In un piccolo borgo sull’Appennino, nascono progetti per sensibilizzare i più giovani sul senso di appartenenza e l’amore verso la natura.

Nel borgo di Berceto, in provincia di Parma, giovani ragazzi innamorati della loro realtà hanno proposto un progetto per tramandare questo amore ai più piccoli. Il progetto “Guide Junior”, vincitore del bando “ThinkBig”, ha consentito così ai ragazzi delle scuole medie, di trasformarsi in guide locali.

Un modo per far innamorare le giovani guide dei loro borghi, per insegnar loro a cogliere il valore dello stare insieme e del difendere la propria realtà; un atto di sensibilizzazione sul rispetto per la natura, le proprie origini e le meraviglie dell’Appennino.

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Un progetto per sensibilizzare i più giovani alla riscoperta delle proprie origini partendo dall’Appennino

Elisa Bortolin, educatrice e progettista di interventi sociali, trasferitasi a Berceto per amore di questo borgo, racconta a BuoneNotizie.it il potenziale di “Guide Junior”.

“Mi sono trasferita a Berceto perché folgorata da questa realtà unica e pura – racconta Elisa – Dalla città, ho scelto di vivere sull’Appennino: un grande cambiamento che mi ha fatto riscoprire il senso del tempo e il dialogo con la natura. Seppure Berceto sia un piccolo borgo, arroccato sull’Appennino, la sua vitalità è data dai giovani che credono nel suo potenziale; ogni anno organizziamo dei festival, come quello di antropologia che inizierà il 30 luglio 2021, ma anche trekking ed eventi culturali.

Nel 2019 abbiamo compreso che il nostro Appennino meritava di essere valorizzato e che i giovani spesso ne sottovalutavano l’importanza e la ricchezza. Mai come in questo 2021 il desiderio di uscire dalla città per apprezzare i benefici della vita all’aria aperta ha solcato il cuore di tutti.

Così, per mezzo di un’iniziativa promossa dalla Fondazione Cariparma e dalla Libera Università dell’Educare (LUdE) per facilitare la partecipazione dei giovani ai processi di sviluppo locale, abbiamo presentato la nostra idea. Si è dato vita a un progetto di formazione outdoor che coinvolgesse i giovanissimi, gettando in loro il seme dell’amore per l’Appennino e della consapevolezza del suo potenziale. Non solo: le giovani guide porteranno i turisti in giro per l’Appennino durante l’estate, per rendere merito al loro lavoro e impegno, sempre accompagnati da guide adulte certificate”.

Il segreto per rinascere: innescare nei giovani il senso di appartenenza verso il proprio luogo di nascita

“Sono i giovani che hanno il potere di cambiare il Bel Paese – continua Elisa – diamo troppo per scontato tutto ciò che abbiamo. Per tutti noi è stata una grande emozione e responsabilità entrare nelle scuole, prendere per mano i ragazzi e portarli fuori dalle aule per farli diventare portavoce del fascino e della ricchezza del loro territorio.

Non potete immaginare quanto siamo orgogliosi nel vedere il grande affiatamento che si è creato: le giovani guide hanno da subito dimostrato curiosità e stupore nello scoprire la storia e le caratteristiche naturali di quest’area dell’Appennino. I banchi di scuola sono diventati prati, borghi e mattoni; i giovani sono diventati una squadra: dialogano fra loro, fanno progetti, camminano e costruiscono. Ovviamente non sono da soli: il loro lavoro è coordinato da altri colleghi. Maria Molinari, guida ambientale escursionista e antropologa, Alice Pessina e Cecilia Molinari, divulgatrici ambientali e Giovanni Michiara, geologo. Oltre al lavoro outdoor abbiamo coinvolto l’attore Davide Pieroni, che ha permesso ai ragazzi di imparare alcuni “trucchi del mestiere” per affrontare la paura del parlare in pubblico.

Finalità ultima del progetto è innescare un senso di appartenenza verso il proprio luogo di nascita dettato dalla conoscenza diretta dell’Appennino, affinché i giovani della comunità possano iniziare a guardare il loro territorio con occhi nuovi. Mettersi alla prova come guide e oratori tra la storia, le tradizioni e le meraviglie dei luoghi in cui vivono è il primo passo per rinascere”.

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Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

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