Il caratteristico paesaggio rurale ricco di trulli, pagghiare, masserie, muretti a secco e ulivi secolari che ha reso celebre la Puglia nel mondo negli ultimi anni ha subito considerevoli mutamenti per opera della Xylella Fastidiosa, patogeno giunto in Italia probabilmente nel 2008 attraverso piante di caffè provenienti dal Costa Rica. La Xylella Fastidiosa in Puglia è stata individuata per la prima volta nel 2010 su alcune coltivazioni, ma è nel 2013 che comincia a diffondersi prepotentemente tra gli ulivi della regione, snaturandone il consueto idilliaco scenario. Ecco cosa è stato fatto finora e alcuni progetti in corso per cambiare la situazione.

Diffusione della Xylella Fastidiosa in Puglia, cosa è stato fatto finora

Come si è diffusa la Xylella Fastidiosa in Puglia? Il batterio si è insediato nelle piante fino a causarne l’essiccamento, poiché impedisce la ricezione di linfa vitale. Alcuni insetti vettori, nutrendosi dai vasi degli esemplari infetti, volano da una pianta all’altra e contagiano anche quelle ancora sane. Per via di questo semplice meccanismo di trasmissione e una scarsa varietà di colture soprattutto tra Brindisi e Lecce, è bastato un lasso di tempo relativamente breve per mettere in crisi queste piante e far sì che il batterio si diffondesse da un terreno all’altro.

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Poiché la Xylella Fastidiosa è molto difficile da estrarre, all’inizio dell’epidemia è stato piuttosto complesso dimostrare che fosse stata la causa della morte di migliaia di ulivi secolari. Oggi, grazie a ricerche, taskforce internazionali e innovativi progetti locali, la diffusione sembra finalmente rallentare. E se non è ancora possibile sconfiggere del tutto il patogeno, è un dovere morale provare a contenerlo per ridurne l’impatto socio-economico e soprattutto paesaggistico.

Il Piano di Rigenerazione Olivicola

Nel marzo 2020, è stato adottato con decreto interministeriale il Piano straordinario per la rigenerazione olivicola della Puglia. Si tratta di un programma straordinario di aiuti messo a punto per la rinascita del patrimonio olivicolo nelle aree colpite dalla Xylella Fastidiosa in Puglia. Inoltre vuole rafforzare le misure fitosanitarie utili a prevenire l’espansione dell’epidemia.

Il piano che ha una dotazione finanziaria di 300 milioni di euro ha già sostenuto vari progetti. Tra questi diversi reimpianti di ulivi nelle zone infette. Terra Pioniera è il titolo del progetto che vede protagonisti i comuni di Tiggiano, Specchia, Montesano Salentino e Miggiano. Questo è volto a contenere l’avanzata della Xylella e ricreare quel paesaggio dall’integrità parzialmente compromessa. L’intervento prevede anche la creazione di esperienze di turismo sostenibile e inclusivo finalizzate alla valorizzazione e fruizione del patrimonio naturale.

I progetti vincitori del contest “Rinascere dalla Xylella”

Banca Sella e l’Università del Salento hanno promosso l’iniziativa “Rinascere dalla Xylella”. Un contest che ha premiato alcuni progetti finalizzati a ridar vita al territorio colpito dal batterio e al rilancio dell’economia pugliese. Tra i 40 presentati, ne sono stati selezionati 9. Si va da startup come Adopt me oppure Olivami che promuovono la riforestazione post Xylella Fastidiosa in Puglia tramite l’adozione di ulivi e nuove forme di agricoltura partecipativa.

Si sono creati veri e propri gruppi di lavoro che propongono soluzioni altamente innovative e tecnologiche. Questo per individuare il batterio anche in una fase iniziale. Il tutto grazie all’impiego di immuno-sensori economici a risposta immediata (è il caso della startup romana S2G Technologies). Sirita, un team di giovani molisani, ha invece presentato un progetto sulla selezione, valutazione e messa a punto di nuovi formulati a base di sostanze naturali e microrganismi antagonisti con attività antimicrobica nei confronti della xylella.

POnTE, il progetto di ricerca dell’UE

Pest OrgaNism Threatening Europe, sostenuto dall’UE, rappresenta una risposta concreta internazionale al problema della diffusione della Xylella Fastidiosa, non solo in Puglia: riunisce infatti 25 ricercatori provenienti dall’Europa e dall’America Latina, la cui esperienza nella protezione delle piante è necessaria per sviluppare un programma integrato contro gli agenti patogeni più aggressivi.

Lo scopo è quello di evitare che la Xylella Fastidiosa in Puglia si diffonda ulteriormente. Congiuntamente si vuole anche prevenire l’ingresso in Europa di nuovi parassiti in grado di distruggere altre coltivazioni strategiche.

Dunque, tutti esempi positivi che dimostrano quanto sia necessario avviare partnership pubblico-private finalizzate a un solo scopo: il raggiungimento del bene comune e la tutela di quanto di più caro abbiamo, l’ambiente e il nostro paesaggio.

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Mariarita Persichetti

Mariarita Persichetti

Laureata in Management con una tesi in marketing territoriale. Viaggio, scrivo, fotografo e degusto formaggi. Su Buonenotizie.it parlo di progetti sostenibili e innovativi nel turismo, cultura gastronomica e mondo. Aspirante pubblicista, scrivo per BuoneNotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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