Il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’UE (COREPER), ha confermato a Bruxelles l’accordo provvisorio informale che era stato siglato nel gennaio scorso con il Parlamento europeo e con la Commissione Europea sul regolamento per la diminuzione delle emissioni dei veicoli pesanti.

Questa decisione rappresenta un punto di svolta per il contrasto all’inquinamento. L’iter, che sarà graduale, prevederà come primo traguardo la riduzione del 45% di CO2 a partire dal 2030 fino a raggiungere una diminuzione delle emissioni pari al 90% entro il 2040.

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Cosa prevede il Piano UE per ridurre le emissioni dei mezzi pesanti

Il Parlamento Europeo ha approvato il testo riguardante gli obblighi sulla riduzione delle emissioni inquinanti per gli autocarri medi e pesanti e per gli autobus. Dopo il via libera, il documento continuerà l’iter legislativo con i negoziati informali, cui prendono parte alcuni rappresentanti di Parlamento, Consiglio e Commissione in vista dell’ok definitivo. Dunque inizierà il percorso verso una profonda riduzione delle emissioni di CO2 di autobus e di camion e i produttori.

Ad oggi, infatti, camion, autobus urbani e pullman a lunga percorrenza producono oltre il 6% delle emissioni complessive di gas serra dell’Unione Europea e oltre il 25% delle emissioni di gas serra del trasporto su strada.

Il programma per l’abbattimento delle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti è pianificato in maniera graduale e, secondo il testo approvato dal Parlamento, occorrerà rispettare il piano stabilito dall’UE. Le emissioni dovranno essere ridotte del 45% tra il 2030 e il 2034 mentre dal 2035 al 2039 la riduzione si attesterà al 65% fino ad arrivare a una riduzione quasi totale, pari al 90% a partire dal 2040. Questi obblighi, se saranno confermati nella redazione definitiva del testo, riguarderanno solo i veicoli di nuova produzione.

In più, il Parlamento ha approvato la proposta che prevede di autorizzare solo l’immatricolazione di nuovi autobus urbani a zero emissioni a partire dal 2030, garantendo così la possibilità per gli Stati membri di richiedere una deroga temporanea, fino al 2035, per gli autobus urbani alimentati a biometano, a precise condizioni correlate alla presenza di infrastrutture di rifornimento e alla natura del carburante.

Obiettivo zero emissioni: cosa ne pensano i produttori

L’ACEA, che rappresenta il gruppo principale per gli standard nell’industria dell’automobile nell’UE, ha preso atto del voto del Parlamento UE, sottolineando però la mancanza di condizioni favorevoli al raggiungimento dei traguardi, dichiarati dal gruppo «Estremamente ambiziosi, ma difficilmente raggiungibili».

Per l’associazione, infatti, le tecnologie per la decarbonizzazione sono già presenti sul mercato, ma le infrastrutture di ricarica sulle strade sono ancora insufficienti. Inoltre per l’ACEA, sono necessari maggiori incentivi per il rinnovo del parco circolante, oltre all’introduzione di un opportuno sistema per la determinazione dei prezzi della CO2. Perciò la realizzazione delle infrastrutture di ricarica e rifornimento avrà un ruolo decisivo nella diminuzione delle emissioni del comparto complessivo di veicoli pesanti per raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica fissato per il 2050.

Infine la direttrice generale di ACEA, Sigrid de Vries ha dichiarato che è necessaria una regolamentazione sulla CO2 più adeguata al settore dei camion e degli autobus e su questo tema è fondamentale che i legislatori ne tengano conto durante i negoziati informali. Secondo de Vries «Solo attraverso la collaborazione da parte di tutti i soggetti interessati, si potranno decarbonizzare i trasporti e dunque salvaguardare la competitività».

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Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi

Elisabetta Majocchi, laureata in Informazione ed Editoria ho collaborato con testate scrivendo di cultura, costume e società. Appassionata di attualità, politica e sostenibilità, oggi scrivo per BuoneNotizie.it grazie al Laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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