Il 4 maggio 2023 il Consiglio dei Ministri ha nominato Nicola dell’Acqua commissario di una cabina di regia che presieda lo stato di emergenza dichiarato a causa della siccità. Tra le priorità, la dissalazione e il trasporto di acqua marina nei periodi di siccità dal porto di Genova. Una tubatura già esistente trasporterà l’acqua depurata in tutto il Nord Italia.

Il progetto contro la siccità del sindaco di Genova Bucci

Palazzo Chigi, dopo la prima riunione della Cabina di regia (Cdr), ha diffuso una nota. In essa si presentava come esempio dei provvedimenti prioritari il progetto contro la siccità di Genova elaborato dal sindaco Marco Bucci. L’idea è desalinizzare l’acqua marina fornita dagli appositi impianti e “trasportare nel Nord Italia l’acqua desalinizzata, utilizzando una pipeline, una tubatura già esistente e inutilizzata al porto Petroli di Genova”.

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Il progetto prevede il passaggio della tubatura vicino all’impianto depuratore di Cornigliano. Seguendo le indicazioni del Decreto Siccità del 14 aprile, la Cdr ha giudicato prioritario l’utilizzo di impianti di desalinizzazione dell’acqua, “come strumento di transizione per affrontare le fasi d’emergenza”.

L’emergenza siccità e l’istituzione della Cabina di Regia

In seguito al Decreto Siccità, il Consiglio dei Ministri ha dibattuto sulla nomina del Commissario straordinario per coordinare l’emergenza. I lavori hanno superato l’impasse con l’alluvione in Emilia Romagna. Nicola dell’Acqua, direttore di Veneto Agricoltura e già direttore di Arpav, da pochi mesi anche presidente di Anarsia, Associazione nazionale delle Agenzie regionali per lo sviluppo e l’innovazione agronomiche forestali, è stato individuato come tecnico ideale. Luca Zaia, presidente del Veneto, ha dichiarato prezioso il suo contributo contro la tempesta Vaia del 2018.

La prima riunione della Cdr ha discusso il modello contro la siccità di Genova, ma anche molto altro. La Cdr ha stanziato risorse per 102 milioni, con provvedimenti in 5 regioni. Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio e Veneto beneficeranno per primi di semplificazioni nelle procedure di gare per i lavori necessari.  Previsti inoltre interventi regolatori su dighe, canali, acquedotti e impianti di depurazione.

L’alluvione in Emilia Romagna e la siccità

L’inizio dell’emergenza alluvione in Emilia Romagna, con un allerta meteo diffuso dal 2 maggio dalla Protezione Civile, ha accelerato di molto i lavori per l’istituzione della Cabina di Regia. Occorrono studi scientifici per risalire alle cause esatte del disastro idrico avvenuto nella regione. Molti esperti concordano col fatto che almeno in parte la siccità del suolo abbia contribuito all’eccezionale allagamento, poiché all’inaridimento corrisponde una minore capacità del terreno di assorbire l’acqua piovana.

La tecnologia della desalinizzazione: pro e contro

La desalinizzazione dell’acqua è possibile attraverso due processi. Il primo è la distillazione, ovvero il riscaldamento dell’acqua marina per provocarne l’evaporazione, lasciando solo il sale come residuo. Il secondo è l’osmosi inversa, ovvero il filtraggio tramite membrane capaci di far passare solo le molecole d’acqua lasciando indietro quelle di sale.

La massificazione nell’uso di questa tecnologia permetterebbe di accedere a risorse idriche pressoché illimitate. Attualmente molto utilizzata nell’area del Golfo Persico e del nord Africa, ma anche negli Stati Uniti.

Si tratta però di processi energivori, ovvero richiedono una grossa quantità di energia per funzionare. Nel caso della distillazione, in particolare, è necessaria molta energia termica. Si parla di 8 kW/h per metro cubo di acqua dissalata prodotta.

Per questo è privilegiata l’osmosi inversa (circa 1,5 kW/h per metro cubo). Gli impianti più grandi producono dai 100.000 ai 400.000 metri cubi di acqua desalinizzata al giorno. Tuttavia a quantitativi così grandi corrispondono vere e proprie scorie. L’acqua marina viene filtrata infatti in due fasi, e la prima prevede la separazione dai residui plastici e altri elementi inquinanti. Bisognerebbe smaltire anche i residui di sale prodotti dalla secondo filtraggio.

Studi scientifici sulle acque del Golfo Persico, dove come detto si trovano molti grossi impianti, hanno rilevato un enorme incremento della salinità dell’acqua dovuto allo smaltimento in mare del sale accumulato, creando squilibri importanti per la vita marina.

La tecnologia è in continuo sviluppo. I costi si stanno rapidamente abbassando e il processo diventa più efficiente. Sono in corso studi che permettano di riutilizzare gli scarti prodotti dal processo di desalinizzazione.

Occorre quindi continuare a investire su questa tecnologia, e utilizzarla in via emergenziale, come dice la nota di Palazzo Chigi, in riferimento a Genova e alla siccità, al fine di migliorarla.

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Giovanni D'Auria

Giovanni D'Auria

Laureato in Lettere Moderne, ha da poco iniziato un percorso formativo per diventare pubblicista con diventaregiornalista.it.

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