Nascerà a Castiglione della Pescaia e sarà vasta come 144 campi da calcio.

La più grande foresta italiana di bambù gigante di 103 ettari prenderà concretamente vita, nelle prossime settimane, nel Comune maremmano in provincia di Grosseto. La società italiana Forever Bambù piantumerà i primi 40 ettari entro questa primavera, mentre i restanti 63 nel 2022. La foresta, di 100 mila piante di bambù gigante, è in grado di assorbire 27.500 tonnellate di anidride carbonica in un solo anno.  Il terreno di un chilometro quadrato presenta le caratteristiche ideali per essere adibito a bambuseto:

  • acqua di falda abbondante, necessaria all’irrigazione costante dei primi anni, perché in fase matura il bambù ne richiede poca
  • biodiversità, grazie a coltivazioni già presenti in loco
  • pozzi autorizzati e rete elettrica

Che cos’è il bambù gigante

Il bambù gigante, chiamato anche Moso, è una pianta sempreverde molto robusta il cui fusto cilindrico può arrivare fino a 40 metri di altezza e a 30 centimetri di diametro. Coltivare questa pianta ha due immediati vantaggi: da un lato, il bambù gigante non necessita di specifiche attrezzature; dall’altro, l’acqua abbondante è richiesta solamente nei primi anni dello sviluppo, perché nelle fasi successive cresce in totale autonomia. Molte sono le sue proprietà benefiche: innanzitutto, è biodegradabile al 100%, è naturalmente capace di uccidere funghi e batteri e trasforma i metalli pesanti in biomassa (materia organica sfruttabile come combustibile).

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Inoltre, a parità di ettari, la quantità di biomassa prodotta da un bosco è decisamente inferiore a quella generata da una foresta di bambù. Infatti, un solo ettaro di foresta di bambù (al posto di 20 ettari di bosco) permette di ottenere 100 tonnellate di biomassa. In più, una foresta di bambù gigante ha la capacità di produrre il 35% di ossigeno in più e catturare una quantità di CO2 5 volte superiore rispetto a un’analoga foresta di alberi. Ancora, il bambù gigante ha una particolare struttura delle radici che aiuta a contrastare frane e smottamenti e a trattenere l’acqua, limitando l’erosione in caso di forti piogge. Infine, la capacità di adattarsi a tutti i tipi di suolo, inclusi quelli degradati e contaminati, lo rende perfetto per un’azione di bonifica naturale.

Le possibili applicazioni del bambù: bioplastiche, edilizia sostenibile e abbigliamento

Una foresta di bambù gigante in Italia è una grande risorsa perché la pianta può essere impiegata in svariati settori, innanzitutto in quello delle bioplastiche. Infatti, dal bambù gigante si può ottenere una speciale plastica ecologica, biodegradabile, resistente, lavabile e riutilizzabile. Anche nel settore dell’edilizia il bambù si dimostra molto utile: è leggero (un decimo dell’acciaio), flessibile, resistente alla trazione e alla compressione, quindi adatto a realizzare colonne e pilastri. Soprannominato infatti “l’acciaio vegetale”, il bambù gigante ha proprietà antisismiche e ignifughe perché la combustione avviene a temperature molto elevate.

Il bambù ha un elevato contenuto di cellulosa con la quale si può produrre della carta di ottima qualità. I fogli di carta da cucina in bambù, a differenza di quelli normali, possono essere lavati e riutilizzati. Inoltre, la cellulosa prelevata dalla canna del bambù è in grado di rigenerarsi nel giro di un solo anno. Il bambù è anche capace di sostituire i combustibili fossili perché l’elevato potere calorifico lo rende un’eccellente biomassa a uso energetico. Anche nel settore tessile il bambù è un ottimo prodotto: la sua fibra assorbe fino a 3 volte di più rispetto al cotone, è traspirante, antibatterico, antisettico e ipoallergenico. Inoltre, protegge dai raggi UV e ha la stessa morbidezza del cashmere e della seta.

Il bambù per un’alimentazione sana

Realizzare foreste di bambù in Italia potrebbe apportare dei benefici anche sull’alimentazione. Il fusto del bambù è ricco di proteine, vitamine e sali minerali quali calcio, potassio, zinco, selenio e rame. È dunque un ottimo integratore alimentare, antinfiammatorio per i disturbi respiratori, ipocalorico e ricco di fibre. Il bambù dona un senso di sazietà, combatte il colesterolo e abbassa la pressione sanguigna. Gli elevati quantitativi di silicio, inoltre, rendono il bambù utile per la buona salute delle ossa e della pelle.

Iniziative italiane all’insegna del bambù: Innbamboo, Forever Bambù, Brush Bamboo e Laboo

Nel 2013 a Firenze nasce Innbamboo con la prima collezione di foulard in fibra di bambù. Seguendo i criteri di bellezza, eticità e accessibilità, l’azienda a conduzione familiare rinnova le tecniche artigianali della tradizione. I loro prodotti vogliono valorizzare le qualità del bambù, come la traspirabilità, la morbidezza e la possibilità di tinture varie, ispirandosi a opere di famosi artisti.  Nel 2014 prende il via il progetto Forever Bambù, la prima società di creazione di foreste a scopo industriale che nel 2022 verrà quotata in una Borsa europea. La società coniuga una filiera strutturata con l’attenzione per il pianeta attraverso la coltivazione del bambù gigante.

Brush Bamboo, invece, è una startup che nasce nel 2019 a Brescia e produce spazzolini in bambù con l’obiettivo di portare nel quotidiano prodotti ecosostenibili, senza rinunciare al design e al comfort. Nel 2015 in Sicilia invece nasce Laboo, il laboratorio di progettazione che utilizza il bambù per la realizzazione di prodotti di design dal basso impatto ambientale che uniscano il territorio, la sostenibilità e la tecnologia. Da un lato, organizzano laboratori di formazione per studenti ed esperti che vogliano avvicinarsi al mondo della bioedilizia; dall’altro, promuovono la creazione di foreste di bambù in Italia, con lo scopo di creare una filiera produttiva.

Altre piccole foreste di bambù in Italia

Nel 2015 il Labirinto della Masone, in provincia di Parma, ha aperto le porte al pubblico. Si tratta del più grande labirinto esistente di piante di bambù alte tra i 30 centimetri e i 15 metri, appartenenti a 20 specie diverse, per un totale di 200 mila esemplari. Accanto al percorso ha sede il museo, in cui si raccontano i più svariati utilizzi di questa pianta. Nel gennaio 2021 a Ivrea è nato il primo parco naturale di bambù grazie all’azienda torinese green Alma Italia Spa. Il parco si estenderà per 15 ettari e ha l’obiettivo di promuovere percorsi educativi alla scoperta delle proprietà del bambù, nonché di sensibilizzare sui suoi benefici ambientali.

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Francesca Iaquinto

Francesca Iaquinto

Laureata in Lettere Moderne alla Statale di Milano, è stata studentessa di merito presso il Collegio di Milano per 5 anni. Nel dicembre 2019 ha vinto una Borsa di Studio per la scrittura della tesi presso la Duke University (North Carolina). Attualmente è docente di scuola secondaria, proofreader e scrive per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo costruttivo per diventare pubblicista.

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