Venezia è conosciuta per le mostre d’arte, per i canali e i ponti, ma spesso, nessuno si accorge della presenza di chi si trasferisce da lontano per amore della città. E’ l’esempio di due giovani ragazze francesi, Garance e Marion, che si sono trasferite a Venezia per creare una nuova visione di arte.

Le due ragazze, conosciutesi a Venezia per caso, hanno deciso di imparare la lingua e dedicarsi a ciò che amano veramente: l’arte. Insieme hanno affrontato la burocrazia italiana, cercato artisti e luoghi e fondato una galleria d’arte che sta emergendo in città. Ma non solo: la loro idea è quella di agevolare gli artisti, riproducendo e promuovendo le loro opere, unicamente basandosi sull’artigianato locale.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici

L’arte a km 0

Garance Laporte, 28 anni, proveniente da Pau nel sud ovest della Francia, è arrivata a Venezia 6 anni fa per uno stage nel mondo dell’arte.

“La nostra idea di arte – spiega Garance –  è quella di dare una nuova visione della galleria in cui, di solito, la gente può essere intimidita a entrare. La proposta è quella di democratizzare l’arte, facendo capire che le opere di ogni nostro artista possono entrare nelle case di ognuno, che sia Venezia o il resto del mondo. Vogliamo giocare con l’ambiguità dell’arte contemporanea e l’illustrazione, che spesso non ha una sua classificazione. L’arte è quindi accessibile anche come costi: noi rivalorizziamo l’idea dell’edizione limitata e diamo voce agli artisti emergenti che possono così essere conosciuti e ri-conosciuti

Quello che vogliamo fare emergere sono due fattori: i materiali che sono veneti, per valorizzare gli artigiani della zona, ma anche gli artisti, che sono internazionali. Il mix è quindi ideale per eliminare l’élitismo e l’inaccessibilità che troppo spesso condiziona la visione dell’arte contemporanea“. 

La galleria che valorizza l’arte e gli artigiani a Venezia @irenegittarelli

Gli artisti e gli artigiani uniti per Venezia

Marion Houssin, 33 anni, di Amiens nella Francia settentrionale, si è trasferita a Venezia per amore della città, lavorando per potervi vivere.

“Il nostro amore per Venezia – racconta Marion – e il nostro incontro ci hanno fatto capire che era la città giusta per iniziare questo progetto. A Venezia c’è tutto quello che serve per fare emergere i materiali e i prodotti: la storia e gli artigiani, che da decenni lavorano con carta, legno e stampe, erano la base da cui poter iniziare. Per noi, coinvolgere gli artisti e gli artigiani era fondamentale per creare una produzione di prima qualità: la serigrafia, eseguita da Fallani, nota azienda veneziana e la stampa a pigmenti, usata per le opere d’arte, è eccelsa e si discosta da quella digitale.

Ogni artista crea la sua opera, che viene firmata e indicata con un numero limitato. La democratizzazione non è volgarizzazione, ma è il modo per valorizzare la qualità dei prodotti. Tutto quello che viene creato è quindi unico per la nostra galleria. Il nostro percorso si svolgerà sino a marzo 2022″.

Il rapporto fra l’arte e Venezia

“Il nome della prima mostra è Impressions de Venise – spiegano Garance e Marion – è stato un gioco di parole per indicare impressione e stampa: questa è stato l’inizio della nostra avventura a ottobre 2021. Per iniziare a farci conoscere abbiamo deciso di fare una mostra itinerante, in ogni area (sestiere) di Venezia. Abbiamo cercato di lavorare in luoghi sconosciuti, per rivalorizzarli e incontrare gli abitanti di Venezia. Ogni luogo è diverso e, anche se ci sono opere che si ripetono, il luogo abbraccia e dialoga con l’osservatore in modo sempre nuovo. 

Gli artisti e gli artigiani hanno creduto in noi. Il rapporto con ognuno di loro è stato realizzato durante il primo periodo Covid. Per alcuni di loro era impossibile incontrarsi di persona, ma si è creata una grande fiducia. Noi abbiamo cercato di creare una sensibilizzazione, dialogando con ognuno e creando delle relazioni durature nel tempo, in cui è emersa la parte umana. Il nostro progetto è quindi una lode a Venezia e una celebrazione dell’arte, degli artisti e delle materie prime, uniche e tradizionali”. 

 

Condividi su:
Erika Mattio

Erika Mattio

Erika Mattio, giornalista, autrice, archeologa, antropologa, viaggiatrice, dottoranda in Antropologia fra Madrid e Venezia. Ho studiato a Istanbul e Mashhad per poi intraprendere spedizioni in Medio Oriente e in Africa. Scrivo per BuoneNotizie.it e sono diventata pubblicista grazie al laboratorio di giornalismo per diventare giornalista pubblicista.

Riscopri anche tu il piacere di informarti!

Il tuo supporto aiuta a proteggere la nostra indipendenza consentendoci di continuare a fare un giornalismo di qualità aperto a tutti.

Sostienici