Il Covid ha spinto al centro dell’attenzione le aree interne che ora hanno una nuova chance grazie a PNRR, Green Communities. Sono misure studiate per la resilienza territoriale che pongono l’attenzione sulle aree interne affinché siano agevolate la creazione di comunità sostenibili a 360°

Il PNRR – Green Communities, una misura per rivalorizzare le aree interne

Il Bando Green Communities è un’iniziativa finanziata nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), Missione 2 – Rivoluzione verde e Transizione ecologica, Componente 1 – Economia circolare e agricoltura sostenibile (M2C1), Investimento 3.2 Green Communities. Le risorse disponibili ammontano a 129 milioni di euro di cui il 40% è riservato ai soggetti attuatori delle regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia).

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L’obiettivo è quello di agevolare la creazione e la crescita di 30 Green Communities ossia 30 comunità locali, coordinate ed associate tra loro, che vogliono realizzare insieme piani di sviluppo sostenibili dal punto di vista energetico, ambientale, economico e sociale.

Green Communities cosa sono e come nascono?

Con l’espressione Green Community, si è soliti indicare quelle aree verdi gestite in forma comunitaria per valorizzarli dal punto di vista ambientale. Questo lavoro corale, oltre a svolgere un’importante funzione sociale e di controllo del territorio, contribuisce a migliorare l’ aspetto ed il valore delle città intervenendo su zone destinate al degrado. In Italia le Green Community sono comparse per la prima volta nella legge n.  221/2015 (integrata poi dal PNRR) dove si legge «il Dipartimento per gli affari regionali, d’intesa con altri dicasteri, promuova la predisposizione della strategia nazionale delle Green Community diretta ai territori rurali e di montagna, che intendano sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono, tra cui in primo luogo acqua, boschi e paesaggio».

Il PNRR ha ripreso il discorso sulle Green Communities dando centralità alla necessità di connessione e di scambio tra territori interni e comunità metropolitane, le quali dovranno e potranno contribuire, attraverso varie formule, allo sviluppo dei territori altrimenti destinati ad impoverirsi e a spopolarsi. Le aree interne, da sempre fonte di servizi eco-sistemici necessari alla nostra sopravvivenza, dovranno riprendere un ruolo centrale nella creazione di un nuovo modello sociale che dia nuova vita alle realtà urbane.

I vantaggi delle comunità verdi

Con il bando del PNRR dovrebbero nascere delle Green Communities in grado di favorire uno sviluppo sostenibile dal punto di vista energetico, economico ed ambientale nei seguenti ambiti:

  • gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale e delle risorse idriche, la gestione della biodiversità e la certificazione della filiera del legno
  • produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali micro-impianti idroelettrici, biomasse, biogas, cogenerazione e bio-metano
  • sviluppo di un turismo sostenibile, attraverso la valorizzazione delle produzioni locali
  • costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture per una montagna più moderna
  • efficienza energetica e integrazione degli impianti e delle reti
  • integrazione dei servizi di mobilità
  • sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile, anche energeticamente indipendente attraverso la produzione e/o  l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili

PNRR Green Communities, le proposte approvate

Il bando del PNRR Green Communities si è chiuso a Giugno di questo anno. Sono già disponibili le graduatorie sul sito istituzionale. Secondo quanto si legge sono state presentante 191 proposte, di queste 35 non sono state ammesse e 156 quelle approvate. Tra quelle approvate solo 35 potranno essere finanziate. Ora tocca ai comuni valorizzare al meglio i fondi ottenuti costruendo comunità autonome energeticamente e sostenibili anche sul piano sociale. Noi possiamo attendere contribuendo al cambiamento, impegnandoci affinché questo neo-umanesimo delle aree interne non sia solo un volo pindarico ma una realtà concreta.

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Vittorio Palmieri

Vittorio Palmieri

Napoletano. Emigrato nell'entroterra irpino-sannita, in controtendenza con l'emorragia dei paesi interni verso la vita metropolitana. Ignoto poeta "prestato alla burocrazia". Nell’entroterra segue percorsi sociali con enti del terzo settore. Ha collaborato ad un progetto di agricoltura sociale con le Associazioni Irpine “Ecopotea Aps” e “Al Centro dei Ragazzi Odv”. Nell’ultimo anno fonda Introterra Aps, nata con lo scopo di rivalutare e riscoprire l'entroterra campano, e con la quale rileva un progetto giornalistico editoriale decennale "bMagazine.it" e fonda l'etichetta "Introterra Edizioni" Aspirante giornalista pubblicista, scrivo per Buonenotizie.it grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista

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