Il 12 ottobre prende il via a Torino la prima edizione del festival Women and the City, realizzato dall’associazione Torino Città per le Donne. L’associazione è nata nel 2020 e si occupa dei temi legati alla parità di genere. La realtà promuove le politiche a livello locale, in particolare quello che le città possono fare nell’ambito dell’innovazione sociale, sulla parità di genere.

Promuovere la parità di genere per valorizzare tutti

Secondo il Global Gender Gap Report 2023, l’Italia si piazza al 79° posto rispetto alla parità di genere. Nel ranking globale il Paese ha perso molte posizioni nell’ultimo anno, in quasi tutti i parametri presi in considerazione, dalla leadership al mondo del lavoro. La presidente di Torino Città per le Donne, Antonella Parigi, ha raccontato a BuoneNotizie il percorso che l’associazione ha fatto dal 2020 per arrivare a promuovere il festival.

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Nel corso dell’intervista sottolinea che “l’Italia ha un problema con le politiche di genere, in particolare quelle che favorirebbero una maggiore inclusività verso ogni cittadina e cittadino. Occuparsi di donne in realtà vuol dire occuparsi di tutte e di tutti. Perché significa portare avanti una valorizzazione della differenza, quindi non una società pensata su un unico modello ma una società che ascolta i bisogni dei suoi cittadini e delle sue cittadine e che pensa che la differenza sia un valore”.

Per questo, il festival è stato pensato per calarsi nel vivo delle tematiche sulla parità di genere. In particolare, nell’arco dei quattro giorni vede alternarsi 150 ospiti per 12 panel e 50 eventi in 16 location. I temi affrontati dal festival spaziano dall’ambiente alla leadership e la finanza, dall’innovazione alla medicina di genere, passando per la città fisica e la mobilità, la cultura, lo sport e la violenza di genere. L’obiettivo è quello di favorire l’inizio di una riflessione comune che favorisca le prospettive di genere nelle politiche locali. Il dibattito sarà infatti incentrato sulle modalità con cui rendere gli spazi e le pratiche cittadine accessibili, inclusive ed eque.

Le città si trasformano a partire da un cambiamento culturale

Perché le città possano cambiare e avviare politiche più inclusive ed eque è necessario un profondo cambiamento culturale. Antonella Parigi racconta: “tutto il lavoro povero di cui si parla oggi è spesso un lavoro al femminile, anche se in Italia le donne sostengono gran parte del welfare, lavorando come infermiere, nelle RSA, occupandosi della famiglia o lavorando nell’ambito delle pulizie. Di conseguenza, il problema della parità di genere è innanzitutto un problema di sviluppo del nostro Paese ed è un problema di innovazione sociale”.

In tal senso, l’obiettivo di Torino Città per le donne è quello di favorire un cambiamento che permetta all’Italia di crescere nell’uguaglianza. Per farlo, la differenza va riconosciuta come un valore aggiunto. Si deve inoltre prendere consapevolezza che la tradizione patriarcale che ha caratterizzato la storia del Paese non sia più adeguata alla contemporaneità. In particolare, si dovrebbe favorire innanzitutto la conciliazione tra lavoro e vita privata delle donne.

Per favorire questa trasformazione, l’associazione promuove dalla sua nascita alcuni processi volti a favorire la parità di genere e l’inclusività. Ad esempio il Piemonte fino a luglio 2022 non si era adeguato alla legge elettorale che prevede la doppia preferenza di genere e un maggior equilibrio nella composizione delle liste. L’approvazione è arrivata dopo che Torino Città per le donne ad agosto 2022 ha presentato una proposta di legge di iniziativa popolare. L’iniziativa ha potuto contare su 8500 firme raccolte tra uomini e donne.

Al momento, l’associazione si sta occupando di un protocollo da far firmare alle aziende che non sono quotate in borsa e che non sono soggette alla legge Golfo Mosca. La normativa ha lo scopo di tutelare la parità di genere nell’accesso agli organi di amministrazione e di controllo delle società quotate in mercati regolamentati. In questo modo, Torino Città per le donne punta a sensibilizzare e coinvolgere anche le aziende più piccole, le più presenti in Italia.

Parità di genere: Women and The City racconta città più inclusive

Foto di Torino CIttà per le donne

Il percorso di empowerment avviato dal comune di Milano

Antonella Parigi spiega che “il processo che ci ha portato alla realizzazione del festival è dovuto alla necessità di uscire dal fatto che questo argomento sia esclusiva degli addetti ai lavori. Questo tema deve diventare un argomento di discussione pubblico. Il modo migliore per far sì che questa diventi una priorità politica è che il dialogo diventi il più vasto possibile, in modo che quante più persone ne parlino”.

Con il festival l’associazione punta a rendere attuali e ripetibili i percorsi virtuosi già avviati in Italia, come ad esempio quello fatto dal comune di Milano. L’amministrazione del capoluogo lombardo a fine 2022 ha dato il via a “Mentorship Milano”, un percorso di empowerment femminile. In questo caso, il comune ha lanciato alcune donne già affermate, che si sono messe a disposizione di di chi deve crescere.

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Giovanni Beber

Giovanni Beber

Giovanni Beber. Studio Filosofia e Linguaggi della Modernità presso l'Università di Trento e sono il responsabile della comunicazione di un centro giovanile a Rovereto. Collaboro con alcuni blog e riviste. Mi occupo di sostenibilità, ambientale e sociale e di economia e sviluppo.

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