Ogni secondo si perdono all’incirca 2,4 metri quadrati di suolo nel nostro Paese per opera dell’uomo: il dato, diffuso da ISPRA nel 2022 conferma come il consumo del suolo rappresenti una problematica sempre più concreta e urgente visto il ruolo che il suolo ricopre per la mitigazione dei cambiamenti climatici, la tutela della biodiversità e la salvaguarda della qualità alimentare.

Ma cosa possiamo fare per ridurre il consumo di suolo ed il suo degrado ad opera dell’uomo?

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Cosa si intende per consumo di suolo

Il Rapporto Ambiente 2023 di SNPA che risale al novembre scorso, certifica anche nel 2023 la perdita di circa 21.500 km2 di suolo, circa 352,92 mq di terreno per abitante in Italia. Fra le Regioni più esposte il Nord e la Campania che scontano il 10% di superficie di suolo consumata all’anno contro il 5% in altre 14 Regioni. Il 13% del consumo di suolo totale (circa 900 ettari) riguarda aree a pericolosità idraulica media coinvolgendo dunque anche le risorse idriche.

Un dato che ci allontana dagli obiettivi europei della Strategia Europea sul suolo che mira a rendere tutti gli ecosistemi dei suoli dell’UE in buona salute entro il 2050 ed all’azzeramento del consumo netto di suolo entro il 2030.

Quali sono le conseguenze del consumo di suolo?

A livello europeo si stima che il 60-70% dei suoli avrebbe subito una perdita di carbonio organico, di biodiversità e degrado con danni stimati in oltre 50 miliardi di EUR all’anno e una perdita annua di produttività agricola pari a 1,25 miliardi di EUR.

Secondo la FAO – che celebra ogni 5 dicembre la Giornata Internazionale del suolo- una cattiva salute del terreno incide sullo stato delle acque fluviali e lacustri con ricadute sulla quantità e qualità della produzione alimentare, mentre la sua erosione compromette la funzione di filtro dell’acqua nel terreno e aumenta il rischio di inondazioni e siccità.

Quali azioni sono allora percorribili per frenare l’azione umana sul suolo?

Cosa possiamo fare per ridurre il consumo di suolo?

In un contesto nazionale e internazionale di continuo sfruttamento del Suolo, uno strumento  essenziale è l’Atlante del consumo di suolo di ISPRA che riporta mappe dettagliate a livello nazionale e locale delle aree più esposte.

Ci sono poi strategie da compiere per salvare il suolo: si parla in particolare di riqualificazione di aree urbane degradate, di pianificazione del suolo. A livello internazionale si punta ad investire sulla qualità del contenuto organico nel Suolo coltivabile, come propone da anni il movimento globale Save Soil.

In ambito agricolo, la politica agricola comune UE ha cercato di obbligare a mantenere a riposo il 4% dei seminativi, con una deroga nel 2024 a causa dei fenomeni meteorologici estremi degli ultimi anni che hanno piegato gli agricoltori.

Le buone pratiche per ridurre il consumo di suolo

Fra le iniziative per invertire la rotta, c’è il progetto europeo Soil4Life, chiuso nel 2022, che parla di uso sostenibile del suolo come risorsa strategica limitata e non rinnovabile. Ha prodotto Osservatori Regionali sul consumo di suolo, campagne di sensibilizzazione per agricoltori e collettività e due Azioni pilota per l’impermeabilizzazione nell’area di Roma Capitale, e in Lombardia.

Queste soluzioni scontano però l’assenza di una vera e propria protezione giuridica del suolo e dell’acqua in Europa: nel luglio scorso la Commissione UE ha lanciato una proposta di direttiva sul suolo per raggiungere gli obiettivi della Strategia Europea.

Eppure, manca la reale percezione del suolo come risorsa nelle politiche ambientali e un concreto investimento in piani di riutilizzo sostenibile del suolo, in bonifiche e piani di rigenerazione agricola, fondamentali per indirizzare il consumo del suolo nella soluzione maggiormente sostenibile.

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Antonio Mazzuca

Antonio Mazzuca

Dal 2007 sono redattore editoriale tecnico-giuridico esperto e formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro e tutela ambientale. Sono il coordinatore editoriale della Testata tecnica InSic.it e dal 2015 editore della testata culturale registrata Gufetto.press dedicata al mondo della cultura off per le quali scrivo news, articoli, recensioni, interviste e approfondimenti e svolgo formazione ai redattori sia per la parte critica che redazionale e per la scrittura in ottica SEO.

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