Uno tra i principali centri di divulgazione antimafia apre le sue porte alla tecnologia e all’innovazione. Si tratta del museo Cidma di Corleone: un centro di documentazione sulla mafia  e sul movimento antimafia che racconta la storia della criminalità organizzata siciliana. Ciò è stato reso possibile dai fondi stanziati dal gruppo di azione locale “Terre Normanne”. Il nuovo percorso museale e l’allestimento di tre nuove stanze renderanno l’esperienza dei visitatoti ancora più coinvolgente.

Cos’è il museo Cidma

Nel dicembre del 2000 venne inaugurato a Corleone il museo Cidma: Centro Internazionale di Documentazione sulla Mafia e del Movimento Antimafia. L’obiettivo fu da subito quello di conservare i documenti che testimoniassero la storia della criminalità organizzata siciliana. Diversi studiosi e ricercatori sono stati accolti nel corso degli anni per approfondire tematiche legate al fenomeno mafioso e a poco a poco il museo Cidma è diventato un punto di riferimento in tutto il mondo.

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Col passare del tempo il centro di documentazione si è aperto ai visitatori tramite dei percorsi guidati anche nelle principali lingue straniere. Il percorso museale non si sofferma solo sulla storia della mafia, ma anche sul ricordo di tutte quelle persone che l’hanno combattuta e sono riusciti a estirpare anche solo una parte di questa gigantesca piaga sociale. All’inaugurazione presenziarono il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il Vice-Segretario Generale delle Nazioni Unite e altre illustri personalità.

Attualmente il Cidma conserva le copie conformi uniche al mondo dei faldoni del Maxi Processo, tutti quegli atti che testimoniano la prima sconfitta della mafia di fronte alla legalità. Il museo sembra rispettare alla lettera la famosa citazione del giudice Paolo Borsellino: “Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.

Le novità all’interno del percorso

Recentemente il museo ha cambiato volto, mantenendo comunque il suo particolare spirito divulgativo. Sono state aggiunte tre stanze espositive e due nuovi percorsi che si snodano persino per tutta la città. L’innovazione e la tecnologia contribuiranno da ora in poi a migliorare l’esperienza dei visitatori.

Nella prima stanza viene raccontata la storia di Corleone, a partire dalla nascita della città per poi arrivare al ricordo di personaggi illustri e di eccellenze artistiche che hanno segnato le origini del posto. La seconda stanza invece tramanda il racconto dell’origine della mafia corleonese e delle persone che hanno lavorato per sradicarla: protagonisti del panorama antimafia e pentiti che hanno collaborato con la giustizia. Nella terza stanza alcuni proiettori immergono gli spettatori in un video molto coinvolgente che rappresenta alcuni momenti chiave della storia antimafia.

L’esperienza nel suo complesso è costruita con le immagini. Le nuove stanze sono adibite alle mostre fotografiche permanenti di Letizia Battaglia e di sua figlia. Le foto immortalano i momenti salienti della storia di quelle persone che hanno combattuto per scardinare il fenomeno mafioso dalla Sicilia. L’obiettivo della mostra è quello di far comprendere al visitatore ciò che la mafia è realmente e le conseguenze di tutti quei momenti che vengono raccontati sulle pagine dei libri di storia.

Il museo Cidma si espande in tutta la città

Il nuovo allestimento delle stanze non è la sola novità che il Cidma ha recentemente inserito nella sua offerta esperienziale. Il museo ha introdotto due nuovi percorsi che narrano l’antimafia attraverso una mostra itinerante lungo la città di Corleone. Un modo diverso di fare divulgazione in un luogo da molto tempo bersaglio di stereotipi e pregiudizi.

Il primo percorso prende il nome di “itinerario della legalità” e si compone di diverse didascalie affisse nei luoghi che hanno segnato la storia del contrasto alla criminalità organizzata. Il secondo itinerario vede come protagonista il centro storico corleonese, un percorso che riqualifica la città attraverso la sua origine medievale. Le due mostre itineranti verranno inaugurate domenica 15 ottobre e saranno inseriti nel progetto “Giornate d’autunno” che ogni ottobre viene promosso e organizzato dal Fai.

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Andrea Simoni

Andrea Simoni

Studente di giurisprudenza e appassionato di contrasto alla mafia. Il mio scopo è quello di raccontare e approfondire il tema della legalità da più punti di vista. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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