La quarta ondata di Covid, dati alla mano. Cosa stanno facendo i Paesi europei e come stiamo rispetto a un anno fa?

A un anno di distanza dalla prima ondata di Covid-19, molti dati sono cambiati. Con il dilagare della quarta ondata l’Italia e l’Europa pensano a nuove strategie da adottare. Intanto confrontiamo i dati del 2020 con quelli del 2021 per capire cosa è cambiato e come leggere i numeri.

In Italia al momento si parla della possibilità di istituire un nuovo Green Pass più “severo” del precedente. E’ ancora tutto da vedere e si attendono aggiornamenti in merito. Nel resto d’Europa, intanto, si adottano le strategie più disparate in seguito all’aumento dei contagi.

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Le posizioni di Inghilterra, Spagna e Francia

In Inghilterra la situazione non sembra migliorare nonostante la campagna vaccinale in atto. Al momento si pianificano norme restrittive per l’attuazione del Piano B che prevederebbe l’obbligo di Pass e mascherina con distanziamento fisico. Diversa è la situazione in Francia, dove il Green Pass è necessario per accedere a luoghi al chiuso ed è stato ripristinato l’obbligo di mascherina a scuola. Si pensa però ad una graduale allentamento delle norme a partire dal 28 novembre con la riapertura dei negozi. Le misure mirano ad evitare futuri lockdown. In Spagna, dove la situazione era sotto controllo, ora si registra un aumento di contagi e morti. L’ipotesi è di introdurre un Green Pass per accedere a luoghi di svago serale.

Austria, Svizzera e Germania rigorose. La Russia crea nuovi ospedali

Per quanto riguarda l’Austria viene stretta la morsa. Al momento è in atto un lockdown generale di 20 giorni che poi proseguirà solo per i non vaccinati. E’ previsto dal primo febbraio l’obbligo vaccinale. In Svizzera, il Green Pass è in vigore per tutti i cittadini oltre i 16 anni di età, decisione basata su aggiornamenti dati Covid-19. Il Pass serve per accedere a zone al chiuso, eccezion fatta per i mezzi pubblici e gli impianti sciistici. Nel caso di un peggioramento epidemiologico, si parla di reintrodurre le restrizioni inerenti la mascherina e il distanziamento per chi non possiederà il certificato Covid-19.

In Germania i dati parlano: la quarta ondata di Covid sta facendo molti danni. Qui dal 24 novembre si segue l’esempio italiano nell’introduzione del Green Pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. Si prevedono inoltre ulteriori restrizioni per i non vaccinati nel caso di una forte saturazione ospedaliera. A Mosca Putin sta facendo costruire nuovi ospedali per ridurre il peso sul sistema sanitario in seguito alla crescita dei ricoveri. Si vorrebbe evitare il lockdown, ma il problema è che solo il 30% circa dei russi ha ricevuto le due dosi di vaccino.

Numero contagi, ospedalizzazioni e morti. A confronto i dati Covid 2020/2021

Dal 2020 la situazione è cambiata e ciò si deve soprattutto al mutamento del virus con le nuove varianti più contagiose del 2021 contrastate dall’istituzione delle campagne vaccinali. Entrando nel dettaglio e analizzando i monitoraggi Covid-19 portati avanti dal Ministero della Salute periodicamente, si può fare un confronto dei dati inerenti al Covid a un anno di distanza.

Con il bollettino del 22 ottobre, il numero di nuovi contagi Covid in Italia è di 3.882 su una totalità di 487.218 tamponi giornalieri effettuati. I decessi registrati in un giorno sono in media 39 (con un ricalcolo della Regione Sicilia). Per le ospedalizzazioni giornaliere il dato migliora con una media di 343 ricoveri.

Il confronto con la situazione del 2020 è più evidente rapportando i casi di malattia grave. Un anno fa infatti si contavano 3.170 persone ricoverate e in media i decessi giornalieri superavano anche i 458.

Il cambiamento dei dati e come leggerli

I contagi in Italia stanno aumentando con la quarta ondata, ma grazie alla campagna di vaccinazione questo non costituisce più un peso insostenibile per gli ospedali. A tal proposito, tra i dati Covid rilevanti, la percentuale attuale di ospedalizzazione è più bassa rispetto alle ondate precedenti.

C’è da ricordare però che tra i pazienti Covid-19 rientrano solo quelli positivi e non i negativizzati, che comunque sono stati ricoverati i giorni successivi al contagio per le conseguenze fisiche del virus. Inoltre il numero di occupazione ospedaliera è legata al numero dei posti letto teoricamente disponibili. Tale numero viene stabilito dalle regioni, ma non gode di certissima attendibilità (potrebbe essere ingigantito in alcuni casi per evitare nuove restrizioni).

Un dato importante relativo al Covid-19 è la contagiosità del virus. Nel 2020 aveva un R-Zero di 2,5, oggi invece con la variante Delta raggiunge il valore 7. Si deve considerare che maggiore è questo valore, maggiore è il rischio di diffusione.

Un fattore da considerare nel confronto dei dati sui morti e ricoveri 2020/2021, è che oggi, al contrario di un anno fa, ci si sposta molto di più e si può condurre (specialmente per i vaccinati) una vita sociale normale. Si calcola, quindi, un miglioramento generale della situazione. Inoltre non bisogna dimenticare che il numero di tamponi effettuati oggi è di gran lunga maggiore di quello relativo ad un anno fa. Si pensi che confrontando i dati del bollettino odierni con quelli dello scorso anno, si conta una media di 147.725 tamponi giornalieri l’anno scorso contro una di 487.218 tamponi giornalieri nell’anno corrente. Dati relativi al Covid che hanno il loro peso in una valutazione di confronto tra il 2020 e il 2021.

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Mara Auricchio

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