Nel prossimo futuro il governo e le amministrazioni locali dovranno impegnarsi per contrastare quelle criticità che affliggono il trasporto pubblico italiano. L’inadeguatezza della rete metropolitana italiana, infatti, unita all’arretratezza del parco autobus e treni e alla scarsa digitalizzazione del settore, contribuisce a disincentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, sebbene, per il loro utilizzo, gli utenti del Belpaese paghino meno rispetto ai loro omologhi europei: 297 euro di abbonamento a fronte dei 750 di Parigi.

Una speranza dal PNRR

Proprio per questo motivo, il governo italiano ha indirizzato 8,4 miliardi dei fondi previsti dal PNRR al settore del trasporto pubblico e della mobilità green per favorire il rinnovo del parco autobus e incentivare il trasporto rapido di massa.

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Il PNRR prevede inoltre la realizzazione di 116 chilometri di metro, 236 chilometri di tranvie e 1023 chilometri di filobus e busvie per migliorare la rete infrastrutturale italiana. Investimenti importanti, che non bastano però, per colmare il divario con gli altri Paesi europei e provare a incentivare quella mobilità pubblica, fondamentale per mitigare gli effetti dell’inquinamento.

Secondo il “Rapporto sulla mobilità degli italiani” del 2021 la soddisfazione dei cittadini nei confronti dei mezzi pubblici è inferiore rispetto a quella per l’automobile, tanto che nel 2020, su cento spostamenti, ben il 59,2% è stato effettuato con l’auto e solo il 5,4% con un mezzo pubblico.

Incentivi, pianificazione, digitalizzazione e infrastrutture saranno quindi fondamentali per contribuire a migliorare la qualità del trasporto pubblico e a incentivarne l’utilizzo tra i cittadini.

Arretratezza, pochi posti e scarsa digitalizzazione: le criticità del trasporto pubblico

Tra le criticità del trasporto pubblico italiano figurano l’inadeguatezza dell’estensione della rete metropolitana, lunga solo 240 km e l’arretratezza del parco autobus e treni, la cui età media, di 12,3 e 15,6 anni, pregiudica non solo il comfort dei fruitori, ma anche la sostenibilità del mezzo di trasporto.

Inoltre, il numero di posti mediamente disponibili per abitante su chilometro quadrato è particolarmente basso, soprattutto in alcune parti d’Italia ed è ancora poco diffuso l’utilizzo delle nuove tecnologie per la localizzazione, il monitoraggio dei mezzi e per la bigliettazione elettronica.

Mancano poi misure volte a favorire l’utilizzo del trasporto pubblico locale da parte delle nuove fasce deboli della società, persone con reddito basso, disoccupati, giovani lavoratori e stranieri, e un sistema uniforme di tutele, soprattutto di natura risarcitoria, a garanzia dei passeggeri.

Pianificazione urbana e digitalizzazione: come implementare il trasporto pubblico

Come riporta il World Bank Group, affinché gli utenti siano invogliati ad utilizzare il trasporto pubblico, devono essere rispettati questi principi: l’affidabilità del servizio, intesa in termini di regolarità e puntualità; la confortevolezza del viaggio, in termini di affollamento e climatizzazione e la sicurezza del viaggio, intesa in termini di incidentalità ed età dei mezzi.

Per fare ciò è possibile ricorrere ad una molteplicità di strumenti. Per quanto riguarda il primo punto, l’affidabilità, è necessario che le amministrazioni pubbliche implementino strategie di pianificazione urbana che facilitino la marcia dei mezzi pubblici ed evitino il congestionamento del traffico.

Una soluzione può consistere nella creazione di corsie preferenziali dedicate agli autobus, che, al bisogno, possono essere aperte anche agli altri mezzi di trasporto negli orari meno trafficati oppure nell’introduzione, per i mezzi privati, di restrizioni all’accesso in certe zone delle aree metropolitane.

Come dimostra CityCommentary, poi, un utilizzo più massiccio dei mezzi pubblici diminuirebbe il congestionamento del traffico automobilistico e favorirebbe l’affidabilità del trasporto pubblico.

Inoltre, può essere utile introdurre delle applicazioni che facilitino gli utenti nella ricerca dell’itinerario e che permettano loro di accedere ai mezzi in maniera più semplice e immediata.

A tal proposito, un esempio particolarmente virtuoso è OPEN Move, un’app trentina utilizzata dal trasporto pubblico locale, che fornisce un sistema di bigliettazione elettronica e di infomobilità.

Un esempio dalla Germania: incentivi per il trasporto pubblico

Per spingere ulteriormente gli utenti ad utilizzare il trasporto pubblico, però, le amministrazioni dovrebbero valutare l’introduzione di incentivi tariffari e di campagne comunicative che sensibilizzino la collettività sui benefici prodotti per l’ambiente dalla mobilità sostenibile.

Esemplare il caso della Germania, che recentemente ha introdotto un biglietto da nove euro, valido per tre mesi, che ha permesso ai cittadini tedeschi di viaggiare con i mezzi pubblici su tutto il suolo nazionale. Come riporta Will, l’ufficio federale di statistica tedesco ha riscontrato un aumento del 42% dei viaggi in treno nei mesi di giugno e luglio rispetto allo stesso periodo del 2019.

Un’iniziativa lodevole, che, se replicata nel nostro Paese, necessiterebbe di essere accompagnata da un aumento delle corse e del parco mezzi disponibili, per evitare affollamenti che inciderebbero negativamente sulla confortevolezza, l’affidabilità e la sicurezza del servizio.

Per l’Italia, la speranza è che gli investimenti previsti dal PNRR per la mobilità sostenibile e gli esempi di Paesi più virtuosi possano rappresentare un punto di partenza per il miglioramento del trasporto pubblico locale.

Marzio Fait

Marzio Fait

Marzio Fait. Svolgo un progetto di servizio civile presso il Forum trentino per la pace, per cui mi occupo di comunicazione. Ho partecipato come observer alla COP 27. Mi occupo di attualità, di diritti umani e di giustizia climatica. Scrivo per il blog LUMEN slowjournal.

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