Copertura e studi sui vaccini e sulla terza dose.

E’ cominciata a gamba tesa la campagna vaccinale da Covid-19 per il richiamo della terza dose. Si contano in Italia già circa 20mila persone che si sono sottoposte al richiamo e presto toccherà al personale sanitario, ai residenti nelle Rsa e agli over 80. Per il momento non si può ancora dire con certezza quanto durerà l’effetto protettivo della terza dose, ma avanzano gli studi in merito. Una panoramica più chiara si ha invece sulla durata dell’effetto anti-Covid dei vaccini già fatti.

Quanto dura la seconda dose per capire quando fare il richiamo

Sembra che in media la protezione fornita dai vaccini già inoculati duri intorno ai 6 mesi. Nel dettaglio se ne è interessato uno studio dei “Cdc” (Centers for Disease Control and Prevention) per capire se e quando fosse necessaria una terza dose. Si desume che la corsa al richiamo vaccinale abbia un carattere più precauzionale che necessario.

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Moderna e Pfizer

Del vaccino Moderna, i dati arrivano da “La Jolla Institute for Immunology” che afferma la durata dell’immunità almeno di 6 mesi. La copertura sarebbe garantita per tutte le fasce d’età e lo studio fa riferimento ad un dosaggio leggermente più basso di quello standard, quindi potenzialmente la protezione potrebbe durare anche oltre i 6 mesi. Dai dati emersi non sembra ci sia un’urgenza di fare la terza dose.

Anche per il vaccino Pfizer le valutazioni sono tutto sommato positive. Fino a 6-8 mesi la copertura è totale, dopo l’immunità comincia a calare, ma si tratterebbe comunque di riscontrare sintomi moderati a seguito del contagio da Covid-19. La protezione del vaccino si dimostra quindi durevole e forte anche senza il richiamo, perlomeno se si parla del rischio di contrarre il Covid in forma grave.

AstraZeneca e Johnson & Johnson

Per quanto riguarda il vaccino AstraZeneca, sappiamo che ha una protezione leggermente inferiore, tra il 67% e il 75%. D’altro canto però, a differenza degli altri vaccini, dopo le prime due dosi il livello di protezione rimane costante per tutti i 6 mesi senza diminuire.

Caso a sé è il vaccino Johnson & Johnson, pensato inizialmente per essere monodose. L’azienda riguardo la possibilità del richiamo vaccinale ha comunicato che un’ulteriore dose dopo 6 mesi aumenta di 12 volte il livello di anticorpi.

Gli studi per determinare la durata della terza dose

Sulla durata della terza dose in pochi si sono esposti. La verità è che dati certi a riguardo non ce ne sono. Francesco Scaglione, però, docente di Farmacologia all’Università degli Studi di Milano e farmacologo clinico all’Ospedale Niguarda sta portando avanti degli studi in questa direzione.

Ormai sono mesi che con un team scelto sta analizzando un folto gruppo di 3000 persone vaccinate a gennaio. Il monitoraggio consente di osservare da vicino l’andamento della presenza di anticorpi IgG a distanza di 3 mesi, 6 mesi e così via. Grazie a questo studio si potrebbero comprendere meglio le dinamiche che regolano la capacità protettiva dei vaccini anti-Covid. Al momento si è scoperto che dopo 6 mesi la quantità di anticorpi si abbassa molto nel 40/50% delle persone testate. Al contrario chi si è ammalato di Covid e poi è guarito, ha una risposta anticorporale molto alta e più a lungo, anche dopo 6 mesi.

Presumibilmente, in base ai dati esaminati e alla media della protezione vaccinale, anche la terza dose dovrebbe avere una durata di minimo 6 mesi. Qualche indicazione arriva dalle disposizioni del Ministero della Salute che, nel caso della terza dose, erogherà un Green Pass valido 12 mesi.

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Mara Auricchio

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