Il contrasto allo spreco alimentare è un tema che sta coinvolgendo sempre di più i giovani italiani. Secondo l’indagine di Too Good To Go, applicazione nata per contrastarlo, condotta su oltre 32 mila ragazzi, ha rivelato che il 78% dei giovani è consapevole delle conseguenze ambientali degli sprechi alimentari. Sebbene la maggior parte degli partecipanti sia consapevole del problema, l’84% afferma che avere più informazioni sull’argomento lo aiuterebbe a ridurre lo spreco di cibo. Un dato rilevante considerato che oltre la metà dei giovani ha dichiarato di non aver mai trattato il tema a scuola.

Migliorare le proprie abitudini per contrastare lo spreco

In occasione della  Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, Phenix, startup Tech For Good che fa dell’anti-spreco un’azione positiva e solidale, ha presentato il suo decalogo per ridurre gli sprechi. Una serie di accorgimenti e buone pratiche come la lista della spesa intelligente, quindi compilata dopo aver controllato ciò che è già custodito nel frigorifero in modo da evitare di comprare più del necessario.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

Importante prestare attenzione alla data di scadenza, leggendo bene le parole riportate sulle confezioni: la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” non significa che al sopraggiungere del giorno indicato dovete affrettarvi a gettare confezione e contenuto, piuttosto, ricordatevi che quell’alimento incomincerà a perdere progressivamente le proprietà organolettiche come gusto e profumo.

Un altro punto del decalogo prevede di fare check-up del frigorifero controllando guarnizioni ed efficienza. La temperatura interna deve sempre rimanere tra 1° e 5°, in modo da poter conservare gli alimenti a dovere senza il rischio che si deteriorino prima del tempo. Prendere spunto dai supermercati e i disporre gli alimenti sui ripiani secondo la propria data di scadenza, lasciando davanti quelli che devono essere consumati prima. In questo modo si eviterà di trovare sul fondo della dispensa o del frigorifero acquisti dello scorso anno. Si possono inoltre cucinare gli avanzi e portarli in ufficio per la pausa pranzo, evitare di buttare cibo solo perché troppo maturo o ammaccato, ma usarlo per fare dolci, frullati o zuppe e, infine, chiedere la doggy bag al ristorante per portare a casa quel che non si è riusciti a mangiare.

Utilizzare app antispreco come Too Good To Go

“Troppo buono per essere buttato via”, questa è la traduzione di Too Good To Go, app ideata da una startup danese nel 2015 con l’obiettivo di contrastare gli sprechi alimentari mettendo in collegamento ristoranti e negozi che hanno cibo invenduto e in eccesso con i clienti.

Il funzionamento è molto semplice. Una volta scaricata l’applicazione sul proprio smartphone o tablet, l’utente, grazie alla geolocalizzazione, può vedere quali sono le attività nella propria zona registrate sulla piattaforma e se hanno delle eccedenze. Il cliente può quindi acquistare direttamente dalla app a prezzo ridotto una “Magic Box”, un mix delle giacenze che, in caso contrario, sarebbero destinate allo smaltimento dei rifiuti. Una volta scelta e pagata la box sarà possibile ritirarla per l’asporto in una determinata fascia oraria in una borsa realizzata in carta al 100% riciclata.

In questi tre anni in Italia, grazie ai 21.300 negozi aderenti, Too Good To Go ha conquistato oltre 5 milioni e mezzo di utenti, che hanno salvato più di 6.700.000 Magic Box, contribuendo a risparmiare 16.750 tonnellate di CO2 equivalenti, che corrispondo a 49.000 voli da Roma a Londra e più di mille anni di docce calde.

Too Good To Go ha lanciato inoltre progetti come il Patto contro lo Spreco Alimentare e l’iniziativa ‘Etichetta Consapevole’, un’aggiunta in etichetta dei prodotti con termine minimo di conservazione (TMC) della specifica “Spesso buono oltre”, accompagnata da alcuni pittogrammi esplicativi (osserva, annusa, assaggia) nata per sensibilizzare i consumatori sulla differenza tra data di scadenza e TMC, ora presente su più di 10 milioni di confezioni di prodotti in Italia.

Sostenere realtà come Banco Alimentare e la colletta

Si può contribuire al contrasto allo spreco alimentare non solo tramite le app, ma anche tramite associazioni come il Banco Alimentare onlus fondato in Lombardia nel 1989 sull’esempio dell’analogo Banco de Alimentos di Barcellona dall’imprenditore e patron della Star, Danilo Fossati insieme a monsignor Luigi Giussani. La prima finalità del Banco è quella di valorizzare il surplus alimentare a fini di beneficenza: prodotti interi e ancora commestibili, ma che per ragioni prevalentemente di mercato non possono più essere commercializzati dalle aziende e dalla grande distribuzione organizzata, vengono raccolti e distribuiti gratuitamente.

Grazie alla struttura del Banco Alimentare, costituita più di 1.800 volontari e 7.500 strutture di carità convenzionate, la Onlus è stata in grado di distribuire, nel 2020, 100.983 tonnellate di cibo, raggiungendo 1.673.522 persone in difficoltà. L’evento più importante organizzato dal Banco è la colletta alimentare, evento organizzato l’ultimo sabato di novembre e che, nell’ultima edizione, è riuscita a recuperare  7.000 tonnellate di cibo, l’equivalente di 14 milioni di pasti.

Leggi anche:

Colletta alimentare, un gesto solidale e contro gli sprechi

Milano fa scuola contro lo spreco alimentare: intervista con Aldo Palaoro di Milano Ristorazione

Condividi su:
Giovanni Binda

Giovanni Binda

Giovanni Binda, aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista. E tu cosa stai aspettando?

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici