Mentre in Europa sono pronte delle nuove regole per rendere gli imballaggi più facili da riutilizzare e riciclare, in Italia si diversificano le iniziative per creare nuove tipologie di imballaggi “intelligenti” con una progettazione iniziale che li rendi sempre più funzionali e riutilizzabili.

L’obiettivo è ridurre il traffico degli imballaggi ideandoli fin dall’inizio per durare quasi per sempre. Da dove partire? Da nuove regole, più stringenti, valide per tutti in Europa.

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Imballaggi: cambiano le regole dall’Europa

Meno imballaggi in plastica, divieto di inserire per sempre sostanze chimiche negli imballaggi alimentari e nuovi obiettivi di riciclo: sono queste le direttrici su cui si muove il “Packaging and Packaging Waste Regulation” (PPWR), il progetto di Regolamento sugli imballaggi della Commissione europea, approvata dal Parlamento europeo il 24 ottobre.

Il Regolamento cerca di ovviare alla crescita del consumo di imballaggi (ogni europeo ne genera quasi 190 kg di rifiuti ogni anno secondo Eurostat). e per questo impone requisiti nuovi per i materiali di loro costruzione: dovranno essere facilmente riciclabili e soprattutto riutilizzabili.

E questo vuol dire addio, ad esempio, alla vendita di borse di plastica molto leggere (sotto i 15 micron), salvo quelle vendute per motivi igienici o fornite come imballaggio per alimenti sfusi e una continua lotta alla plastica.

Imballaggi: più plastica biologica entro il 2025

L’Europa ha in mente obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040). Gli imballaggi di nuova generazione dovranno contenere percentuali minime di contenuto riciclato. Entro la fine del 2025 la Commissione punterà a sviluppare la plastica di origine biologica, una risorsa chiave per “defossilizzare” l’economia della plastica. Ma questi sforzi di riduzione richiederanno un nuovo modo di progettare l’imballaggio fin dalla sua produzione per renderlo più sostenibile e soprattutto riutilizzabile.

 

Confronto fra Consumo di rifiuto in plastica e riciclo della plastica in Europa – Fonte: Eurostat

Progettare imballaggi: i pregi dell’ecodesign

Abbiamo già avuto modo di vedere che cosa significa l’ecodesign per imballaggi e come esso rappresenti una strada virtuosa per una riprogettazione sostenibile dei contenitori di qualsiasi prodotto. Quello che serve è un impegno economico delle aziende produttrici nella progettazione e nel design degli imballaggi di nuova generazione per renderli più eco-sostenibili.

Molte sono le iniziative in campo per cercare queste soluzioni in Italia ed in Europa. Il nostro Paese ha già sviluppato progetti per rendere sostenibili gli imballaggi: ogni anno il CONAI lancia il Bando ECOPACK per trovare e premiare le soluzioni di design più innovative  in termini di risparmio di produzione e di smaltimento. Non solo, il Consorzio nazionale imballaggi nel maggio scorso ha proposto l’EcoD-Tool uno strumento gratuito, semplice, utile e online che guida l’azienda nella produzione di imballaggi e realizza una valutazione ambientale dei contenitori proponendo persino dei miglioramenti.

L’Italia vince ai Carton Award europei

Un’altra iniziativa di successo da cui vengono buone idee è lo Young Designers Award di Pro Carton, l’Associazione europea di categoria dei produttori di cartone e cartone: ogni anno incoraggia gli studenti di tutta Europa a proporre una soluzione di progettazione di imballaggio originale e funzionale. I progetti premiati nel 2023 spaziano da packaging in cartone per dolciumi con chiusura a scorrimento a scatole che funzionano come dispenser, fino a bicchieri di cartone con coperchi dal taglio “pop” per proteggere le bevande da schizzi di altre sostanze indesiderate.

Per l’Italia, Diana Morgacheva dell’Università Commerciale Luigi Bocconi ha vinto il Public Vote Award del Pro Carton Student Video Awards grazie al video “Metamorphosis” con la storia di un bruco/confezione di yogurt che diventa una scatola di tè sostenibile a forma di farfalla per dimostrare la trasformazione, la rinascita e una nuova vita dell’imballaggio.

A vincere anche tante aziende italiane nei premi assegnati alle imprese: Dainese conquista il General Packaging Virgin Fibre Winner con una soluzione di packaging per i suoi prodotti sportivi, Artigrafiche Reggiane & Lai ottiene l’ECEA Gold Award con un ingegnoso contenitore in cartone per raffreddare le bottiglie di prosecco. Lucaprint si aggiudica il Gold Award con la Shopping Bag senza “collo” in fibra vergine che esclude ribaltamenti e protegge la bottiglia di Belle Rive Gin.

Imballaggi e riciclo: serve un nuovo modello di business

Se il fermento creativo intorno al packaging è innegabile, la vera sfida che si prospetta è l’accettazione delle nuove regole europee che puntano al riutilizzo piuttosto che al riciclo, settore nel quale invece il nostro Paese eccelle; motivo per il quale la proposta non ha trovato il favore del nostro Governo.

La conferma del Packaging and Packaging Waste Regulation comporterà quindi una riorganizzazione della filiera del riciclo verso il riutilizzo dei rifiuti con modelli di business diversi. E se il riutilizzo tanto voluto dall’UE diventerà una priorità, di certo investire nella progettazione eco-sostenibile degli imballaggi – su cui si riversa tanta creatività imprenditoriale -potrà permetterci di restare nelle eccellenze europee dell’economia circolare.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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