Dalle “armi fantasma” alle registrazioni obbligatorie, le nuove limitazioni volute da Biden.

Negli ultimi giorni negli Stati Uniti si discute della possibilità di introdurre restrizioni più forti all’acquisto di armi. “La violenza armata in questo Paese è epidemica”, ha detto il Presidente degli Stati Uniti, definendo le stragi armate in America “un imbarazzo internazionale”. Per questo ha annunciato che la sua amministrazione prenderà provvedimenti, introducendo alcune nuove limitazioni sulle armi da fuoco.

Le direttive firmate da Biden, che non hanno bisogno dell’autorizzazione del Congresso, prevedono limitazioni all’acquisto delle cosiddette “armi fantasma” (ghost gun), le armi da fuoco assemblabili acquistabili sul web e che non hanno il numero di serie. Queste saranno sottoposte alle regole di tutte le altre armi. Inoltre, Biden ha dichiarato che sosterrà i governi nazionali nel creare le leggi della “Bandiera rossa”, che consentono alla polizia o alle famiglie di rivolgersi ai tribunali per rimuovere temporaneamente l’autorizzazione a possedere armi da fuoco a una persona ritenuta pericolosa.

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Al Dipartimento di Giustizia è chiesto di imporre la registrazione obbligatoria per il possesso dei “tutori stabilizzanti”, estensioni che trasformano le pistole in fucili. Infine, la Casa Bianca stanzierà più di un miliardo di dollari per programmi di prevenzione all’acquisto di armi da fuoco.  Il Presidente intende nominare un attivista per il controllo delle armi in America, David Chipman, alla guida del Bureau of Alcohl, Tobacco and Firearms. “Basta preghiere, è il tempo di agire”, ha proclamato Biden.

Gli Stati Uniti detengono la metà delle armi per scopi civili in tutto il mondo

Il tema dell’acquisto di armi è tornato alla ribalta dopo le numerose sparatorie di massa (mass shooting) negli Stati Uniti. Queste si verificano quando vengono ferite o uccise quattro o più persone, escludendo nel conteggio il colpevole. L’ultima è avvenuta due settimane fa in un cantiere ferroviario di San Josè, in California, con 9 morti. Secondo il Gun Violence Archive, il gruppo di ricerca che cataloga ogni episodio di violenza armata negli Stati Uniti, nei primi cinque mesi del 2021 sono avvenute 240 sparatorie che hanno provocato 8.100 morti, tra cui 400 bambini e 1.700 adolescenti, e 15.400 persone ferite.

acquisto di armi

Sparatorie di massa negli Stati Uniti nel 2021
Fonte: Gun violence archive

Lo Small Arms Survey, un progetto di ricerca globale indipendente svizzero, dichiara che la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo si trova negli Stati Uniti. Secondo il sondaggio, il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 392 milioni di armi contro i 328 milioni di persone.

L’acquisto di armi negli Stati Uniti è aumentato nei giorni successivi alla dichiarazione sullo stato d’emergenza dovuta alla pandemia nel 2020. I dati della National shootings sport foundation, l’associazione nazionale americana dell’industria delle armi da fuoco, indicano che le vendite tra marzo e luglio 2020 sono cresciute del 94% rispetto allo stesso periodo del 2019. Il 40% degli acquirenti le ha comprate per la prima volta. Oltre 24 milioni di americani dichiarano che probabilmente acquisteranno la loro prima arma entro i prossimi cinque anni.

Le leggi americane sull’acquisto di armi

Il secondo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti sancisce la libertà di acquisto di armi: “Dato che una milizia ben organizzata è necessaria per la sicurezza di uno stato libero, il diritto dei cittadini di possedere e portare armi non può essere infranto”.

Nel 1968 il Gun control act ha stabilito l’obbligo di licenza per chiunque sia coinvolto “nel business della compravendita di armi”, a eccezione dei privati che effettuano scambi occasionali. Il Brady handgun violence prevention act del 1993 ha imposto controlli sui precedenti penali di chi vuole acquistare un’arma.

Qualche anno dopo è entrato in vigore anche il sistema di background check. Secondo questa legge, chiunque intenda acquistare un’arma da fuoco non deve avere subito condanne per un periodo complessivo di reclusione superiore a un anno e non deve aver commesso reati di violenza domestica. L’acquirente inoltre non deve essere sottoposto a un ordine restrittivo, non deve fare uso di stupefacenti o essere stato congedato dall’esercito per cattiva condotta. Restrizioni sono previste anche per le persone con problemi psichici.

L’acquisto di armi negli Stati Uniti è piuttosto veloce perché i controlli sono blandi. Queste verifiche non sono obbligatorie per i rivenditori privati senza obbligo di licenza e solo alcuni Stati hanno deciso di imporle per legge. In più, è possibile portare con sé un’arma non visibile e in alcuni Stati non è necessario richiedere un permesso per farlo.

Gli ostacoli del Congresso contro il controllo sull’acquisto di armi

Gli ordini esecutivi firmati da Biden sono provvedimenti che cercano di porre un freno al fenomeno delle armi fantasma che è cresciuto esponenzialmente negli anni. Questi provvedimenti indirizzano le politiche esecutive del Governo federale nel controllo all’acquisto di armi negli Stati Uniti. Sono inoltre propedeutici alle iniziative delle autorità locali e del Congresso. Gli ordini esecutivi sono diretti infatti a dipartimenti o agenzie del Governo federale per indirizzarne le azioni. Hanno valore di legge e sono sottoposti a verifica di costituzionalità.

Questi provvedimenti di indirizzo non devono avere il voto del Congresso, ma possono essere contrastati indirettamente, ad esempio promulgando apposite leggi che ne rendono difficile l’attuazione o che impediscono il finanziamento.

All’introduzione invece di norme federali per l’acquisto delle armi potrebbero arrivare ostacoli dal Congresso. Le norme federali valgono su tutto il territorio, sono votate dal Congresso e, come gli ordini esecutivi, hanno forza di legge. La forte presenza repubblicana in Senato potrebbe impedire il raggiungimento della maggioranza necessaria per approvare queste leggi. I deputati repubblicani sono storicamente avversi a queste limitazioni e, molto spesso, sono sostenuti economicamente dalla Nra, l’Associazione nazionale per le armi da fuoco. La lobby a favore del possesso di armi ha già annunciato battaglia alle proposte di Biden. Per cercare di ottenere l’appoggio repubblicano, il Presidente ha dichiarato che nessuna azione della Casa Bianca andrà a limitare “in alcun modo il secondo emendamento”.

Sei americani su 10 chiedono norme più severe

I provvedimenti dell’amministrazione Biden, secondo i sondaggi, raccolgono un ampio consenso nel Paese e almeno 6 americani su dieci chiedono norme più severe. Secondo la società americana di analisi e consulenza Gallup, il 30% degli americani approva la normativa attuale e circa il 60% chiede invece l’adozione di leggi più severe sull’acquisto di armi negli Stati Uniti.

Secondo il National Centre for Health Statistic, gli Stati americani che hanno regolamentato e limitato l’acquisto di armi hanno registrato una diminuzione del tasso di mortalità. In Massachusetts, in New Jersey e nello Stato di New York, il tasso di mortalità da armi è oggi cinque o sei volte inferiore a quello di Stati come l’Alaska, il Mississippi, l’Alabama o il Wyoming, dove invece le norme sono più permissive.

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In generale, ritiene che le leggi sulla vendita di armi da fuoco dovrebbero essere rese più rigide, meno severe o mantenute come lo sono ora?
Fonte: Gallup

A luglio la riunione biennale del Programma d’azione ONU sul commercio illecito di armi: migliorare le leggi nazionali

Dal 26 al 30 luglio si terrà la settima riunione biennale degli Stati che hanno aderito al Programma d’azione delle Nazioni Unite per prevenire, combattere e sradicare il commercio illecito di armi leggere e di piccolo calibro (UNPoA). Nell’ambito del Programma d’azione i governi hanno concordato di migliorare le leggi nazionali sulle piccole armi, i controlli sulle importazioni e le esportazioni e di rafforzare la cooperazione.

I governi nel 2005 hanno adottato l’International Tracing Instrument (ITI). Secondo questo strumento, gli Stati devono garantire che le armi siano contrassegnate e che siano tenute registrazioni. Inoltre, favorisce la cooperazione nel tracciamento delle armi. Il miglioramento del tracciamento delle armi fa ora parte dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Nella prossima riunione verranno valutate le attuazioni delle leggi nazionali per le limitazioni delle armi.

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Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine

Aurora Amendolagine, laureata in Scienze politiche e Relazioni internazionali con un Master in Comunicazione istituzionale. Lavoro in Rai da diversi anni. Giornalista pubblicista e tutor del laboratorio di giornalismo per diventare pubblicista

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