livello tecnologico la capitale legislativa Città del Capo, ospita il più antico Istituto tecnologico dell’Africa la Cape Innovation and Technology Initiative (CiTi), che è stata di fondamentale importanza per la formazione e il supporto di oltre tremila imprenditori per più di venti anni.

Le best practice e gli imprenditori di successo in Africa

Anche se in territori complessi, sia per una carenza di infrastrutture sia per la forte instabilità politica, i giovani imprenditori africani si affidano sempre più alle proprie capacità per emergere e cambiare le sorti talvolta stereotipate del proprio continente.

Esistono molteplici esempi concreti di startup africane come ad esempio Mindjoy, fondata nel 2020 da Gabi Immelman, imprenditrice americana stabilitasi proprio in Sud Africa ed eletta nel 2022 dal settimanale Mail & Guardian tra le 200 migliori imprenditrici di successo in territorio sudafricano. Gabi ha prima creato una piattaforma di apprendimento online per ragazzi, che prova a far comunicare i metodi di insegnamento americani a quelli sudafricani, e dopo una comunità di studenti che progettano settimanalmente eventi sia on line che offline.

Altro esempio è la Flutterwave, società nigeriana che fornisce un’applicazione di scambio di denaro per commercianti e fornitori in tutto il continente. Capitanata e fondata nel 2016 da Olugbenga Agboola, Iyinoluwa Aboyeji e Adeleke Adekoya, tre imprenditori nigeriani che tra l’altro hanno superato il proprio record di finanziamenti riceuvti del 2021 con una stima di 250 milioni di dollari a febbraio 2022. La Flutterwave opera in Nigeria, Ghana, Kenya, Sud Africa e in altri sette stati africani.

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Vincent Truppo

Vincent Truppo

Tra i miei focus principali, abbattere gli stereotipi che talvolta non danno la possibilità di conoscere realmente chi ci circonda, la definizione del termine stereotipo rappresenta appieno il mio lavoro. Con enorme piacere collaboro con BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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